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.Tutta vita 
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+1 .
Comunque tutto, rileggendo, noto che si era scatenata una sorta di lotta a chi soffriva di più o meno.
Come detto, io ho provato molti tipi di sofferenza e posso assicurare che non esiste una risposta assoluta che definisca quella superiore a tutte le altre.
Chi soffre di più quindi?
Dipende a chi lo si chiede.
Se lo chiedi a un povero, ti dirà il denaro.
Se lo chiedi al solo, ti dirà l'amore.
Se lo chiedi al malato, ti dirà la salute.
Ognuno, credo, mette delle priorità a seconda di quello che ha e non ha e credo sia giusto così.
Però, quello che non dovrebbe esserci, sono i falsi sofferenti, un po' come per l'esempio di Ash, ovvero quelli che lamentano carenza di pecunia però poi si fanno la vacanza.
Quelli vanificano tutte le sofferenze degli altri, portandole su un piano più banale.
No, non credo che ci sia la sofferenza peggiore, quanto il momento sofferente peggiore.
Anche se, se posso essere onesto, ammetto che le sofferenze sono anche diverse: quella fisica se non prolungata nel tempo, si farla diventare la propria fedele compagna, quella emotiva, diamine se ti logora dall'interno.. -
+1 .
Neanche io credo che ci sia una sofferenza più brutta della altre. Come dici, questione di priorità. Però quella di cui si parla ha qualcosa in più...forse è la più bella. Puoi soffrire la mancanza, l'abbandono, è vero, ma se le persone che ami stanno bene quel dolore si addolcisce. Poi soffrire per amore vuol dire tante cose.. soffrire per una donna, per un figlio, per un familiare che sta male, per un amico. Insomma, è un'altra sofferenza. Soffri perché hai qualcosa, non per quello che manca. . -
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Non lo so.
Soffrire per amore è molto profondo come dolore. In pratica vedi le fiamme dell'inferno e non scompaiono, anzi, ogni volta che ci ripensi, ricadi giù.
Ti chiedi perché tu debba soffrire tanto, pensando all'altra persona che magari neanche ci sta a pensare a te.
Ti chiedi se ne valga la pena.
Ti chiedi perché.
Vuoi fare di tutto per non pensarci.
Però ci ricadi.
Si, se ci tenevi davvero, quel dolore si addolcisce, ma non svanisce.
Io mi chiedo sempre perché le altre persone non si rendono conto che fanno soffrire.. -
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Spesso se ne accorgono, magari cercano di non dare false speranze e per quello nascondo anche un po di senso di colpa.
Comunque dioende come lo vivi. Tanta gente non gli da peso ma per altri è centrale. Io, per esempio, non posso vivere senza dare o ricevere amore. Tutto il resto è in più.. -
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Dici che se ne accorgono?
Non lo so, non mi pare, anzi.
Io personalmente non lo so più. Ho dato tantissimo e so di dare sempre tanto alle persone, per questo ci rimango malissimo.. -
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Certe cose dipende a che categoria appartieni. Faccio due esempi, se sei una persona altruista e buona tenderei a nasconderlo o a non farlo notare, perché non vuoi dare false speranze, anche se vorresti andare lì ad abbracciare la persona che sta soffrendo per te. Poi ci sono quelli egoisti e magari pure un po sadici, che ci godono a vederti così, e se gli capita ti lanciano pure qualche frecciatina. Caso a parte I sordomuticiechi, ma sono fenomeni complessi non saprei che gli passa per la testa. Anche bisogna capire una cosa per chi ne soffre..una persona sta male ma può essere anche che si senta sola, quindi gli manca l'affetto in generale, quello non è amore, è un altro problema. Sta male e basta. Soffrire per amore vero ti coccola, non stai male e basta, perché sai che lasceresti andare, che vuoi solo che stia bene, e se sta bene stai bene anche se ti manca, ti accontenterei solo a sentirla e fare due chiacchiere. Poi, uno decide, se vale la pena oppure no..il mare è pieno di pesci. . -
+3 .Dici che se ne accorgono?
Non lo so, non mi pare, anzi.
Io personalmente non lo so più. Ho dato tantissimo e so di dare sempre tanto alle persone, per questo ci rimango malissimo.
Così pensavo, forse l'errore è pensare di dare tanto per averne un ritorno. E se invece scegliessimo di dare il giusto senza pensare ad un "ritorno"?
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.Dici che se ne accorgono?
Non lo so, non mi pare, anzi.
Io personalmente non lo so più. Ho dato tantissimo e so di dare sempre tanto alle persone, per questo ci rimango malissimo.
Così pensavo, forse l'errore è pensare di dare tanto per averne un ritorno. E se invece scegliessimo di dare il giusto senza pensare ad un "ritorno"?
Si, a volte io ragiono sempre in termini scientifici, quindi ad un qualcosa deve esserci un qualcosa di opposto, in questo caso, un ritorno.
Sbagliavo.
Però non totalmente.
L'umanità delle persone si fa vedere anche in questo, ovvero rendersi conto che una persona ti sta dando, quindi cercare di fare qualcosa o dare qualcosa perché dare indietro contro voglia non va bene, ma non fare nulla e accettare tutto, non va bene neanche quello.
Deve esserci un equilibrio, altrimenti la così detta umanità se ne va e per questo che nascono i dissapori o altro.. -
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Soffrire per Amore
o
Amare per Soffrire?
SMarzullatevi questa!
: ). -
+2 .Dici che se ne accorgono?
Non lo so, non mi pare, anzi.
Io personalmente non lo so più. Ho dato tantissimo e so di dare sempre tanto alle persone, per questo ci rimango malissimo.
Così pensavo, forse l'errore è pensare di dare tanto per averne un ritorno. E se invece scegliessimo di dare il giusto senza pensare ad un "ritorno"?
O di dare tanto, generosamente, senza pensare ad un tornaconto?. -
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Si, ma a furia di dare e troppo generosamente, non si rischia di rimanere a secco?
E poi, giusto non aspettarsi il tornaconto, ma chi ha ricevuto tanto, non dovrebbe comunque pensare a fare altrettanto? Altrimenti la bilancia è sbilanciata.. -
+1 .
Boh, per me uno dà se sente la necessità di dare.
Anche dare è pur sempre egoistico perché soddisfa una propria necessità.
Certo istintivamente può essere che un gesto possa predisporre un corrispettivo; ma non deve essere scontato.
Si dà perché si vuole dare qualcosa a qualcuno quello che ne consegue al limite cambierà in seguito l'atteggiamento del donatore se rimane scontento; ma allora se il dare non è disinteressato in termini di reciprocità non riesco a leggerlo come un vero dono.
Edited by Gisy Scerman - 16/12/2021, 09:07. -
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Non sono molto d'accordo.
Su un concetto si, ma sul resto no.
Ok, appurato e consolidato che il dare, il regalare, il fare qualcosa per gli altri non debba essere dominato dal ricambio o dall'aspettarsi qualcosa.
Detto questo, però, bisogna anche vedere in faccia la realtà.
Con realtà intendo il fatto che ci sono persone che fanno tanto e altre poco o niente.
È innegabile che chi dà tanto, dopo un po', si scoraggia, si stufa, si svuota.
Il problema è stato però evidenziato in coloro che donano tanto e poi rimangono delusi. Ecco, io non riesco a dare la colpa alle vittime, che poi colpa non è.
Il problema io lo vedo in chi riceve troppo e poi dà veramente poco.
Spesso chi dà poco e riceve si para dietro questa frase, ovvero che non è naturale e obbligatorio dare indietro, o che dare dev'essere disinteressato etc.
Perché si inverte il tutto?. -
+6 .
Che una persona "che dà si svuota", è vero nel momento in cui ripone dell'aspettativa. Non vi sono altri motivi diversamente.
E comunque non si deve avere la presunzione che ciò che vogliamo dare, sia sempre gradito all'altro; magari una persona non gli frega del nostro "dare" oppure ancora, non è detto che siamo in grado di capire di cosa ha veramente bisogno una persona che vorremo amare e/o aiutare, magari pensi abbia freddo e dai una coperta e invece ha fame, o al contrario le porti del cibo e magari ha freddo. O altro ancora.
E poi se una persona non fosse in grado di contraccambiare, deve farsene una colpa ?
La generosità così come la tirchieria ( e qui intendo d'animo o di altra specie ), è una caratteristica caratteriale, è come nascere in un modo o in un altro, uno nasce biondo non puoi pretendere sia moro.
Le persone o le si accetta per come sono o le si lascia perdere. Perché ostinarsi con chi non ti appaga?.
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