MyFetishroom ! Femdom, BDSM, Crime, Smother, Nylon Encasement, Fetish Kinky e Bizzare

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    Oggi una trav mi ha espresso il suo disgusto per coloro che si travestono per il piacere di indossare abiti femminili, senza per questo voler essere donne o sentirsi tali, o senza sentirsi obbligati a spendere un patrimonio in tempo e denaro per apparire il piu femminili possibile, sentire la necessità di uscire en famme e appellarsi con nomi al femminile. Insomma senza prendere il travestimento come una missione ed una ragione di vita.
    Mi ha detto cose del tipo "sono quelle così che rendono la vita difficile a NOI TRAV", come se si trattasse di concorrenza sul mercato. "Sono solo dei maschi che gli si rizza il pene indossando i collant", come se fosse un crimine.
    "Sono solo dei pervertiti", come se invece essere ossessionati dall'idea di sembrare perfettamente femminili fosse la cosa piu normale del mondo.
    Insomma come se il fatto di incontrare persone rozze o volgari dipendesse da tutto questo, piuttosto che dal temperamento e dalla cultura delle persone che si incontrano.
    I Gay che disprezzano trav e trans perché non sono "veri gay".
    Le Trans che guardano dall'alto in basso le trav perche non sono "vere trans"
    Le trav che disprezzano crossdresser e sorelline (non ho mai capito la differenza) perchè non sono "vere trav".
    Tutti convinti che il rispetto sia loro dovuto ma inclini a giudicare ed etichettare chi per orientamenti e gusti compie scelte diverse dalle loro.
    Ma finitela un pò di sentirvi al di sopra di tutti. Perchè senò potrei anche dire che stringi stringi, siete tutti maschietti che scimmiottano le femmine in cerca di un toro da monta. Punto.
    Però se lo dico poi gridate allo scandalo e saltate su con i se, i ma, i non è lo stesso.
    Allora siate quello che volete essere. Non c'è nulla di male e non me ne importa assolutamente nulla ma per piacere non permettetevi di giudicare dall'alto in basso chi è "altro" da voi, manco foste di sangue blu.
  2. .
    Faccio parte del mondo CD da molto tempo. Non ho mai completamente superato il senso di vergogna per quello che faccio, se rapportato alla presenza di un altra persona. Per un periodo ho frequentato siti di incontri a tema. Ho anche incontrato altri crossdresser per capire la mia sessualita. Ed ho visto situazioni di ogni genere. C'e' gente che ha cominciato a travestirsi ed a concedersi agli uomini in eta avanzata, in seguito ad uno shock, tipicamente la perdita della compagna.
    Altri conducono una doppia vita. Quando si travestono si sentono un altra persona e giustificano cosi a se stessi il tradimento della compagna con altri uomini o CD. Altri ancora hanno avuto il coraggio di rischiare e lo hanno detto alla compagna. Il piu delle volte con risultati disastrosi. Altre volte lei non approva ma tollera. In rarissimi casi fortunati lei condivide. Altri ancora piu coraggiosi lo hanno detto subito, in fase di conoscenza.
    La maggioranza conduce una vita ipersegreta dove ogni tanto si traveste. In casa. In Hotel. Quasi tutti tentano di smettere. Con risultati scarsi.
    Io sono single da molto tempo. Adesso si profila la possibilita di una relazione. E questo cambia molte cose perche non si tratta piu solo di me. Sara coinvolta, anche se non lo sa, un altra persona. Che diritto ho io di nascondere questa parte di me? Ma come faccio a rivelarla? Si ha un bel dire che non facciamo nulla di male ma non si puo pretendere che cio venga accettato con naturalezza dalle altre persone. E' una rivelazione che puo infliggere tanta sofferenza quanta ne provoca in noi.
    Cosa e' piu egoistico? Negarci queste pulsioni o pretendere che siano accettate? Cosa e'meglio fare? Rinunciare alla relazione o tentare di rinunciare alle pulsioni?


    L
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    Sinteticamente: si. Puo dare problemi. Fino a che punto dipende da te. Sei feticista e lo resterai per sempre.
    Cercare di rimuovere le tue pulsioni non ti servira e peggiorera solo le cose.
    Quello che devi fare, come gia ti hanno consigliato, e' sperimentare. Solo sperimentando puoi capire cio che ti piace davvero.
    Sei molto giovane e'questo e' un grosso vantaggio: le ragazze della tua generszione sono molto piu aperte al gioco ed al feticismo di quanto tu creda ed hai davanti un ampio ventaglio di possibilita per incontrare e metterti alla prova e capirti e crescere.
    Prima ti accetti meglio e'.
    Piu avanti la vita ti imporra limiti pratici e psicologici che adesso non puoi lontanamente immaginare.
    Quindi dai retta ai consigli che ti hanno dato qui. Non isolarti, non reprimerti, non vergognarti. Sperimenta e condividi: con intelligenza, con educazione, ma senza timore :)
    In bocca al lupo!
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    E' sopratutto una sensazione tattile ma anche visiva.
    Ho la fortuna - diciamo cosi - di avere un fisico esile e slanciato. Guardare allo specchio il mio corpo fasciato in un miniabito con i collant e i tacchi alti, e sentire questi indumenti addosso, stimola la mi fantasia erotica. Mi avvicina alla mua donna ideale davun punto di vista erotico.
    Ma non e' legato al volermi sentire donna. Per esempio non sento il dediderio di "essere donna". Non sento il bisogno di uscire, mostrarmi in pubblico. E' un gioco con me stesso.
    Il collant e'l'elemento primario ed indispensabile. Quello che innesca l'eccitazione ed il bisogno. Quindi l'oggetto della parafilia. Se per esempio indossassi una gonna plissettata a fiori - tanto per dirne una - cio' non mi darebbe nessuna sensazione particolare.
    O indossare un reggiseno. O un paio di scarpe con il tacco. Senza i collant questi oggetti non hanno una valenza attrattiva. Quindi non voglio "sentirmi donna" ma gioco ad imitare la donna a fini erotici. Una esperienza ed un piacere sensoriale piu che psicologico insomma.
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    Insomma a me e' andata di lusso: sono un semplice crossdresser ^ ^
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    Oh be ma su questo non c'e' il minimo dubbio: se io fossi donna sarei una lesbica convinta!
    Ma siccome sono un uomo, r pur travestendomi sono attratto solo dalle donne, non posso dirmi lesbica ne bisessuale.
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    Hemm...ciao. Perchè la faccia arrabbiata???
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    Io ho "scopero" la calzamaglia ed il collant alla veneranda età di circa sette - otto anni. Quindi può dirsi che mi travesto praticamente da sempre.
    Inizialmente vivevo questa cosa con lo spirito di un bambino: innocentemente in totale libertà e senza vergogna.
    Poi sono arrivate le prime stangate morali/sociali atte a "rettificare" la situazione ed ho cominciato a capire che quello che facevo tanto normale non era, anzi era considerato una cosa sbagliata e sporca.
    Quindi i primi pregiudizi ho cominciato a crearmeli io su me stesso: dopo ogni sessione di travestimento mi sentivo sporco, avvertivo un profondo senso di colpa e vergogna. Questo senso di vergogna, rimaneva latente dentro di me nella vita di tutti i giorni perchè sapevo di essere diverso dagli altri in senso negativo e mi sentivo perciò inferiore.
    Mi sono trascinato queste mene per tutta la vita senza per altro riuscire mai a smettere. Se chiedete a qualunque crossdresser, almeno una volta nella vita ha provato a gettare alle ortiche baracca e burattini, solo per ricominciare presto o tardi a collezionare indumenti del sesso opposto.
    Le persone ignoranti associano il travestimento ad una devianza perversa di persone viziose e lussuriose.
    Invece e' una condizione frustrante e per niente comoda. crea un sacco di problemi nei rapporti sociali e nella maggioranza dei casi e delle società costringe ad una condizione permanente di segretezza, specialmente se si vive un rapporto di coppia.
    Spesso si viene giudicati anche dagli apparteneti alle altre categorie di "diversità". Gli omosessuali dispregiano i crossdresser perchè secondo loro non sono carne nè pesce e non hanno il coraggio di esprimere la propria omosessualità. Le transessuali dispregiano i crossdresser perchè secondo loro non hanno il coraggio accettare la propria femminilità e affrontare una transizione.
    Insomma ad un certo punto ho scoperto di essere ignorante anche io e grazie a quel meraviglioso strumento che è internet ho iniziato a scoprire delle cose. Innanzitutto che non ero il solo, non ero l'unico ad avere questa attrazione per il travestimento. Poi ho scoperto che la mia è una parafilia e non ha nulla a che vedere con l'omosessualità nè con la disforia di genere. Ho imparato che benchè sia una devianza dal percorso normale, non è una malattia - non piu di quanto possa eserlo l'omoseSsualità per dirne una - nè un crimine e non danneggia nessuno se non se stessi - quando non lo si accetta - O a volte coloro che ci sono vicini se non hanno sufficiente apertura mentale da comprenderci.
    Ho imparato che le parafilie hanno origini e ragioni profonde, le piu diverse per ciascuno, e sono quasi impossibili da eradicare. Quindi, visto che non si possono eliminare...tanto vale imparare a conviverci ed accettare questa parte di se.
    Grazie quindi alla conoscenza dell'argomento, al confronto con persone simili a me ed anche all'avanzare dell'età e della vita, che modifica la nostra percezione delle cose e della relativa importanza, oggi posso dire, se non di essermi accettato completamente, almeno di aver smesso di sentirmi in colpa, malato o sporco per quello che faccio.
    Ovvio non vado a sbandierarlo ai quattro venti. Anche se la società sta cambiando ed è molto piu tollerante su questi temi siamo ancora molto lontani dall'accettazione e comprensione, e comunque non la ritengo una cosa che debba essere di pubblico dominio. La strada è stata lunga e non può dirsi conclusa ma in generale il mio atteggiamento è cambiato. Mi piace travestirmi, mi eccita, mi fa stare bene. E allora? Sono fatti miei!
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    Adoro la sensazione che da il caldo abbraccio dei collant sulla pelle e adoro l'effetto visivo delle gambe inguainate in questo meraviglioso indumento (che tante donne odiano).
9 replies since 13/5/2017
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