"emarginati a causa del fetish"

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    CITAZIONE (redskin @ 7/9/2017, 23:14) 
    CITAZIONE (Taurinorum @ 7/9/2017, 21:56) 
    Ma il fetish può renderci anche soli ? L'emarginazione se vissuta male ci può portare anche a stati depressivi ?

    Niente di più facile, direi.
    Proprio per questo, cerco di minimizzare al massimo il suo impatto sulla mia psiche, distraendomi con tante altre cose...che non potranno colmare in pieno quel vuoto, ma almeno occupano il tempo e la mente. Così, non ci si pensa...

    Il feticismo è un'arma a doppio taglio: se da un lato ci regala emozioni stupende e intense, dall'altro ha tutta una serie di aspetti negativi, come ad esempio il rischio di venire emarginati da chi viene (o potrebbe venire) a conoscenza della nostra natura. Se l'emarginazione viene da persone a noi vicine, o con cui siamo costretti ad avere dei rapporti (ad esempio i colleghi) può essere difficile farvi fronte, perchè siamo costretti a sperimentarla tutti i giorni, e credo anch'io che le conseguenze possano essere pesanti. Purtroppo non tutti sono in grado di accettare e/o comprendere certi aspetti della nostra personalità. Può essere utile cercare l'appoggio e la comprensione di persone più aperte, in ogni caso, che al contrario possano farci sentire accettati, compresi, amati per quello che siamo.
    Forse redskin, più che minimizzare, può servire anche ricordarsi sempre di volersi bene, accettarsi per come si è e tenere a mente che il nostro modo di essere non nuoce a nessuno: non siamo sbagliati. Riconosco che l'emarginazione possa essere un bel problema, e magari il tuo metodo può essere efficace nel contrastarla, però come dici tu un certo vuoto resta... Pnsate sia possibile risolvere del tutto il problema?
     
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    CITAZIONE (Nico_FB @ 10/9/2017, 01:48) 
    Pnsate sia possibile risolvere del tutto il problema?

    Io credo di no. Pensavo che la depressione non fosse roba per me, e invece l'ho avuta, ho perso degli amici, soprattutto la mia vita di relazione si è inaridita per via delle mie pulsioni "sbagliate" (o come le si vuol definire).

    Da una parte quello che sei sessualmente ti definisce parecchio, ed è difficile immaginarsi diversi, dall'altra sono convinto che se fossi stato "normale" (o quasi...) le cose mi sarebbero andate meglio in generale e forse avrei avuto un rapporto di coppia e una famiglia, cose che nella vita reale ho avuto dubbi nel cercare, e che in un modo o nell'altro non ho trovato, ma che almeno a una parte di me mancano.

    Poi ci sono anche quelli che dicono di avere una vita stupenda e di vivere le loro pulsioni senza il minimo problema. Non so se crederci, comunque beati loro.
     
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    anch'io ho seri dubbi a riguardo, se hai pulsioni BDSM veramente o si ha la fortuna di trovare l'anima gemella complementare, o comunque resterà sempre un po' di amarezza, il BDSM vero e il vanilla sono due mondi che non c'entrano un cazzo l'uno con l'altro, ma questo pare davvero poco comprensibili a chi sta dall'altra parte della barricata.
    Poi le eccezioni ci saranno, ma restano eccezioni.
     
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 10/9/2017, 08:51) 
    anch'io ho seri dubbi a riguardo, se hai pulsioni BDSM veramente o si ha la fortuna di trovare l'anima gemella complementare, o comunque resterà sempre un po' di amarezza, il BDSM vero e il vanilla sono due mondi che non c'entrano un cazzo l'uno con l'altro, ma questo pare davvero poco comprensibili a chi sta dall'altra parte della barricata.
    Poi le eccezioni ci saranno, ma restano eccezioni.

    è vero
    se poi non si riesce a vivere tutto ciò pienamente
    scattono le repressioni mentali
    di cui si diventa schiavi
    io ogni giorno che passa mi sento sempre più avvinto da queste mie tendenze
    e sempre più incapace di sopirle
    gli intervalli di tempo tra un momeno e un altro
    sono diventti sempre più brevi
     
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    CITAZIONE (3Corde @ 24/8/2017, 21:59) 
    Quindi può capitare che l'interlocutore "sembri in grado" di capire e tollerare ma poi... queste cose causano reazioni forti. Non è facile prevedere. Io non consiglio di stare sempe zitti ma mi "aprirei" più facilmente con una persona di cui mi importa fino a un certo punto che con una che non voglio perdere.

    E credo che chi ha qualche possibilità vera di capire e non giudicare (dico possibilità e non certezza) è, in fondo, solo chi ha/fa qualche cosa di "segreto" anche lui/lei.

    Io invece questa la quoto; mantenere aspetti inaccessibili nei confronti di chunque, a maggior ragione cn la perona che si ama, non è controproducente anzi può essere foriero di attrazione per via del mistero;
    io credo questo valga in generale; ma forse anche di più nel rapporto fetish/masochistico;
    non può mai esere un hatu all'interno della coppia far comprendere fino a che punto arriva la tua passione per l'oggetto sessuale, perché in misura proporzionale il partener avvertirà l'indifferenza verso la sua persona nel complesso; allo stesso modo una componente radicalmenta sottomessa toglierà al partner ogni soddisfazione per le attenzoni che gli vengono rivolte, che finirà per dare per scontate o, peggio, per fagli comprendere che si tratta di una tua inclinazione egositica, più o meno nevrotica (ossessiva)
     
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    La solitudine è la vera depressione , l'essere umano è un animale sociale e penso che sia legittimo cercare di far capire agli altri come noi siamo fatti o su cosa pensiamo di essere , anche io mi sono posto più volte la domanda : sarò malato , pervertito ? Ed il fatto di non essere capiti da chi ci interessa è una vera frustrazione da qui di conseguenza la solitudine . Per non se ne esce fuori , e la depressione alla fine prende il sopravvento . Era meglio essere "normali" come dice 3Corde ...
     
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    Sul fatto che per il proprio benessere emotivo e psicologico, sia meglio trovarsi nella maggioranza, a mio parere non v'è dubbio. Poi vogliamo dire che ci si sente speciali, che non c'è monotonia, ecc, ecc.
    Può darsi, mi vien da pensare che i rapporti D/s quando sono veri, sono potenziati rispetto agli altri, ma anche questo è vero o è una puttanata che ci si racconta ?
    alla fine quando si è innamorati, credo che vanilla o meno comunque la sensazione è la stessa e si cerca di vedere in modo idilliaco l'altro.
    anche se è inutile, per quel che mi riguarda i miei rapporti più intensi sono sempre stati solo di natura S/M, anche se quello non può essere il solo criterio con il quale si sceglie un partner, ma è anche vero come dice 3corde che poi prima o poi i conti li paghi, perché un individuo è un individuo e non può andare contro la propria natura, 'instinto puoi cercare di "correggerlo" ma sarà sempre più forte di mille seghe mentali che ti fai sul fatto di come dovresti essere, semplicemente perché non lo sei.

    Quindi, boh che volete che vi dica, forse chi vive le pratiche come alternativa al vanilla, può essere sia avvantaggiato non essendo relegato ad una frustrazione nel sentire esclusiva una certa tendenza per lo meno, e del resto non so voi, ma i roleplay dove capisci benissimo che la controparte non sa nemmeno di che cosa stai parlando o finge per accontentarti ti fa cascare le palle al centro della terra.

    Alla fine le nicchie servono a questo a confrontarsi su argomenti che diversamente verrebbero da subito bollati come assurdi, e nell'ottica dei vanilla capisco benissimo che lo siano ( inutile dire diversamente, chi direbbe okm una persona per dire che ha tendenze da moneyslave, o passione per bagging, starnuti, executrix varie, basta vedere cosa dice red, che già solo parlando di piedi senza aggiungere altro ti segano.

    Quindi, no, anch'io decisamente avrei preferito essere vanilla, ma 100% proprio.
     
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    Sono tendenzialmente un solitario. Potenzialmente misogino. Non amo particolarmente circondarmi di tante persone, preferisco pochi ma possibilmente buoni. Ho opinioni personali su persone o fatti della vita che preferisco tenere per me e basta. Non credo più di tanto nei confronti "costruttivi" alla fine ognuno torna a casa propria con la propria opinione invariata.

    Il mio vivere fetish non è sereno anche se ho vicino una donna che ha ampie vedute sulla sessualità in generale. Ma che non sarà mai ciò che mi frulla per la testa. Ma mi accontento proprio per questo, perché nonostante tutto ho fatto molte esperienze con lei e prima di lei che hanno lasciato dei dubbi ma anche delle certezze.

    In primis che il mio mondo fantastico mi piace anche se lo vivo molto interiormente, in secondo ho capito che tutta questa "sacralità" nel vivere o praticare sesso Kinky alla fine è' solo un prodotto della nostra mente più o meno contorta e finche' non trova sfogo crea solo disagio.

    Quindi esorto tutti a mettere in pratica i vostri fantasmi...se godrete intensamente buon per voi, se godrete a metà non sarà poco comunque.
     
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    CITAZIONE (Taurinorum @ 10/9/2017, 21:23) 
    Per non se ne esce fuori , e la depressione alla fine prende il sopravvento . Era meglio essere "normali" come dice 3Corde ...

    Uhm...
    Io ho detto le cose come stanno ma non volevo fare un inno alla depressione, perciò cercherò di scrivere anche qualcosa di positivo, anche se da quel punto di vista sono arrugginito.

    Premessa: non è facile capire e mettere in pratica queste cose da giovani, ma con il tempo ci si può riuscire.

    La felicità che ci propina l'opinione comune non deve essere necessariamente la tua. Se parti da una consapevolezza di quella che è la tua situazione e quelle che sono le tue carta da giocare, puoi forse costruirti un mondo in cui godi di quello che puoi godere senza farti aspettative su quello che è difficile o impossibile da ottenere. Cercando di capire gli altri e te stesso.
    Non sto dicendo di essere rinunciatari, ma di comprendere che certe cose non sono per te, o non le otterrai facilmente pertanto non devi dannarti se non ce la fai. C'è chi deve campare tutta la vita sulla sedia a rotelle. Paragone del cazzo, perché quel tale almeno ha la compassione e la solidarietà del prossimo, e tu no. Ma in un certo senso è la stessa cosa: lui può scegliere di farsi distruggere da questa sfiga che gli è capitata, o di prendere dalla vita quello che gli resta possibile, anche se non sarà una vita perfetta.
     
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    Insomma da cosa deduco bisogna cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno ..... come del resto bisogna fare nella vita . Ma non sempre ci si riesce ed allora bisogna conformare la propria personalità agli agenti esterni ma quello che sentiamo dentro di noi è diverso e da qui che si scatena la depressione , forse ancor più quando si è coinvolti sentimentalmente . Io poi sono pessimista per natura e questo certo non mi agevola .
     
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    La felicità che ci propina l'opinione comune non deve essere necessariamente la tua. Se parti da una consapevolezza di quella che è la tua situazione e quelle che sono le tue carta da giocare, puoi forse costruirti un mondo in cui godi di quello che puoi godere senza farti aspettative su quello che è difficile o impossibile da ottenere. Cercando di capire gli altri e te stesso.
    Non sto dicendo di essere rinunciatari, ma di comprendere che certe cose non sono per te, o non le otterrai facilmente pertanto non devi dannarti se non ce la fai. C'è chi deve campare tutta la vita sulla sedia a rotelle. Paragone del cazzo, perché quel tale almeno ha la compassione e la solidarietà del prossimo, e tu no. Ma in un certo senso è la stessa cosa: lui può scegliere di farsi distruggere da questa sfiga che gli è capitata, o di prendere dalla vita quello che gli resta possibile, anche se non sarà una vita perfetta.

    condivido l'opinione di 3corde al 100%

    In ogni caso va anche a periodi nella vita, almeno per quel che mi riguarda anche questo aspetto non ha sempre / avuto la stessa valenza, dipende anche da fattori circostanti, etc, ci sono volte che in effetti ci si pensa molto di meno e pare una stronzata dannarsi per, altri che invece fai fatica a credere - senza - .

    Se hai un'indole, un istinto, non puoi andare contro natura, è una questione di onestà, prima verso se stessi di conseguenza verso gli altri, anche se non sempre si capisce per tempo, ma come dice 3corde più vai avanti, più è anche naturale - dimensionare - e realizzare in base alla propria condizione le proprie esigenze.

    Se però ci si aspetta qualcosa di assolutamente spontaneo in un ambito così specifico come quello di queste fantasie così particolari, la vedo davvero tanto difficile, forse non impossibile, ma improbabile, e uno se ne fa una ragione, dosando il possibile, senza soffocare nell'impossibile.
     
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    Sinceramente mai successo, forse perchè mi confido con una persona solo quando sento al 100% che posso farlo , anzi una mia carissima amica addirittura intuito che la cosa mi piace e mi piace l'argomento mi ha promesso di spedirmi dei suoi collant , di sua iniziativa , le ho chiesto il motivo e lei mi da "Semplice! PErchè ti voglio bene!" oppure anche se non ne parlo direttamente alcune mie amiche capiscono , intuiscono sia la mia passione dei piedi (chiariamo , in totale sono 4 compresa l'amica delle calze) sia che vorrei vedere i loro, e così mi mandano le foto dei loro piedi , così senza che gli chiedessi nulla...la risposta sempre la stessa... "lo faccio perchè ti voglio bene" devo considerarmi fortunato allora?? O.o
     
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    Credo tu sia molto fortunato .....
     
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    Quindi esorto tutti a mettere in pratica i vostri fantasmi...se godrete intensamente buon per voi, se godrete a metà non sarà poco comunque.

    Anche io penso che sia sempre bene assecondare le nostre passioni e cercare di viverle, perché alla fine si ottiene pur sempre qualcosa; reprimersi invece porta solo insoddisfazione e depressione.
    Non essere feticisti è più facile, certo: nessuna emarginazione, nessuna fantasia o desiderio la cui realizzazione sia prossima ai limiti dell'impossibile, nessuna frustrazione derivante dal sentirsi soli... ma non si sceglie di essere feticisti, eppure dobbiamo pagarne il prezzo. Questo può voler dire roderci l'anima scegliendo di reprimere ciò che siamo per poter vivere più semplicemente, oppure impegnarci e faticare per raggiungere i nostri obiettivi, accettando una certa insoddisfazione (perché non ci si riesce sempre al 100%), e tutti gli aspetti negativi che sono via via emersi. Personalmente, scelgo la seconda: se proprio mi devo dannare, voglio che almeno ne valga la pena. Voglio avere almeno la possibilità, una volta pagatone il prezzo, di godere di ciò che amo. Secondo me, rispetto ad un vanilla, un feticista ha la possibilità di provare emozioni più forti: il prezzo è alto, ma rispecchia l'enorme valore di ciò che ottiene pagandolo...
     
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    Penso che come scrivi tu sia molto meglio impegnarci ed affaticarci per raggiungere i nostri obbiettivi anche se li vediamo quasi irraggiungibili ma come si dice meglio avere rimorsi piuttosto che rimpianti....

    Edited by Taurinorum - 23/9/2017, 16:40
     
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