"emarginati a causa del fetish"

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    Ciao a tutti , spero di non aver sbagliato sezione . Volevo chiedere se a qualcuno di voi è capitato di essere emarginato dagli amici o da conoscenti a causadei vostri gusti fetish ? Ve lo chiedo perchè ad esempio a me è capitato più volte , parlando non nascondo mai la mia passione per il feticismo dei piedi , scarpe , calze , lingerie e della blasfemia (mi piace la donna bestemmiatrice) ma ho notato che il mio interlocutore rimane scandalizzato o addirittura allibito da questa passione , ovvio che non parlo di chi frequento poco ma parlo di colleghi o colleghe che mi conoscono da anni oppure amici trentennali . Ebbene tutte le volte che si toccano argomenti riguardanti il sesso io non mi tiro indietro nel dichiarare le mie passioni , ed in molti casi sono stato tacciato di essere perverso , malato , e bisosognoso di cure psichiatriche . Voi mi direte : "hai solo da stare zitto" ! Ma è questo il giusto compotamento ?
    In tantissimi casi chi mi giudica o mi critica è il primo ad essere in fallo vedi i vari fedigrafi (io sono single e giudico chi tradisce , avrà i suoi motivi) o chi si spaccia per santo e poi passa le serate a scaricare le proprie frustrazioni su Pornhub .... Giusto qualche settimana fa sono stato tacciato di essere un granperverso pperchè con un mia "amica" pratico il rimming , e non vi dico a lei come l'anno giudicata ....... Voi che ne pensate ? Ben accette anche le critiche . Grazie e mi scuso se sono stato troppo prolisso .
     
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    Beh...di esperienze dirette su di me non ne ho ricevute, ma io sono di carattere una persona abbastanza riservata che riserva le parti
    "oscure" della propria personalità a poche e selezionate persone che si contano sulle dita di una mano.Tra l'altro tutte donne.

    Che dirti? Non siamo una società evoluta dal punto di vista sessuale..quindi chi si espone in chiaro deve per forza sopportare quello che descrivi tu, sapendo coscientemente di non essere un pervertito da rinchiudere.

    Ad un certo punto della vita ho voluto scoprire certi miei aspetti intimi e mi sono affidato ad esperti che mi hanno assolutamente rassicurato sulle mie fantasie o pratiche sessuali...questo mi e' servito per comprendere che chi non fa un minimo di percorso introspettivo non può capire assolutamente nulla di tendenze sessuali, relegando tutto un mondo particolare ad un giudizio frettoloso o poco obbiettivo.
     
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  3. specialtiny91
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    per certi aspetti questo discorso può riguardare la domanda che ho scritto poco fa su una mia paura circa l'esprimere le mie emozioni, solo che io sto cercando di comportarmi di fronte a quelle che possono essere discriminazioni in modo diverso. Se ti interessa come, puoi leggere la mia domanda su discussioni attive che ha come titolo" avete mai avuto una paura del genere?"

    Edited by specialtiny91 - 24/8/2017, 00:15
     
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    Credo che convenga essere molto prudenti nel parlare di ciò che ci piace. Si possono perdere il rispetto dei familiari, l'amicizia del tipo che eravamo sicuri che avrebbe capito, ecc...
    Consiglio di andarci molto piano e vedere eventualmente le reazioni con un accenno di rivelazione molto parziale. Se sembra che sia accolto male, meglio non proseguire.

    D'altra parte prima di giudicare arretrato e ignorante il prossimo, riflettiamo... a tutti noi qualcosa non piace o ci impressiona negativamente. Si fa magari uno sforzo per essere "corretti" ma non tutti lo fanno o lo vogliono fare. Si può anche criticare questo atteggiamento, ma forse dovremmo anche pensare alle nostre azioni quando andiamo a caricare una persona (che non ci ha chiesto di sapere nulla) con un fardello di questo genere. Fino a che punto ne abbiamo diritto?
     
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    sì, a me capita che anche amici storici possano sentirsi a disagio parlando di slavery in particolar modo, ma non solo. Quindi so che certi argomenti li posso trattare veramente liberamente solo con alcune persone.
    il fatto è che la maggioranza della gente esterna al BDSM vede gli appassionati al tema, necessariamente come persone problematiche e non solo, l'idea che alcuni uomini desiderino essere umiliati, credo svada in conflitto la loro "identità virile", quindi identificato l'ipotetico slave come un uomo che parallelamente non svolge "la sua funzione".

    del resto non nego che più passa il tempo, anche per me è sempre più difficile vedere le dinamiche "vanilla" del tutto plausibili, sono mondi che in definitiva fanno fatica a comunicare, e credo anche che le cose non vadano forzate.
    Una persona non BDSM non sarà mai tale e viceversa, se non toh per un giorno magari; la comprensione razionale serve fino ad un certo punto perché a mio parere se hai un istinto qualunque sia l'individuo tende a preservare quello che si ritrova, e essendo comunque i BDSM una minoranza è chiaro che si verrebbe trattati come pesci fuor d'acqua; credo valga più per gli uomini, ma semplicemente perché siamo ancora in una società dove l'opinione della donna non conta troppo e la sua identificazione "sessuale" non è di peso tanto come quella nell'attribuire ad un uomo una perdita della sua identità sessuale.

    concordo per il resto ciò che dice 3 corde.

    Edited by Gisy Scerman - 23/8/2017, 23:54
     
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    io personalmente mi sento viva con la mia anima fetish
    tutt'altro che emarginata
    mi sento che grazie a queste inclinazioni posso vivere pienamente me stessa
     
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    sì che ci faccia sentire vivi è un fatto, che se ne possa parlare liberamente con chiunque un altro.
     
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    Accade esattamente come per le lingue, si parlano con le persone che le comprendono, impossibile altrimenti trasmettere ciò che gli altri non saprebbero tradurre.
     
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    CITAZIONE (3Corde @ 23/8/2017, 23:15) 
    Credo che convenga essere molto prudenti nel parlare di ciò che ci piace. Si possono perdere il rispetto dei familiari, l'amicizia del tipo che eravamo sicuri che avrebbe capito, ecc...
    Consiglio di andarci molto piano e vedere eventualmente le reazioni con un accenno di rivelazione molto parziale. Se sembra che sia accolto male, meglio non proseguire.

    D'altra parte prima di giudicare arretrato e ignorante il prossimo, riflettiamo... a tutti noi qualcosa non piace o ci impressiona negativamente. Si fa magari uno sforzo per essere "corretti" ma non tutti lo fanno o lo vogliono fare. Si può anche criticare questo atteggiamento, ma forse dovremmo anche pensare alle nostre azioni quando andiamo a caricare una persona (che non ci ha chiesto di sapere nulla) con un fardello di questo genere. Fino a che punto ne abbiamo diritto?

    Il mio discorso è riferito appunto a quanti mi chiedono che fantasie ho , non parto mai di spontanea volontà a raccontare i miei gusti fetisch a meno che non sappia che il mio interlocutore sia in grado di capirmi e non di giudicarmi , ma anche in questi casi il sorriso di scherno compare sui loro volti . Quindi il consiglio è quello di stare sempre zitti e di vivere questa passione in silenzio ? Forse siamo ancora troppo indietro culturalmente ? Oppure come dici tu carichiamo un fardello troppo grande su chi pensavamo ci capisse o fosse amica/o .....
     
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    Io credo comunque che per i tempi chs viviamo in cui tutto è sdoganato oggi è più facile parlare di bdsm....
     
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    Rispetto ad una volta sicuramente si , ma siamo ancora indietro ......
     
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    CITAZIONE (Taurinorum @ 24/8/2017, 11:52) 
    Il mio discorso è riferito appunto a quanti mi chiedono che fantasie ho , non parto mai di spontanea volontà a raccontare i miei gusti fetisch a meno che non sappia che il mio interlocutore sia in grado di capirmi e non di giudicarmi , ma anche in questi casi il sorriso di scherno compare sui loro volti . Quindi il consiglio è quello di stare sempre zitti e di vivere questa passione in silenzio ? Forse siamo ancora troppo indietro culturalmente ? Oppure come dici tu carichiamo un fardello troppo grande su chi pensavamo ci capisse o fosse amica/o .....

    Quindi può capitare che l'interlocutore "sembri in grado" di capire e tollerare ma poi... queste cose causano reazioni forti. Non è facile prevedere. Io non consiglio di stare sempe zitti ma mi "aprirei" più facilmente con una persona di cui mi importa fino a un certo punto che con una che non voglio perdere.

    E credo che chi ha qualche possibilità vera di capire e non giudicare (dico possibilità e non certezza) è, in fondo, solo chi ha/fa qualche cosa di "segreto" anche lui/lei.
     
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    Tutto cade nell' annoso problema di ciò che viene definito (da chi poi?) "normale" o "anormale". Come in tutte le conquiste umane ci sono dei pochi e sparuti pionieri di un' ideale che viene portato avanti con convinzione, cercando di portare alla luce anche chi con mille riserve se ne sta nell' angolo a pigliarsi del depravato malato e pervertito.
    Molta strada ancora da fare...non credo ci saremo se e quando il mondo Fetish/BDSM sara' veramente sdoganato anche dalla massa che oggi ne sa poco o niente.
    Per rispondere a 3corde: non esiste nessuno che non ha segreti o lati nascosti della propria personalità.La tua riflessione e' giusta.
    Però' devo dire che capire prima se stessi forse aiuta a capire meglio anche l'altro/a nella sua specificità e rendendosi conto che emozioni e pulsioni anche se filtrate da fantasie,oggetti,pratiche diverse dalle proprie hanno comunque una radice che accomuna che è una ricerca del sentirsi amati ed accettati per quello che si è.
     
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    io non concordo del tutto con 3 corde, bisogna capire chi è l'altro con cui ci si interfaccia, a mio parere se la pulsione è forte, e il rapporto è di natura sentimentale la cosa va detta e chiarita, sennò si andrà incontro a insofferenza e malcontenti; diverso è l'idea di confidarsi con amici, o peggio parenti o persone che alla fine non hanno influenza nella nostra vita o con i quali non dobbiamo entrare in stretta relazione dal punto di vista emotivo.
    Se un amico sa o non sa cosa ci piace, in fin dei conti non devi condividere intimamente quell'aspetto, da questo punto di vista le community, di qualunque natura invece sono un grande aiuto e mezzo di confronto se ben utilizzate.
     
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 25/8/2017, 02:24) 
    io non concordo del tutto con 3 corde, bisogna capire chi è l'altro con cui ci si interfaccia, a mio parere se la pulsione è forte, e il rapporto è di natura sentimentale la cosa va detta e chiarita, sennò si andrà incontro a insofferenza e malcontenti; diverso è l'idea di confidarsi con amici, o peggio parenti o persone che alla fine non hanno influenza nella nostra vita o con i quali non dobbiamo entrare in stretta relazione dal punto di vista emotivo.
    Se un amico sa o non sa cosa ci piace, in fin dei conti non devi condividere intimamente quell'aspetto, da questo punto di vista le community, di qualunque natura invece sono un grande aiuto e mezzo di confronto se ben utilizzate.

    Beh,non credo che qui ci siano persone che vanno in giro presentandosi e mettendo in piazza quello che fanno nell'intimità,senza
    avere quel minimo di confidenza necessaria per aprirsi ( a vicenda si spererebbe)....Poi le eccezioni ci sono anche in questo ambito umano, ma insomma la prudenza serve.

    Certo un po' bisogna osare..poi sappiamo bene che le amicizie vanno e vengono, sono più o meno profonde, variano a seconda del valore che diamo alla parola amicizia. Oggi i soclal danno un' immagine un po' "finto profonda" dei rapporti amicali e quindi il tutto, per chi parte invece con una certa genuinità di fondo, puo' essere rischioso.

    A volte si prendono delle cantonate e anche pesantucce...e quindi cosa scegliere? Confidare ad uno sconosciuto/a che però non implica contatto diretto, oppure a chi frequenti spesso e ritieni sia meritevole di sapere chi sei nel profondo? Con tutto quello che ne consegue, in primis il fatto di avere sopravvalutato chi hai di fronte?

    Ma prima di tutto: che cosa voglio ottenere dal fatto di confidare il mio intimo a qualcuno?
     
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