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.Ciao a tutti , in questi ultimi tempi si sente molto parlare di femminicidio , le pagine di cronaca dei quotidiani sono purtroppo piene di queste tristi vicende che narrano di crimini efferati sulle donne , mogli , fidanzate e compagne . Ma gli uomini sono tutti impazziti ? Non credo (ora mi arriveranno sequele di insulti) saranno le donne che esasperano a tal punto i "maschi padroni" da farli diventare assassini ? Ma il mio post è riferito ad altro , molte volte invece a causa di una delusione d'amore si arriva compiere gesti estremi di autolesionismo ed addirittura al suicidio . Si sà che nulla è per sempre ma ho visto sia amici che molte amiche arrivare ad annullarsi per il proprio partner fino al punto che quando la relazione è finita sono crollati in una depressione maggiore sempre più devastante sino ad arrivare appunto alla defenestrazione o all'ingerimento di sostanze nonché procurarsi delle ferite letali pur di non soffrire più . Anche nei più giovani dove i flirt magari durano poco l'essere lasciati provoca una frustrazione tale da voler farla finita . Devo ammettere che una situazione del genere la vissi io personalmente quando venni lasciato dalla donna in cui avevo creduto molto , la donna (che come si dice) si pensa che fosse per la vita , venni lasciato via sms . Il mondo mi crollò addosso e persi la voglia di vivere meditando più volte di farla finita perchè il dolore era troppo forte . Poi come si dice il tempo è il miglior medico per questo tipo di delusioni ma molti purtroppo invece non ce la fanno ed arrivano ad autopunirsi definitivamente . Sarà che non siamo più capaci di rimanere da soli ? Quell'esperienza però mi segnò parecchio , divenni per un periodo un accanito misogino ed anche misantropo . Ora non è che sono diventato più fiducioso mi tengo sempre a distanza da possibili fregature e non ho più molta voglia di relazionarmi con il gentil sesso come un tempo , sono diventato più cinico e forse anche molto antipatico ma almeno cosi non ho più patito per le storie finite male nei periodi successivi . Voi cosa ne pensate si può veramente morire per amore ? Ne vale la pena ? La solitudine spaventa cosi tanto ? A qualcuno di voi è capitato di avere pensieri diciamo "malsani" di voler farla finita ?
Grazie per aver letto questo mio scritto e mi scuso se vi ho annoiato .
Edited by Taurinorum - 25/9/2017, 18:53
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vissuta pure io nel lontano 1998........
penso l'unico vero amore....
quello che fa male e soffrire
aveva i capelli rossi e in un certo qual modo somiglia a una nuova modella di Gisy ma era un più bassa. -
.CITAZIONEvissuta pure io nel lontano 1998........
e sei ancora qui ?
a parte gli scherzi la discussione sollevata da Taurinorum è interessante.
Parto dal presupposto che una persona molto equilibrata in situazioni comunque difficili o dolorose resta comunque molto più composta.
Quando si ricorre a gesti estremi ?
a mio parere quando si vuole attirare l'attenzione, è una richiesta d'attenzione, ma anche una rivendicazione della serie - "te lo faccio vedere di cosa sono capace".
Infliggersi dolore in maniera evidente, nonché l'estremizzazione "uccidersi" può essere segno di estremo egoismi, sicuramente, ed è indubbio che ci lo fa, sta male o malissimo, ma è altrettanto vero che vuole "farsi notare", non accetta una determinata scelta da parte del partner ( che sia uomo o donna naturalmente )
Personalmente non provo quindi troppa compassione per chi s'ammazza per amore, credo che ci sia di base uno squilibrio, che estremizzato può poetare a gesti estremi.
per vari motivi nel corso della vita tutti, chi più chi meno andiamo incontro a sofferenze, è naturale e normale, da imprevisti, lutti, distacchi, situazioni famigliari contorte, il nostro percorso condiziona sempre anche il rapporto che abbiamo con i nostri partner ed eventuali distacchi.
Poi non per farmi gli affari tuoi, ma se una persona ti lascia per SMS presumo non sia stata una storia troppo lunga o duratura, o dove ci fossero molte cose in comune, traslochi, portare via cose, elementi che non si trascinano con un SMS.
Ovvio che si può stare ugualmente male.
In generale un po' di cinismo no fa male col tempo, l'importante è poi dare il giusto valore alle persone che col tempo dimostrano di esserci o al contrario farsi illusioni su persone che non esistono.. -
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No mai!!!!!! Morto un papà se ne fa un altro!!! . -
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eh sì, di papà quanti ne vuoi 
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Rispondo a Gisy , si mi ha lasciato via sms e mi ha fatto avere le mie cose tramite amici comuni . Nel mio post ho scritto che io pensavo (col senno di poi a torto) fosse ormai la compagna per la vita perché era una storia importante che durava da quasi 15 anni , forse non sono tanti ma non sono neanche pochi . Ci ho rimesso anche molti soldi perchè diversi lavori dii ampliamento fatti nella villetta che era già di sua proprietà li avevo pagati io , bravo fesso direte voi . E va beh tutto ha un termine . Comunque il suicidio per amore può avere diverse sfumature , ho visto qualche genitore non reggere alla perdita di un figlio , mariti o mogli farlo per la prematura scomparsa del proprio partner , tu pensi che anche in questi casi sia una questione di voler attirare l'attenzione ? Che erano già affetti da quello squilibrio che ha mandato la loro psiche in tilt ? Oppure è proprio per troppo amore ? Penso che anche in un rapporto sentimentale quando uno mette in gioco tutto se stesso forse non sempre è per attirare attenzioni o ancor peggio compassione . Non saprei , so però che a me quell'idea balenò . Il bello che lei dopo avermi liquidato con un sms (e liquidato senza restituirmi un denaro) venne poi lasciata dopo qualche mese dal tipo che che le aveva fatto credere chissà cosa ..... e li ebbi la mia rivincita , anche se si tratta alla fine solo di una vittoria di Pirro . Aspetto curioso di leggere altri vostri pareri . Grazie .
Edited by Taurinorum - 25/9/2017, 21:05. -
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In passato, dopo aver ricevuto molti due di picche, ho pensato tante volte di farla finita, come forma di vendetta - per dare una lezione - a chi mi aveva rifiutato. Poi, ragionandoci bene sopra, mi sono chiesto cosa sarebbe successo se, per caso, colei che aveva respinto le mie avancés (in purissimo stile Mistress cinica e sadica) se ne fosse altamente disinteressata della mia volontaria dipartita. Avrei sacrificato la mia vita per niente.
Osservando da un altro punto di vista, la propria vita è troppo importante perché venga annullata in nome di qualcuno/a che non ci tiene in considerazione o, peggio, ci disprezza.
Posso capire il rapporto Mistress/slave, all'interno di una coppia, dove la consensualità consente di innescare una serie di meccanismi che dall'esterno potrebbero sembrare desueti.
Diverso è il volersi annullare di una persona nei confronti di un'altra, quando quest'ultima non tenga in considerazione (e giustifichi secondo la logica di cui sopra) il sacrificio fatta dalla prima.
In conclusione, non credo che uccidersi per amore possa essere una soluzione. Talvolta, secondo certe teorie più o meno condivisibili, uccidersi è una soluzione, però questo esula dall'argomento.
Lapsus freudiano?. -
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Non sto dicendo che la sofferenza non possa essere vera ci mancherebbe.
Però bisogna far distinzione tra quella che è il proprio ego, il proprio orgoglio e il dolore di un vuoto che non si potrà realmente mai più colmare.
Quando avviene un lutto per qualcuno che ci è vicino, ad esempio c'è quasi sempre un tempo fisiologico per sentire meno dolore,non stare bene, ( gli psicologici stimano circa 2/3 anni ), ma ovviamente non va sempre così, ci si tira in ballo; spesso subentra l'aspettativa che si aveva verso quella persona, quello che si è investito in termini emotivi, ed altro, non meno più dolore si prova più solitamente è forte l'identificazione con noi stessi, cioè quanto crediamo ( in maniera inconscia ) ci sia di noi, della persona persa.
Una cosa banale, ma che per me rende l'idea, l'anno scorso il medico del mio paesetto veneto d'origine è morto inaspettatamente, e il mio vicino ( in quei giorni mi trovavo lì ) mi dice " diaolo can, eh xaveva così tante cose de mì " vabbè in italiano credo di capisca.
C'è la sofferenza, il dispiacere anche di perdersi un po', e questo avviene anche con persone con le quali non per forza si ha instaurato legami incredibili.
Essere lasciati in una storia serie, equivale un po' a sorpassare un lutto, è psicologicamente provato che dopo anni di relazione, il distacco sia molto difficile per dire anche se le cose non vanno bene, e sia doloroso anche se le cose vanno male. Perché psicologicamente è destabilizzante fare venire a mancare delle abitudini, ma se posso dire la mia, non credo sia una cosa sana, fatto sta che più si va vanti con gli anni sicuramente affrontare dei distacchi diventa molto più complicato e o doloroso, tanto più se la storia era duratura, se c'era appunto una quotidianità.
Sul fatto di averci perso dei soldi non starei a mettere i puntini sulle i, credo che se io stessa facessi una somma di quello che ho persone negli anni "per ricominciare" in diverse situazioni mi dovrei avvero suicidare, ma in verità quel che credo è che se stai in coppia e ti va di fare regali o essere generoso/a , ma perché non farlo.
Personalmente da questo punto di vista non sono mai stata orgogliosa nel rivendicare, io ho fatto, io ti ho comprato ect, se in quel momento andava di farlo si è fatto e bon, si vede che andava bene così, se cominciamo a proiettare ipotesi su cosa fare o non fare perché potrebbe finir ( e spesso va così ) non si vive più serenamente manco il presente.
Chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto...l la vedo una grande verità.
Sul crepacuore, siamo tutti d'accordo che esiste, e può essere slegato dall'ego, ma ripeto a mi parere salvo i rapporti genitori/figli è più raro che avvenga nella dinamica di coppia scollegando del tutti il fattore ego/orgoglio/paura della solitudine
per concludere posto questa frase che rispecchia anche il mio pensiero.
Vogliamo essere amati. In mancanza di ciò, ammirati. In mancanza di ciò, temuti. In mancanza di ciò, odiati e disprezzati. Vogliamo suscitare negli altri qualche sorta di emozione. L’anima trema davanti al vuoto e ha bisogno di un contatto a ogni costo.
— Hjalmar Soderberg
Edited by Gisy Scerman - 25/9/2017, 21:19. -
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Bella frase molto vera . . -
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In un certo senso li capisco... Tentai anche io di tagliarmi le vene (con un fermacapelli con i dentini) pur di non perdere il mio ex... Era più che altro per dimostrare che senza di lui non potevo vivere... Parlo di quando avevo 17 anni ed ero parecchio ingenua. Da tempo ho capito che non val la pena di perdere la vita per delle persone che alla fine non sono nulla di che. Nulla è per sempre, si sta male certo...ma la vita è troppo preziosa per buttarla nel cesso così. Ho tutt'ora le cicatrici vicino al polso, ogni tanto le riguardo e penso a quanto fossi stupida nel fare un gesto simile per un *coglione*. La depressione poi è brutta davvero...difficile uscirne, specialmente senza qualcuno accanto che sia un amico o anche solo qualcuno con cui parlare.
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Suicidarsi per un'altra persona... sono troppo cinico e solitario per capirlo.
Il suicidio è magari qualche volta un messaggio (soprattutto quando si mette in atto con tentativi poco realistici), ma soprattutto un momento in cui la ferita narcisistica* (dovuta a vari motivi) e/o la fame d'amore in un momento in cui si è troppo deprivati e incapaci di bastare a se stessi, travolgono ogni barriera.
Potrei suicidarmi per altri motivi ma non per una donna.
*ferita narcisistica = qualcosa di molto importante, di te, di quello che vuoi fare, della tua personalità è perduto, è andato a pallino: hai scoperto che non puoi ottenere quello che vuoi o non sei quello che vuoi essere o far credere a te stesso di essere, o qualcosa accaduto nella tua vita ha fatto cadere il muro di cartapesta e hai visto le cose che non volevi vedere.. -
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credo anch'io che ci si può suicidare per molti motivi, ma per amore se è amore no. Ho sempre apprezzato e ritenuto inoltre molto più rispettoso chi riesce ( ed è dono di pochissime persone ) doffrire in silenzio, la more è per forza di cosa l'evento più "rumoroso" che un essere umano possa causare ( in linea di massima ) nella propria esistenza.
io credo molto nell'amore, e al contrario di 3corde, vederei cinico chi compie l'atto, non chi resiste nel dolore tacendo magari.
Poi si può morire per la sofferenza, ma questa è un'altra storia.. -
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proprio ieri ho saputo che un mio conoscente si è suicidato, non ne conosco i motivi, certamente è sempre difficile comprendere cosa si cela oltre l'animo umano, però è triste il fatto che una persona si tolga la vita non credendo più nella speranza che valga in ogni caso la pena per viverla. . -
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cercavo una discussione, ( che non trovo 
) ma sono tornata qui...
In questi giorni ho avuto a che fare con una conoscente che prova proprio questa "disperazione" per amore.
Penso non si debba essere semplicistici e sminuire qualunque genere di sofferenza, perché quando la si prova, che sia fisica o mentale, o emotiva può essere tanto intensa da rendere realmente invalidante la vita quotidiana.
Inizialmente me l'ero quasi presa perché non rispondeva, ma poi capita l'entità del suo dramma, sono stata più comprensiva, perché, perché è giusto riconoscere che non esiste un male assoluto, ma esiste la percezione di questo con l'individuo, in base ai propri valori, una persona che ha proiettato tutte le proprie aspettative sul fronte affettivo e poi viene "abbandonata", specialmente se ha già vissuto in precedenza altri abbandoni, è chiaro che ne può soffrire in modo profondo e pericoloso.
Infatti penso che la reazione alle delusioni d'amore, penso dipenda molto dal rapporto affettivo originario con i genitori/famiglia.
Detesto quelli che dicono "questi o quelli sono problemi seri", perché l'entità del problema la sa solo chi la vive.. -
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Gisy inconsapevolmente mi hai tirato fuori vecchi ricordi e situazioni più recenti. 
In questo momento vorrei piangere, anzi lo sto' già facendo.
Vabbè forse ogni tanto è necessario.
Mi calmo.
Dovrei averne già parlato da qualche altra parte, ora non ricordo dove, ma tanti anni fa son stato lasciato. E sì, è stato proprio come un lutto, anzi forse peggio. Inizialmente non avevo metabolizzato bene l'accaduto, ma dopo poco tempo caddi in quella che forse era una depressione. Iniziai a bere e fumare sigarette una dietro l'altra e meditavo il suicidio. Meditavo anche di uccidere lei e i suoi genitori. Col senno di poi capii che in quel periodaccio pensavo al modo migliore e più cattivo per "scaricare" il dolore che mi aveva attanagliato. C'è voluto un tot di tempo per "guarire", fortunatamente solo alcuni mesi, forse un anno. Mi son rimesso in pista. Ora non rivendico assolutamente niente anzi, ancora la ringrazio per avermi fatto passare forse il periodo più bello della mia vita. Ne ho sempre un ottimo ricordo.
Più recentemente ho avuto un vero lutto, ma di questo ora non ne voglio parlare, forse più in là.
Un abbraccio..
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