La famiglia può condizionare una vita ?

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  1. Gisy Scerman
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    guarda Taurinorum, è difficile dare delle valutazioni oggettive, perché ognuno sa cos'è / stata la propria famiglia. quello che è sicuro è che ciò che ti "fanno" ti "costruiscono" in quanto si sa che la mappatura emotiva di una persona inoltre si forma dai 0 ai 6 anni, ed inevitabilmente la tua famiglia butta l'imprinting nel bene o nel male.
    concordo come spesso accade con 3 corde, miracoli difficile farne, così come molte inclinazioni D/s derivano da traumi più o meno consci ( spesso inconsci) anche il carattere emotivo, le sicurezze e le insicurezze partono da lì, non si rimedi, su questo non ho dubbi, cioè, ci si può lavorare attraverso la presa di coscienza, ma ciò che è istinto è istinto.

    Esiste anche il carattere individuale per fortuna, ma di sicuro se si è cresciuti in un clima di un certo tipo fin da piccini quello condiziona pesantemente.
    In alcuni casi può anche essere come dici giustamente uno stimolo per fare l'opposto, o comunque c'è chi detesta i propri genitori o ha molti risentimenti verso loro ( io sono tra quelli ) e quindi tende prendere le distanze, anche se purtroppo almeno per come la vivo io, nonostante razionalizzi, forse la nostra cultura ci porta comunque mantenere un legame emotivo o di senso di colpa anche verso chi ci ha danneggiato ( se si tratta di famiglia ), penso faccia pare del retrogusto cattolico .
    Senza contare tutte le volte che mi son sentita dire "eh ma in fin dei conti è tua madre" per esempio. Ti mettono al mondo, ti rovinano e poi dovresti esser pronto all'altra guancia ? Non, ci siamo, però purtroppo credo rimanga un senso di "dovere" nel sapere che uno è un tuo genitore, senso di dovere che razionalmente reputo assolutamente errato.

    per le nuove generazioni, come ogni epoca dipende, anche qui, per me non va bene che un genitore sia alla stregua di "un amico" questi sono altri danni, gli amici sono amici, i genitori sono genitori, un filtro ci deve essere, dico genitori chiaramente e non despoti.
    come dire il giusto compromesso tra autorità, comprensione ed affetto, anche se di certo è più facile dirlo che farlo. io non sono genitore e non ho intenzione di impelagarmi in simili dinamiche, però di sicuro oggi è complesso gestire l'eduzione dei figli molto più di un tempo, le comparazioni con gli altri sono sempre più forti distruttive, credo sia difficile per un genitore vedere un figlio che soffre ad esempio perché si sente "meno" rispetto gli altri, questo è dannoso, ma siamo in un sistema marcissimo da questo punto di vista.

    Credo che propri i primissimi anni di vita debbano servire a strutturare la personalità, ma come ? l'altro problema grosso e lo vedo con molti miei amici che hanno figli, e la mancanza di tempo dei genitori, quindi a meno ché non abbiano nonni in gamba li affidano a persone che gliene frega il giusto di "istruirli" emotivamente etc, e spesso non ne sono nemmeno in grado.

    Quindi a mio parere i problemi ci sono tutt'ora eccome, non va bene essere troppo "friendly" ma nemmeno troppo austeri.

    Io ho avuto moltissima libertà fin da piccola, tipo a 13-14 anni già convivevo con il mio fidanzatino e non tornavo a casa, in quel caso ho avuto la fortuna perché a quell'età di tanto altro non si può parlare che lui era una persona molto per bene e regolare ( ne aveva 19 ), per mia madre era una figata perché di base era come se fosse lui che doveva pensare a me...
    però mi rendo conto col sennò di poi, che anche se mi son divertita erano dinamiche davvero out.
    mi è andata benone, ma per caso diciamo.
     
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34 replies since 28/9/2018, 08:42   419 views
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