Suicidarsi per amore

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  1. Gisy Scerman
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    Non sto dicendo che la sofferenza non possa essere vera ci mancherebbe.
    Però bisogna far distinzione tra quella che è il proprio ego, il proprio orgoglio e il dolore di un vuoto che non si potrà realmente mai più colmare.

    Quando avviene un lutto per qualcuno che ci è vicino, ad esempio c'è quasi sempre un tempo fisiologico per sentire meno dolore,non stare bene, ( gli psicologici stimano circa 2/3 anni ), ma ovviamente non va sempre così, ci si tira in ballo; spesso subentra l'aspettativa che si aveva verso quella persona, quello che si è investito in termini emotivi, ed altro, non meno più dolore si prova più solitamente è forte l'identificazione con noi stessi, cioè quanto crediamo ( in maniera inconscia ) ci sia di noi, della persona persa.

    Una cosa banale, ma che per me rende l'idea, l'anno scorso il medico del mio paesetto veneto d'origine è morto inaspettatamente, e il mio vicino ( in quei giorni mi trovavo lì ) mi dice " diaolo can, eh xaveva così tante cose de mì " vabbè in italiano credo di capisca.
    C'è la sofferenza, il dispiacere anche di perdersi un po', e questo avviene anche con persone con le quali non per forza si ha instaurato legami incredibili.

    Essere lasciati in una storia serie, equivale un po' a sorpassare un lutto, è psicologicamente provato che dopo anni di relazione, il distacco sia molto difficile per dire anche se le cose non vanno bene, e sia doloroso anche se le cose vanno male. Perché psicologicamente è destabilizzante fare venire a mancare delle abitudini, ma se posso dire la mia, non credo sia una cosa sana, fatto sta che più si va vanti con gli anni sicuramente affrontare dei distacchi diventa molto più complicato e o doloroso, tanto più se la storia era duratura, se c'era appunto una quotidianità.

    Sul fatto di averci perso dei soldi non starei a mettere i puntini sulle i, credo che se io stessa facessi una somma di quello che ho persone negli anni "per ricominciare" in diverse situazioni mi dovrei avvero suicidare, ma in verità quel che credo è che se stai in coppia e ti va di fare regali o essere generoso/a , ma perché non farlo.
    Personalmente da questo punto di vista non sono mai stata orgogliosa nel rivendicare, io ho fatto, io ti ho comprato ect, se in quel momento andava di farlo si è fatto e bon, si vede che andava bene così, se cominciamo a proiettare ipotesi su cosa fare o non fare perché potrebbe finir ( e spesso va così ) non si vive più serenamente manco il presente.

    Chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto...l la vedo una grande verità.

    Sul crepacuore, siamo tutti d'accordo che esiste, e può essere slegato dall'ego, ma ripeto a mi parere salvo i rapporti genitori/figli è più raro che avvenga nella dinamica di coppia scollegando del tutti il fattore ego/orgoglio/paura della solitudine

    per concludere posto questa frase che rispecchia anche il mio pensiero.



    Vogliamo essere amati. In mancanza di ciò, ammirati. In mancanza di ciò, temuti. In mancanza di ciò, odiati e disprezzati. Vogliamo suscitare negli altri qualche sorta di emozione. L’anima trema davanti al vuoto e ha bisogno di un contatto a ogni costo.

    — Hjalmar Soderberg


    Edited by Gisy Scerman - 25/9/2017, 21:19
     
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