Amatore
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Tre rapinatrici e una vittima.
Villetta a schiera, quindi isolata e buona cosa per il colpo delle tre ladre che provengono dall'est europa.
Siamo in pieno giorno, circa mezza mattinata, quindi quartiere isolato perché tutto il vicinato lavora altrove.
Si presentano tre giovani donne, tre disoccupate e licenziate dallo stesso datore di lavoro, le quali suonano il campanello della vittima, la moglie dell'impreditore bastardo spacciandosi per le donne delle pulizie. Tutte e tre portano il camice verde e dei guanti gialli (serviranno per non lasciare poi le impronte) che le contraddistinguono, in quanto la famiglia dell'uomo ha assunto un'impresa di per avere sempre la villetta a posto.
Davanti al citofono se ne presenta una, le altre due si nascondono dietro lei e quindi non si vedono. Quella davanti porta gli occhiali da sole ed una parrucca, quelle dietro invece hanno un gambaletto color carne e stretto (durante il giorno il color carne si può confondere tranquillamente con il fatto che non ci sia nulla sul viso, fidatevi ho già provato!!!) infilato sulla testa ma non ancora calato sulla faccia.
La moglie dell'imprenditore, bella donna ma ingenua, apre il portone esterno fidandosi ciecamente.
E' fatta, le due che si trovavano nascoste dietro si calano il gambaletto color carne sulla faccia ed insieme a quell'altra con il viso nascosto dagli occhiali fanno irruzione all'interno della casa.
Prima cosa che fanno puntano la pistola alla tempia della moglie. La fanno sedere su una sedia, le scotchano polsi e piedi e poi quella con la parrucca (l'unica che conosce l'italiano) comincia a chiedere dove sia la cassaforte con tutti gli oggetti preziosi della famiglia. Presa dal panico, la moglie continua a piangere e singhiozzare senza rispondere alla domanda della capo rapinatrice. Allora quest'ultima arrabbiata ordina ad una delle due sue compagne di tirare fuori un sacchetto di plastica trasparente da infilare in testa alla vittima per farle capire cosa significhi veramente essere in panico. L'altra nel frattempo comincia a prenderla a sberle finchè ad un certo punto, quasi sull'istante di morire decide di confessare il tutto dicendo dove sia la cassaforte e quale sia la password per aprirla.
La vittima, svampita di suo, si dimentica che se la cassaforte viene aperta ed entro due minuti non viene inserita l'impronta digitale del marito nel sistema di controllo li vicino, scatta automaticamente l'allarme in questura. Partito il segnale le tre rapinatrici in pochi minuti riempono il borsone con tutto quello che c'era in cassaforte. Quindi non resta che fargliela pagare alla moglie per avere procurato l'allarme. Le due scagnozze, sotto ordine della loro capa, si sfilano le scarpe che avevano in quel momento (delle ballerine), si tolgono i gambaletti che avevano addosso e li infilano all'interno della bocca della vittima. Il capo delle rapinatrici riprende in mano il sacchetto, glielo infila sulla testa (mentre la vittima cerca di parlare con le calze in bocca), le fa un giro di scotch al collo e lascia morire facendo partire qualche insulto pesante per essersi dimenticata dell'allarme.
Le tre vanno via da casa e scappano. C'è l'hanno fatta perché la polizia arriva troppo tardi e si ritrova il cadavere della vittima inerme sulla sedia.
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