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CITAZIONE quando ho troppi soldi, ho bisogno di aumentare la capacità di gestirli per esserne soddisfatta appieno, ovvero non spenderli, ma creare investimenti o restrizioni che li vincolano ( al fine di aumentarli idealmente), è un fatto strano a a pensarci, ma io la vivo come una sfida, probabilmente in parte ha a che fare anche sulla proiezione di questo feticismo, sono a volte tropo generosa ( certo lo dico io, ma è vero, ) e questo a volte mi ha penalizzata da un punto di visto matematico magari, ma era un mio arricchimento; non so, ho sempre avuto fiducia nel fatto che finisca prima la vita e la felicità dei soldi, che quello vanno e vengono e vabbè se no sei uno scemo totale in qualche modo vivi... Comunque curiosa questa testimonianza e interessante, spero altri commenteranno. Questo è uno spunto interessante. Credo che per una Donna che voglia avvicinarsi intelligentemente all'argomento queste possono essere riflessioni e motivazioni positive (cosa possa fare con questi soldi? sono in grado di gestirli?) , oltre a godere ovviamente dei vantaggi pratici ed oggettivi cerco di spiegarmi meglio, l'ultima volta mi è saltata la connessione mentre scrivevo una risposta chilometrica
come sappiamo in rete l'approccio che esiste verso la findomme è quantomeno imbarazzante. Questo è ovviamente il mio parere, e allora bisognerebbe decretare se una cosa un fatto diviene tale perché una maggioranza lo considera in un certo modo, oppure è tale grazie a quel "zoccolo ristretto" di persone che lo vivono seguendo una filosofia ben precisa e avendo anche "studiato il vissuto a riguardo"
Comunque tornando a noi, mi ha sempre in qualche modo "motivato" la gestione del danaro, a prescindere da come lo guadagnavo anche se, quando era troppo facile ad guadagnare in qualche modo anche ciò che compravo mi pareva davvero avesse un valore minore, la classica percezione di chi effettivamente non dà peso alle cose perché le può aver con facilità; in un certo senso sono anche convinta che una soglia di "ricchezza gratuita" sia assolutamente deleteria per un qualunque individuo, che non conosca per lo meno in pregresso il valore delle restrizioni. Personalmente capisco benissimo anche al punto di vista dei moneyslaves la necessità di essere gestiti, Camus stesso diceva "ora che sono libero posso morire" - cioè il fatto è che l'eccesso di libertà mette in crisi l'individuo, questo a mio parere in generale, se poi parliamo di individui senza interessi non ne parliamo. La findomme, così in verità come qualunque pratica che radica il suo fulcro riguardo "il senso del controllo" è fatta per tranquillizzarsi e non sentirsi "persi", la ricerca del controllo da parte di qualcun altro - è innanzitutto, un modo trasversale per imporsi dell'autocontrollo, e io potrei dire anche il contrario però, ovvero se prendi seriamente in dote uno slave come andrebbe preso, alla mistress stessa sempre un'eccellente disciplina per poter disciplinare; è scontato che non è sufficiente dire di essere in grado di saper fare le cose, di essere appassionati, di non essere dei fake per essere in grado di farlo, ma serve anche qui come in ogni pratica, sicuramente predisposizione, ma anche una discreta esperienza e un'ottima capacita' di introspezione e analisi psicologica, questo se si prende una qualunque pratica legata al controllo dell'individuo e la si vuol far perdurare nel tempo, ammesso che ci sono persone assolutamente inadatte a relazioni vere di questo genere, che esulino dal role play estemporaneo o di breve durata.
L'altra parola chiave a cui penso quando si parla di D/s, BDSM, e switch, ma anche qui bisogna far chiarezza.
Quando parliamo di switch di norma facciamo riferimento a chi prova piacere, sia ad esser sub o dom, magari non nello stesso contesto e non nelle stessa situazione, ma leghiamo il concetto di switch all'interno dell'ambito delle pratiche BDSM, cosa che sì, ci può stare, ma si può optare anche per un'altra visione.
Per esser ad esempio una buona Domme, direi sia abbastanza logico che si debba conoscere il dolore e la sofferenza, in un qualche modo, cioè devi esserne venuto in contatto; ciò no significa che qualcuno dell'altro sesso ti ha picchiato o comunque maltrattato o esercita su di te quello che eserciti sullo slave, ma quanto meno sai riconoscere il valore di una vera sottomissione, una vera umiliazione, per poterla dare appieno. Però al contempo non bisogna essere "problematici" quando decidi di vivere la visione D/s con qualcuno, ovvero, come è stata mia esperienza aver passato dei periodi molto difficili legati più all'infanzia in realtà che all'adolescenza, elaborarli e sorpassare anche la frustrazione o i rancori che hanno generato il tuo personale concetto di sofferenza, in modi eventuale di poterlo gestire e dosare sull'altro.
La situazione descritta nel thread, non è impossibile, con la giusta fiducia credo sia molto gratificante per entrambi, sapere di "dare potere", e sapere "di averlo acquisito", sono però queste in particolare situazioni abbastanza estreme, che si possono verificare solo tra legami molto stretti; a dire il vero anche se in passato ho avuto richieste sul gestire direttamente c/c ( cosa che poi non ho mai verificato se si tratta di fantasia e realtà, perchè per me è NO a prescindere), personalmente preferisco avere i soldi miei, che riesco a fare tramite la sfida del lavoro ( oggi è così ) poi ci sono gli slaves vari, se mi va che ci siano, credo che il modo migliore di ottenere una cosa al 100%, è avere la certezza che tu ci possa rinunciare in qualunque momento decida.
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