Infanzia

...la radice di tutto?

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    Riflessioni di questo periodo.
    Da anni a questa parte ho maturato diverse tesi ed opinioni del perche' si amano cose molto particolari come feticci,piedi,schiavitù e Bdsm eccecc..
    Risalgo con la memoria alla mia infanzia che,dico una cosa trita e ritrita,rappresenta la radice di tutto cio' che e' ora il mio vivere la sessualita' in maniera particolare.
    Man mano che la vita avanza mi stanno arrivando nuovi dubbi ma anche certezze....sono pienamente d'accordo su chi afferma che il rapporto con la madre e' talmente profondo e in certi momenti dell' infanzia il fatto che lei ci sia troppo o troppo poco influenza un bel po' la vita futura di un bimbo.
    In certi momenti l'egoismo infantile pretenderebbe l'essere accudito sempre in tutti i momenti con un intensita' alla massima potenza..cosa che un adulto alle prese con la vita familiare e domestica non sempre riesce a dare con continuita'.

    Ecco allora lo sviluppo di alternative...la coperta di linus,l'orsacchiotto,una sottoveste di seta o un collant lasciato appeso in bagno.
    Quella carezza che manca nel momento stesso che la vorresti ti frustra...e allora il nylon con gli odori di colei che ti ha tenuto in grembo per nove mesi e' un qualcosa di appagante...ma non e' lo stessa cosa.Poi le carezze arrivano...ma ormai hai capito che se non le avrai "qualcosa" perlomeno potra' soddisfare la voglia di tenerezza materna che a volte manca.E questa "alternativa" ti aiuta.

    Dopo si cresce e con i primi pruriti sessuali ti trovi ad immaginare con la fantasia Donne bellissime,materne,disponibili e pensare di accarezzare e di ricevere attenzioni....vedere una coscia velata...un seno...uno sguardo di malizia.E le vedi irraggiugibili...e allora cosa fai? Ti trastulli la mente tenendo una calza in mano per soddisfare una mancanza.Che e' uguale a quella che provavi anni prima.Solo che adesso non sono le carezze di mamma che cerchi.

    Una grande timidezza ti blocca quando una ragazza ti parla...ma nonostante quello pensi a come sarebbe bello se potessi stare con lei e accarezzare quelle gambe e quel corpo....e se facesse lo stesso con te!

    Sfiori quel collant che nascondi in un posto sicuro pensando sia quello che indossa lei...e cosi' erotizzi per una mancanza.Come quella di quando eri bimbo.

    Ecco ormai sei un feticista.

    Tutti dicono che le Donne non sono feticiste....secondo me e' vero.Pero' sono sempre alla ricerca di qualcosa che manca.La tenerezza,la dolcezza...che in molti casi un uomo chiamato padre,un po' distratto,magari troppo orgoglioso e un po' avaro nel dimostrare sentimenti non ha dato loro.

    Con varie sfumature diverse,piu' o meno accentuate e personali,siamo tutti alla ricerca di cio' che ci manca.Lo si chiama sesso,amore amicizia,potere...e' indifferente.Cio' che non ci e' stato dato nel momento giusto rimane li' a stagnare.E alimenta un sentimento di qualcosa di incompiuto dentro se stessi.
     
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  2. Odette de Clèrcy
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    O magari si diventa una Mistress.
    Perchè sin dalla nascita, non si ha visto altro che un rapporto s/m.
    Vissuto dagli interessati in maniera inconsapevole.
    Ho conosciuto presto la crudeltà mentale, solo che compresi dopo molto tempo.
    Mia madre comandava, esigeva, umiliava mio padre.
    Una perfetta coppia 24/7 per una vita.
    Peccato ci fossi io e certi atteggiamenti quotidiani non sono "cose da bambini".
    Lui subiva, quanto ha subito.
    Ma, c'è un ma.
    Uno slave è sottomesso solo con la sua Miss, diversamente è un buon allievo "di crudeltà".
    E che cosa succede quando uno slave è frustrato? Se la prende con chi è più debole.
    Mio padre sapeva umiliare tanto quanto mia madre, se non meglio.
    A pensarci lei disprezzava e lui umiliava psicologicamente.
    Chi?La risposta è tristemente ovvia.
    Di lei avevo timore, con lei non la spuntavo, tacevo.
    Di lui rimasi "innamorata" (come tutte le bambine) sino a nove anni, sino a quando una volta mi riempì di botte per un nonnulla, mi venne mal di testa e vomitai. A lui non importò nulla, a lei meno ancora.
    Da allora anche io iniziai a disprezzarlo, non capendo però il suo atteggiamento.
    Iniziò una ribellione senza fine (la mia verso di lui), condita di botte e minacce, un occhio nero a 15 anni, il giorno di Natale, un manrovescio datomi con la mano sinistra dotata di fede.Che avevo fatto?Avevo gridato, al cane che abbaiava come una forsennata, di stare zitta.
    Alle superiori scelsi un indirizzo di studi "maschile", 2 ragazze in una classe di 28 ragazzi.
    Adolescenti da Bronx, menavano.
    Imparai in fretta anche io.Sapevo difendermi bene.Ed ero sempre più convinta della superiorità delle Donne.
    A casa la situazione era sempre la stessa.
    Studiai, passarono gli anni e "loro" continuarono lo "stupendo" sodalizio.
    Vanilla non sarei mai potuta essere, potevo solo diventare sub o dom, non avevo conosciuto altro.
    E senza saperlo feci le mie scelte da dom.Il mio primo ragazzo era uno slave fatto e finito, ma non perchè mi leccava i piedi cosa che non gli avrei mai permesso di fare.
    Ubbidiva ed era devoto, i due requisiti che poi sono rimasti fissi negli anni, nelle mie scelte.
    Lo lasciai, passarono altre storie ed altri anni.
    Incontrai mio marito che mi fregò, perchè sotto la sua pelliccia da orso non batte un cuore slave ma neppure vanilla, batte il nulla.
    Iniziammo una vita apparentemente da coppia vanilla.
    La noia assoluta, cioè.
    A casa dei miei la situazione era sempre la stessa, con una degenerazione caratteriale di lei, la miss inconsapevole.
    Si era messa a picchiare lui.
    E lui subiva e diceva che era giusto.
    Io continuavo a nn capire.
    Mio marito si fece una vita parallela sua.
    Io iniziai ad interrogarmi sul da farsi.
    Mi guardai e cercai di capire chi mai potessi essere e che cosa volevo.
    Un amante? Ma no!
    Fu in occasione di una mostra tematica sul '700, alla quale dovevo partecipare con un quadro, che, partendo da un'idea pittorica su una "dama" con frustino iniziai a documentarmi sul bdsm.
    Fu subito passione.
    Mi iscrissi ad un forum tematico...e poi...e poi...ecc ecc.
    Successe che mia madre passo i limiti e picchiò mio padre e lo spedì al Pronto Soccorso.
    Si occupò della questione anche una brava psichiatra che mi spiegò, quasi con imbarazzo:"Tra sua madre e suo padre, c'è un rapporto di dominazione, che non credo si riuscirà mai a gestire.Hanno raggiunto un grado di simbiosi tale che nessuno dei due uscirà mai più dal rispettivo ruolo".
    Non dissi nulla e pensai:"eggià..."
    A tutt'oggi questa "cosa" continua, solo che viene tenuta "più nascosta"(da loro).
    Io non li frequento più, ora li disprezzo entrambi, perchè mi hanno negato un'infanzia tranquilla.
    Dovrei comprenderli? No, se ci sono dei figli di mezzo certi atteggiamenti vanno "attutiti" oppure come ho fatto io, di comune accordo con mio marito, non abbiamo voluto figli.
    Se sono diventata Mistress per rivalsa?
    No.
    Casomai per rivalsa sarei potuta diventare un'ottima vanilla.
    Ma l'imprinting e forse anche i geni hanno preso il sopravvento e sono consapevolmente Mistress.
    Soddisfatta di esserlo ma con il giusto senso delle regole di sicurezza(mai sottovalutarle) e del ruolo.

    Edited by Odette de Clèrcy - 22/12/2014, 04:56
     
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    Questa discussione mi ha fatto molto pensare al libro di Jodorowsky "Metagenealogia" che ho suggerito di leggere: https://myfetishroom.forumcommunity.net/?t=57126586
    In questo libro si possono trovare tantissime risposte sui nostri comportamenti. Insomma può essere un primo passo molto importante per conoscere noi stessi e comprendere gli altri.
     
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    P.S. Più in la pubblicherò alcune riflessioni sul mio vissuto. ;)
     
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  5. Blokulla
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    Che bel post Soldier e che bell'intervento Odette! Mi è piaciuto leggervi.
    L'infanzia indubbiamente influenza le nostre preferenze sessuali e non solo. Io sono una donna tradizionale, a volte molto tradizionale. Cresciuta in una famiglia unita dove si parlava di tutto, dove si discuteva ma si faceva anche la pace, dove si chiedevano e davano consigli dettati dall'amore, le questioni importanti venivano discusse e le decisioni prese tutti insieme. Non che non ci siano state carenze, anzi.. mio padre non mi dimostrava l'amore di cui avevo bisogno e mia madre cercava di sopperire a questa mancanza con troppa passione. Sono cresciuta con poca fiducia in me stessa e con il costante bisogno di approvazione che mio padre non mi dava. Ma sono cresciuta anche con poche inibizioni: nessuno si scandalizzava per un paio di tette in tv o per una scena sessuale "pesante" in un film e se ne parlava anche!
    Quello che comunque caratterizzava la mia famiglia erano l'unione, la sincerità e il rispetto (che non significa non mandarsi a cagare ma ben altro).
    La famiglia prima di tutto.
    Che è proprio quello che cerco io in un rapporto con l'altro sesso. E se queste 3 cose mancano è un bel problema...
    Ora come ora non potrei sopportare un uomo che mente o che omette fatti per me importanti. Non potrei sopportare un uomo che quando prende decisioni per se stesso (ad es. lavoro) non valuta anche la sua posizione nella famiglia, o un uomo che non mi rispetta (e anche qui non parlo di mandarsi a quel paese).
    Il sesso non mi crea problemi se ho una persona a fianco di cui mi fido, per me possiamo anche pisciarci in faccia che va benissimo.
     
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  6. Odette de Clèrcy
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    Ot.Cico-ria...mi arrendo...o mi scarico dal web "Metagenealogia" o me lo vado a comprare...non posso non farlo oramai :D
     
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    CITAZIONE (Odette de Clèrcy @ 22/12/2014, 16:42) 
    Ot.Cico-ria...mi arrendo...o mi scarico dal web "Metagenealogia" o me lo vado a comprare...non posso non farlo oramai :D

    ;) A volte tendo ad essere logorroico ma solo quando penso che ne valga veramente la pena.
    Ti consiglio il libro in carta, ha tutto un altro profumo.
    OT mode off
     
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  8. Stefano Maggiolo1
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    Che bel racconto Odette, grazie...
     
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  9. annusino
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    personalmente in età più matura ho capito che già da più piccolo avevo la passione per i piedi di ragazze e donne...da piccolo era imbarazzante in realtà...non capivo
     
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  10. piedi_love
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    la mia passione per i piedi l'ho iniziata ad avvertire quando avevo circa 10 anni; dico "avvertire" perchè in quel tempo non potevo avere coscienza di capire che la cosa mi piacesse, ricordo solo quella sensazione strana che mi aveva inquietato molto.
    Ricordo con questo mio amico e compagno di scuola che eravamo i classici bimbi un po rompiscatole che si divertivano a prendere in giro per qualsiasi stupidaggini (tipo : ti piace quella... sei spettinato ecc.) e cosa assurda avevamo come idea e concezione di massima presa in giro proprio i piedi (l'assurdità) !!! li consideravamo (come molti tutt'ora) una parte sporca, denigrata e di conseguenza quella l'idea che una ragazza potesse metterti i piedi in faccia era nel nostro ideale come in massimo scherno che potessi subire.
    Questo mio amico aveva una sorella più grande di noi di un anno, non bellissima ma carina; a quei tempi era un mezzo maschiaccio, spesso giocava a pallone tra insieme a noi... e spesso nelle classiche discussioni tra fratello e sorella capitava che magari anche scherzando lottavano fra loro... purtroppo per lui lei era anche abbastanza forte quindi lo sottometteva sempre.
    Un giorno non ricordo come e perchè, in una di queste lotte lei schiacciò la sua faccia sotto i suoi piedi... la cosa mi divertì molto per i motivi sopra elencati.. ma qualche sensazione strana comincia ad avvertirla ma senza dargli il giusto peso; questa cosa capitò altre volte, anche per merito mio che istigavo la ragazza fargli questo.
    Poi venne un giorno in cui andai alla loro casa in campagna per un week end; ricordo che con la sorella di questo organizzai una trappola al fratello per fargli rimettere i piedi in faccia; non so come poi, si vede che il fratello intuì la trappola che stavamo preparando e di nascosto rovesciò la situazione; in pratica, mentre io stavo tenendo fermo lui sul letto, la sorella si avvicina col suo piede per schiacciargli la faccia, io ero vicino a lui che lo tenevo fermo... ma quando era vicino al suo viso con un movimento repentino cambia direzione e mi sbatte il piede in faccia.
    Ricordo che la cosa mi lasciò molto perplesso, non capivo quello che stavo provando; da una parte mi era successa una cosa che consideravo un'umiliazione... dall' altra non capivo quell'emozione che mi invadeva il corpo. Cercai anche di non pensarci perchè la cosa mi metteva anche un po paura.
    Crescendo poi mi ricordo le emozioni che suscitavano in me quelle occasioni tipo comunioni e matrimoni in cui le mie zie e cugine si sfilavano le scarpe per il dolore ai piedi.
    Da quei momenti comincia a maturare e capire che in fondo mi piacevano i piedi, ovviamente a quei tempi, non essendoci i mezzi di informazione odierni, mi reputavo una specie di malato perverso, l'unica persona sulla terra a cui sarebbe piaciuto toccare e baciare i piedi di una donna.
    Verso i 13 anni poi, ormai consapevole e schiavo della mia passione sognavo di poter un giorno toccare dei piedi, cosa che mi riuscì con molto coraggio con quelli di mia sorella, oggi se ci penso mi vengono i brividi di disgusto... non perchè li abbia brutti ma perchè trattasi di mia sorella.. ma forse l'innocenza di quegli anni non mi faceva ragionare.
    Insomma non so da cosa sia scaturita in realtà questa mia passione per i piedi, non penso sia dovuto alla sorella del mio amico, penso solo che cell'hai dentro, magari per qualcosa di inconscio... chissà, però la considero un dono bellissimo
     
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    Riapro questo thread perché ritengo che il confronto di vari vissuti si alimenti con l'arrivo di nuove persone che se vogliono possono aggiungere qui le loro esperienze. Scrivete qui che cosa vi ha plasmato in tenera età per farvi poi amare il Fetish o il BDSM. Parlate delle vostre radici o se avete avuto episodi significativi che vi hanno dato un ' impronta che portate ancora oggi.
     
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  12. sissymaid
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    CITAZIONE (Soldier Of Fortune @ 22/12/2014, 03:03) 
    (...) Tutti dicono che le Donne non sono feticiste....secondo me e' vero.Pero' sono sempre alla ricerca di qualcosa che manca.La tenerezza,la dolcezza...che in molti casi un uomo chiamato padre,un po' distratto,magari troppo orgoglioso e un po' avaro nel dimostrare sentimenti non ha dato loro.

    Con varie sfumature diverse,piu' o meno accentuate e personali,siamo tutti alla ricerca di cio' che ci manca.Lo si chiama sesso,amore amicizia,potere...e' indifferente.Cio' che non ci e' stato dato nel momento giusto rimane li' a stagnare.E alimenta un sentimento di qualcosa di incompiuto dentro se stessi.

    forse le donne sono feticiste dell'amore?
    (anche l'uomo puo' esserlo ma forse meno)
     
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    CITAZIONE (sissymaid @ 24/1/2017, 12:19) 
    CITAZIONE (Soldier Of Fortune @ 22/12/2014, 03:03) 
    (...) Tutti dicono che le Donne non sono feticiste....secondo me e' vero.Pero' sono sempre alla ricerca di qualcosa che manca.La tenerezza,la dolcezza...che in molti casi un uomo chiamato padre,un po' distratto,magari troppo orgoglioso e un po' avaro nel dimostrare sentimenti non ha dato loro.

    Con varie sfumature diverse,piu' o meno accentuate e personali,siamo tutti alla ricerca di cio' che ci manca.Lo si chiama sesso,amore amicizia,potere...e' indifferente.Cio' che non ci e' stato dato nel momento giusto rimane li' a stagnare.E alimenta un sentimento di qualcosa di incompiuto dentro se stessi.

    forse le donne sono feticiste dell'amore?
    (anche l'uomo puo' esserlo ma forse meno)

    Una buona definizione Sissy...sono un po' "schiave" della loro natura materna e dell' amore ideale che puntualmente viene disatteso
    se conoscono uomini che le circondano solo per sesso. Molte sono diventate crude per questo o per situazioni famigliari non belle con scompensi affettivi che non si colmano mai. Si dice del complesso di Edipo o di Elettra che non si supera o perlomeno lascia tracce nell' inconscio. Questo per dire che certe situazioni educative o affettive lasciano segni anche in età adulta. Crescendo si cambia e' vero ma un segno sull'anima,più o meno profondo, rimane.
     
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    Thread molto interessante e peccato che M.me Odette se ne sia andata...

    Come avevo accennato anche altrove, penso - anche se non ne ho certezza assoluta - che la mia inclinazione ai rapporti D/s sia nata principialmente a causa del (pessimo) rapporto con mia madre. La potrei definire il classico soggetto che ha il pugno di ferro nel guanto di velluto. All'apparenza sembra una persona mite ed indifesa, ma lo fa essenzialmente per far abbassare le difese a chi le sta attorno, per poi indurli a fare quello che vuole lei. Ha un indole fortemente manipolativa, tende a distorgere la realtà sempre a proprio vantaggio, ritagliandosi il ruolo della vittima, di quella che ha fallito per colpa degli altri o perché è perseguitata dalla sfortuna. Anche con il mio povero padre, suo marito, che in ogni caso avrebbe potuto ridimensionarla a dovere, è sempre riuscita a fargli fare quello che voleva, quando voleva. Non posso parlare dei miei genitori come una coppia D/s, perché il mio povero padre era tutto tranne che un sottomesso, soprattutto nel lavoro, tuttavia con lei è sempre stato fin troppo accondiscendente.

    Detto questo posso presumere, che l'essere stato abituato ad avere una madre che è capace di farti fare quello che vuole (spesso volentieri), a cui sono, mio malgrado molto legato ed a cui do molto credito, pur capendo che spesso il suo comportamento è manipolatorio ed estremamente egoista, abbia fatto nascere in me il desiderio di essere un oggetto di dominazione da parte di un essere femminile - madre, fidanzata o moglie che dir si voglia.
    Aggiungiamo a tutto questo - ed è un bel carico da 90 - che essendo nato verso la fine degli anni '60, la tematica sessuale era argomento tabù e tutto quello che sono riuscito a capire in età adoescenziale, è stato grazie al mio interessarmi attraverso libri, i compagni di scuola o qualche adulto che rispondeva in modo imbarazzato. Se fosse stato per i miei genitori, avrei dovuto essere un "asessuato" che non doveva assolutamente porsi alcun quesito in merito alla sessualità maschile e femminile.... fino alla comparsa delle prime polluzioni notturne, unica occasione in cui mia madre, a denti stretti, disse: "Questo accade perché stai diventando uomo..." Ed il discorso si chiuse lì.

    La mia adolescenza, soprattutto a causa del mio sovrappeso che mi rendeva "diverso" dagli altri, che erano tutti magri, belli e slanciati, è stato uno tra i periodi più brutti che abbia mai trascorso. L'epoca del liceo, che tutti ricordano con piacere e nostalgia, la ricordo come un periodo passato "in apnea", nel senso che non vedevo l'ora terminasse. Partecipavo alle festine tra compagni e compagne di scuola e, mentre si formavano le classiche coppiette, venivo chiamato solo perché avevo il mixer ed avevo gusto per fare il disc jockey. Ad altre festine magari riuscivo ad attirare l'attenzione di qualche ragazza, suonando il pianoforte (quando lo trovavo era la mia ancora di salvezza) però mi rendevo conto di essere considerato alla stregua di un juke-box...
    Ero convinto che l'estetica fosse un aspetto secondario in un uomo, che sarei risultato più interessante per la mia cultura, il fatto di essere di compagnia, di essere spiritoso e di saper suonare uno strumento... però venivo prontamente smentito quando vedevo che le ragazze più attraenti sceglievano tutt'altro.

    Basti pensare che trascorsi ben 12 anni in solitudine, dai 21 ai 33, senza avere una donna al mio fianco e, oggi che ho 50 anni, mi chiedo come siano potuti passare. Certo, li ho riempiti con tanta musica, suonando, componendo, studiando, lavorando, facendo tantissime attività che mi portavano a contatto con tantissima gente... Ma sembrava che avessi il marchio del "morto di figa" come dice la mitica Gisy :D E quindi non riuscivo a trovare una partner da amare. Forse all'epoca non ero ancora nell'ordine di idee che mi sarebbe piaciuto arricchire un rapporto affettivo con degli "inserti" D/s.

    Tanto per ritornare ancora a mia madre, la probabile origine delle mie inclinazioni sadomasochistiche, ricordo una festa di capodanno in montagna nella quale ero ancora single. La casa dove festeggiavamo era su due piani. Al piano superiore stavano tutte le coppie dei genitori, mentre al piano terra era stata allestita una piccola dancing area. Verso le 22:30 mentre stavamo ballando, vedo mia madre con una bomboletta spray in mano.... Si avvicina a me e spruzza parte del contenuto all'altezza del mio pube, dicendo: "Ecco, questo è antigelo... te lo spruzzo sulle palle... chissà che ti faccia bene..." Forse lei pensava di fare una cosa spiritosa, mentre io l'ho trovata veramente umiliante. Saranno passati almeno 25 anni, ma lo ricordo come se fosse stato ieri.
    E, relativamente al mio sovrappeso, che comunque mi porto dietro ancora, penso che sia principalmente dovuto ad una forma di bulimia serpeggiante. Introdurre cibo nel corpo significa creare uno strato che "distacchi" dal mondo circostante, perché non si è in grado di accettarlo.

    Certe volte penso cosa ne sarebbe di me se avessi una partner che, per indurmi a dimagrire, mi sottoponesse a dei trattamenti particolari... Sarei felice, la lascerei? È una domanda alla quale non saprei rispondere.
    Rimane comunque il fatto che il destino (crudele) mi ha fatto incontrare una donna con problemi di rapporto con il cibo... Come mia madre, tra le varie cose, ha un pessimo rapporto con il cibo, così anche la mia partner ha passato periodi adolescenziali spaventosi, in tal senso.
    Come con mia madre non ho mai affrontato l'argomento sesso, così con la mia partner il sesso è sempre stato un argomento ostico, tanto che da quasi 5 anni siamo diventati una coppia bianca.

    Siamo quindi ad un punto di stallo, nel senso che io vorrei fare dei giochi erotici a sfondo sadomasochistico, però lei sostiene che non se la sente di farmi del male, visto che mi ama.
    D'altro canto, in ambito vanilla, rinuncio a chiedere un rapporto sessuale normale perché il suo approccio alla penetrazione è tutt'altro che sereno.
    E siamo ad un punto di stallo.
     
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  15. sissymaid
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    CITAZIONE (wavesequence @ 26/1/2017, 17:57) 
    (...) L'epoca del liceo, che tutti ricordano con piacere e nostalgia, la ricordo come un periodo passato "in apnea", nel senso che non vedevo l'ora terminasse. Partecipavo alle festine tra compagni e compagne di scuola e, mentre si formavano le classiche coppiette, (...)

    Grazie per aver condiviso Wave.
    Non ho la tua capacita' di raccontarmi a nudo, pero' mi metto subito in lista fra gli SFIGATI che hanno passato una adolescenza infernale, per me forse piu' le scuole medie che il liceo, non che allora avessi risolto ma solo ci soffrivo meno forse avendo amicizie femminili che in precedenza non avevo ancora.
    Quindi ti contesterei il Tutti che ricordano con piacere quell'epoca
    non io almeno..
    :-)

    e ricordando quell'apnea dolorosa (che qualche pensierino malsano mi porto') mi domando se e' meglio dover imparare da soli a nuotare nella vita.. oppure se ha un senso avere qualche lezione di teoria da un bravo educatore...

    Edited by sissymaid - 26/1/2017, 20:50
     
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