Per farmi conoscere

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  1. Nico_FB
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    Ciao Daisy, complimenti innanzitutto per l'eleganza, mi piace molto il tuo modo di vestire; bellissime camicie, oltretutto :) condivido anche io l'attenzione all'eleganza (ho un fetish per le camicie) e la passione per il bondage, e mi piace l'idea di essere legato solo se sono vestito in un certo modo.
    Mi rivedo molto in ciò che ti piace, in particolare la sensazione piacevole del tessuto sulla pelle, e della leggera costrizione, anche nell'avere qualcosa di stretto attorno al collo.
    Ammiro moltissimo il tuo coraggio nel vestire come ami, e nell'esprimere chi sei, io molto spesso ho invidiato alle donne indumenti e accessori tipicamente femminili, ad esempio il chocker, o i corsetti, o altro, e sinceramente una certa femminilità me la sento pure io dentro, benché non credo di poter parlare di disforia di genere: decisamente, sono un po'confuso, devo venirne a capo. Ci sono volte in cui mi sento di avere naturalmente pulsioni, pensieri o atteggiamenti che invece reprimo, timorato delle aspettative che la società ha nei miei confronti, in quanto maschio. Oltretutto, molto spesso ho invidiato la grande libertà che hanno le donne nel vestire e nel modo di comportarsi, che può spaziare dalla mascolinità alla femminilità, mentre io mi sono spesso sentito limitato, o costretto a fare un passo indietro. Vorrei avere il tuo coraggio.

    CITAZIONE
    molte hanno iniziato travestendosi in modo erotico, poi dopo anni che lo facevano hanno voluto essere più simili alle donne vere, poi si sono trovate a disagio con il loro corpo ed infine hanno dovuto ricorrere all'aiuto psicologico/medico per trovare una coerenza verso l'essere femminili (non sto dicendo che vada sempre così ma può succedere).

    Personalmente credo che la loro disforia di genere sia sempre stata lì, semplicemente hanno iniziato a rapportarcisi gradualmente.

    CITAZIONE
    Quelli che vedono tutto come un gioco forse sono quelli che riescono a restare uomini.

    O magari sono quelli che non trovano il coraggio di fare sul serio, di esprimere fino in fondo il proprio essere.

    Non mi è estraneo il discorso che fai sui limiti assorbiti, spesso ho riflettuto su come ci si possa sentire a disagio proprio a causa di tutta una serie di limiti e convenzioni imposte a cui permettiamo di condizionarci, e come dici tu il senso del proibito dona eccitazione -oltre a scoraggiare, in molti casi.
    Riguardo al discorso uomo-donna che fa Yeniçeri, mi trovo d'accordo, esiste la natura dell'uomo e la natura della donna, dettate dalla biologia, e su queste due nature abbiamo ricalcato dei ruoli.
    Ora, in uno stato di natura, chi non ricopre bene i propri ruoli viene scartato, allontanato più o meno letteralmente (ad esempio un lupo maschio debole e timido che evita la lotta ed ha un'indole sottomessa). Nella nostra società accade più o meno lo stesso: ogni corpo è diverso dagli altri nel fisico e nella psiche, e ci sta che non aderisca bene a ciò che la biologia prevede (un uomo può non essere muscoloso di natura ed aggressivo, magari per deficit di testosterone); ciò mette a disagio molte persone, e può essere motivo di esclusione. Ora io mi chiedo, ha senso voler per forza insistere nell'inquadrare chiunque ad ogni costo, a dispetto delle sue inclinazioni? Ha senso una società, quindi, perfettamente aderente alle leggi della natura? Se ci pensiamo bene, molti dei nostri comportamenti sono innaturali, ed è grazie ad essi che ci siamo evoluti. Lo stupro, l'omicidio, il furto ad esempio avvengono in natura; noi però li condanniamo e tuteliamo le vittime, cosa che in natura non avviene. Anche abbandonare i membri malati del branco, vecchi o neonati, è naturale: sai che fanno animali come polli o cani selvatici quando un membro del branco rimane ferito? Si accaniscono su di esso. Noi invece curiamo ed accudiamo i membri deboli, ci impegniamo er trovare nuove cure, forniamo assistenza sanitaria e facciamo in modo che queste persone possano vivere degnamente, anche a dispetto di malattie invalidanti.
    Forse sono esempi estremi, ma tutto questo per dire che non prenderei per oro colato tutto ciò che la natura ha disposto per noi, perché appunto in quanto esseri umani tendiamo a discostarcene, come ho fatto notare... e per fortuna.
    Perché volere ad ogni costo forzare dei tasselli tondi in dei buchi quadrati, e scartare quelli che non riescono a passare, quando evidentemente andare verso una sempre maggiore inclusività e tutela dei deboli e di chi ad ogni modo ha una genetica incompatibile con il modello previsto dalla propria biologia, si è dimostrata sempre l'unica vera natura umana? Non si può operare una potatura di tutte le persone non adatte, per ottenere una società forte e naturale, perché le persone non sono rami di una pianta, ma hanno coscienza di sé ed emozioni, e in questo vanno rispettate.
    È un argomento spinoso, spero di non aver detto castronerie.
     
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163 replies since 18/8/2020, 07:29   3176 views
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