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Rieccomi a scrivervi!
Dunque , come avrete notato, questa estate non è successo più niente di piedoso tra me e la mia cara Chiara.
Ma ieri sera, tornato a casa stanchissimo e molto tardi l'ho trovata a casa nostra.
La mia cara suocera aveva aiutato mia moglie per la cena, per mettere a letto la pargola e si era trattenuta solo per me. Eh si, perché anche mia moglie era già andata a letto.
Appena entrato, nonostante avessi malditesta e non volessi fare altro che dormire, la sua visione mi fece ridestare. Era seduta sul divano, con i suoi bei piedi calzati da nylon trasparenti posati sul puff davanti a lei. Armeggiava con il cellulare ed indossava i suoi grandi occhiali. Indossava una maglietta e dei pantaloni comodi.
<<ciao Riccardo!>> mi ha detto alzandosi e venendomi incontro, scalza, facendomi sentire i tonfi sordi dei suoi piedi sul parquet.
<<buonasera chiara! sono tutte a letto?>>
<<si! hai fatto tardi!>>
<<grazie dell'aiuto!>> le dissi io mentre mi allentavo la cravatta e posavo la mia borsa da lavoro.
Lei mi disse: << vieni! ti scaldo la cena!>>
<<oh, non ti preoccupare! vai pure! faccio da solo!>>
Lei insistette: << ma non fare i complimenti, ci metto due minuti! e poi io ho già mangiato!>>
<<grazie...>> dissi, mentre la seguivo in cucina.
Lei sempre scalza si mise a scaldare una minestra ed i suoi piedi dalla forma elegante si posavano si muovevano deliziando la mia vista.
non mi trattenni e le dissi: << ma non hai le scarpe?>>
Lei mi sorrise e mi disse: << oh si, ma ho i tacchi! e sono scomodissimi! vengo dal lavoro anche io!>>
<<vuoi che ti prendo delle pantofole di Elena?>> le chiesi.
<<oh, non preoccuparti!>>
Mi alzai ed andai su, non presi le pantofole, che tra l'altro mia moglie non ha, ma presi le infradito. Tornai giù in cucina e le dissi:
<< le ho preso queste!>>
lei ribadì: <<non dovevi!>> ma comunque, con un gesto, levò i gambaletti ed i suoi bei piedoni nudi calzarono subito le infradito.
Chiara posò le sue calze nel sottoscala, nelle sue scarpe e poi tornò in cucina. Con la scusa di vederle i piedi nudi le dissi:
<<come vanno quei capillari che dicevi questa estate?>>
Lei si guardò i piedi e disse: << quasi scomparsi! forse era davvero il gran caldo! come dicevi!>>
mi chinai ai suoi piedi per guardarli da vicino e lei, con naturalezza, sfilò un piede dall'infradito e me lo appoggiò sul ginocchio. Sentii i suoi polpastrelli caldi attraverso il pantalone e notai l'arco plantare pronunciato. Accarezzai il lato del piede e , qualche capillaretto c'era ancora così dissi:
<<beh, qualcosina c'è...ma stai con i piedi sollevati come ti avevo detto?>>
<<si..quando posso! però va meglio no?>>
<<senza dubbio! dai...magari ti faccio un bel massaggio!>> buttai li.
<<ti pago se me lo fai!>> disse lei ridendo.
a quel punto la mia testa era in subbuglio.
mi strafogai della cena, non volevo si facesse troppo tardi.
Mentre cenavo, Chiara sistemò la cucina e poi uscì per andare in bagno.
MI distrassi un attimo e poi sentii il suono dei suoi tacchi. Mi alzai e la vidi che aveva indossato le sue decolté e le calze e stava prendendo la borsa per andar via.
<<chiara...ma volevo farti il massaggio!>>
<<oh..è tardi! non ti preoccupare! me lo fai un'altra volta!>>
<<ma davvero! mi dispiace! non sono stanco!>>
<<mi tenti così!>> disse lei.
<<dai, ti riaccompagno io a casa! e poi, dai, te lo meriti!>>
Avevo il cuore a mille quando la vidi sfilarsi le scarpe e togliersi le calze. Camminò scalza fino al divano e aspettò che mi sedessi per poi appoggiami i piedi sulle gambe. Iniziai il mio massaggio felicissimo. I suoi piedi erano sudati, caldi e morbidi come sempre, pelle liscia e setosa. Le mie mani la allietarono come potevo. Lei era rilassata.
<<mi sembrava il minino! te lo meriti!>> dissi.
<<mi sembra un pò di approfittare di te poverino! torni stanco e tardi e devi anche massaggiare i piedi a tua suocera!>>
<<è un piacere!>> le dissi.
lei, mentre le massaggiavo i piedi muoveva su e giù le dita. ormai avevo un'erezione che era quasi sul punti di esplodere. sarà stata la stanchezza, ma dovetti smettere immediatamente il massaggio. Avevo paura si accorgesse di qualcosa.
dissi qualcosa sul dover andare al bagno. quando tornai, lei era ancora sul divano ad aspettarmi. mi sedetti sul puff questa volta, per limitare un pò il contatto.
ci salutammo poco dopo.
La cosa buona è che pochi giorni dopo, tornando a casa, ho trovato le sue pantofole nel sottoscala. ore le tiene li!
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