Non mi stupisco più di tanto. Le prostitute o le Mistress professioniste (in questo caso specifico) sono delle figure molto vicine ad essere considerate un prete confessore con cui non hai nessuna remora a condividere la parte più oscura di te stesso.
Per me la donna "executrix" non usa la forza per strangolare ma una pistola con silenziatore, niente sforzi e risultato sicuro. Ovviamente con il volto coperto da collant ben infilato, "ça va sans dire".
La mia idea coincide con quella di Onlynylon. La killer perfetta è quella che uccide con la pistola col silenziatore, senza proferire parola e senza provare nessun sentimento. Anche una donna apparentemente debole così può sopraffare un uomo corpulento. Ovvio, guanti e collant sono il "necessaire" per evitare conseguenze spiacevoli in futuro.
Io preferisco il piglio un po' sadico-sessuale...ma sono gusti.
Quanti luoghi comuni ragazzi...lo stronzo..il romantico...eccecc.. Io penso questo: non esistono canoni e come in tante cose della vita ci vuole una discreta dose di culo. La presunzione di pensare che se ho avuto situazioni negative allora tutto il mondo le avrà uguali o peggio delle mie e' mettere come dogma una nostra personale esperienza che generalizza le unicità delle persone. Un modo di pensare "standard" di comodo per giustificare un fallimento
Quindi alla fine è solo una questione di fortuna ? Non credo sia presunzione e nemmeno un modo per giustificare un fallimento anche perchè allra in giro ci sono tanti falliti , poi sbaglierò per carità .
Non e' solo questione di fortuna ma una buona dose ci vuole. Anche se sei vanilla. E comunque di fallimenti nei rapporti di coppia ce ne sono molti.
Io mi riferivo al fatto che la tendenza a ragionare per luoghi comuni porta a standardizzare la costruzione dei rapporti che invece hanno bisogno di essere coltivati con tempo e voglia di mettersi in gioco, tenendo conto delle specificita' personali.
Con questo intendo che non esiste un modo sicuro di successo e che si dovrebbe pensare di costruire un rapporto vero e non di trovare l'anima gemella schioccando le dita. E se non la trovi dire: "ah ma tanto alle donne piacciono gli stronzi quindi dato che io non lo sono lo prenderò sempre in quel posto"
E soprattutto rendersi conto che se si hanno avuto esperienze negative e' meglio fare reset di tutto quanto accaduto in passato se affronti una conoscenza nuova, perché hai di fronte una persona diversa e unica. E ragionare col "vecchio" sul "nuovo" stai sicuro che ti porta al nulla. Tutto questo a prescindere dal tuo feticismo.
Ringrazio verulam1 per avermi tirato in ballo Non sono donna, tuttavia vale la pena citare un sito web fetish (che non so se sia ancora on line) intitolato "Dressing for pleasure", che conteneva tutta una serie di fotografie ad alto tenore feticistico (pelle, latex, gomma, calzature con tacchi alti e/o vertiginosi, bondage ecc. ecc.). Il nome di tale sito è interessante perché ha una doppia valenza, cioè "pleasure" vale per chi sta a guardare ma anche per chi si veste in quel modo, sapendo di suscitare eccitazione negli spettatori. Quindi ci si veste in quel modo per piacere e per trarre piacere.
Quindi, penso (e spero) che certe donne si vestano in un certo modo per attirare su di sé gli sguardi degli uomini, perché sanno di attrarre una determinata tipologia di estimatori.
Dressing for Pleasure era anche una rivista inglese molto curata degli anni 80/90 di cui avevo qualche copia, acquistata in certe edicole molto fornite, dove si potevano trovare anche copie di Leg Show, Bondage Life, Marquis, eccecc.. Molto incentrata sul Rubber Fetish e derivati.
Quanti luoghi comuni ragazzi...lo stronzo..il romantico...eccecc.. Io penso questo: non esistono canoni e come in tante cose della vita ci vuole una discreta dose di culo. La presunzione di pensare che se ho avuto situazioni negative allora tutto il mondo le avrà uguali o peggio delle mie e' mettere come dogma una nostra personale esperienza che generalizza le unicità delle persone. Un modo di pensare "standard" di comodo per giustificare un fallimento
Tutto cade nell' annoso problema di ciò che viene definito (da chi poi?) "normale" o "anormale". Come in tutte le conquiste umane ci sono dei pochi e sparuti pionieri di un' ideale che viene portato avanti con convinzione, cercando di portare alla luce anche chi con mille riserve se ne sta nell' angolo a pigliarsi del depravato malato e pervertito. Molta strada ancora da fare...non credo ci saremo se e quando il mondo Fetish/BDSM sara' veramente sdoganato anche dalla massa che oggi ne sa poco o niente. Per rispondere a 3corde: non esiste nessuno che non ha segreti o lati nascosti della propria personalità.La tua riflessione e' giusta. Però' devo dire che capire prima se stessi forse aiuta a capire meglio anche l'altro/a nella sua specificità e rendendosi conto che emozioni e pulsioni anche se filtrate da fantasie,oggetti,pratiche diverse dalle proprie hanno comunque una radice che accomuna che è una ricerca del sentirsi amati ed accettati per quello che si è.
Io ho sempre pensato che il crossdresser sia un amante smisurato del genere femminile e lo desideri talmente tanto da volerci "entrare" con le cose più alla portata che si possono trovare, cioè i vestiti e tutto il resto. O sbaglio?
ecco, sparito vabbè ci si confronta no, forse per molti che sono fuori dal mondo web sembrano assurdi questi discorso ? insomma, credo riflettano quella che propone poi il pensiero delle donne nel reale.
Cioè poi non accetto molto, che uno entri in un forum BDSM e femdom, e etichetti i maschi come pervertiti, sennò uno va su badoo e si mischia con i soliti morti di figa, anziché con i morti di piedi & Co
Che poi è come dire che tutte le donne sono puttane. Sono equazioni che lasciano trasparire un pensiero poco approfondito o di confronti da bar. Io se sono un pervertito (e fiero di esserlo perché contro la propria natura si può fare ben poco) almeno mi guardo dentro per capire chi sono e cosa voglio. E cerco di capire anche chi sente pulsioni diverse dalle mie o chi pensa che tutto questo siano stronzate. Dietro ad un fenomeno sociale o di pensiero ci sono sempre spiegazioni semplici o più complesse di quello che traspare in superficie. Che è quella più dura da penetrare. Ci sono due scelte: o giudicare o capire.
Io per esperienza personale invece le volte che mi sono "svelato" ho trovato curiosita'. Non sono andato poi molto lontano eh? Però una l'ho sposata...e non si interessa solo di fetish.
In 20 anni di contatti femminili ( fisici e soprattutto non fisici) ho notato una cosa che può sembrare un luogo comune o un concetto trito e ritrito. Le donne scelgono e non sono mai scelte. Su quali parametri scelgono lo sanno solo loro. Se un uomo ha la capacità di farsi scegliere allora ha una chance in più di essere considerato diciamo un po' "diverso" dalla massa. Certamente piace un uomo che ha un certo aspetto fisico o di comportamento e in questo non sono molto diverse dai maschi. Ma anche qui non siamo di fronte ad un dogma maschile come quello che bella figa=piace/brutta figa=non piace. Ma potrebbe stupire ad esempio che un uomo piaccia per la sua intelligenza, oppure perché sa dire le cose giuste al momento giusto (ma non studiate a tavolino..veramente sentite intendo.) oppure perché entra in empatia sincera, oppure perché scatta un qualcosa che non si definisce a parole. Uno dei problemi maschili (e per certi versi ci sono anche io in mezzo) e' la fretta. Quella maschile può essere molto fastidiosa soprattutto poi se riguarda argomenti particolari come il farsi accettare anche in ambiti sessuali non convenzionali. Nel senso che si crea una selezione a monte che richiede cure particolari in approccio con l'altro sesso. Se un uomo si confida con attenzione e "grazia" non credo riceva sempre porte in faccia. Certo non nego esistano donne a cui piace una botta e via..ma non sono la regola. Se poi esistono Mistress professioniste o donne che rappresentano dei "simboli" sessuali, siamo noi maschi ad averle create con le nostre pretese e chi sfrutta questa tendenza non Fa altro che rispondere ad una domanda ben precisa. La vera perversione secondo me è investire un' immagine o una persona di significati che non hanno nulla a che vedere con la realtà oggettiva. Classico esempio: pensate che Dita Von Teese sia sempre in ghingheri come in foto o video? E se la doveste vedere in pigiama, spettinata e struccata, magari in lacrime o giù di morale perché le e' successo qualcosa di grave cosa succede? Non interessa più? Ecco quindi che torniamo all'esterno discorso del vivere nella nostra fantasia rispetto alla realtà oggettiva. Chi vende sogni attraverso una immagine o azioni non commette reato in se'...perché se chi ne usufruisce ha un corretto modo di approccio e vuole svagarsi per un minuto o un' ora dalla routine o svuotarsi la mente dalle perversioni che vi abitano trova chi lo accontenta. Ma pretendere che sia una regola in cui le donne debbano per forza adattarsi e obbiettivamente, oggettualizzate senza nulla in cambio che siano sentimenti o vil denaro e' patologico.
