IL LAMPREDOTTO MAGICO DI VTX

Storia dedicata a uno degli utenti piu' elusivi ed enigmatici di forumfree!

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    Il Lampredotto Maggico di VTX!
    Storia dedicata a uno degli utenti piu' elusivi ed enigmatici di forumfree!

    Scritto da Mermero e pensato dall’Eresiarca.

    Cantico Primo:

    Era seduto nella sua poltrona, a casa, da solo.
    O almeno “solo” solo in apparenza…

    Si guardo’ intorno con fare circospetto.

    Il buio era quasi pesto, ma coi suoi occhi abituati a crogiolarsi nella penombra non poteva esserne sicuro.
    Poi aguzzando bene la vista lo vide e impreco’ sussurrando!

    Un piccolo buchino nella stagnola con cui aveva sigillato le finestre, portava nella stanza uno sgradito rivoletto di luce.
    Subito scatto’ in piedi e con un pezzettino di scotch che teneva sempre pronto all’uso lo copri’.

    Bene! Ora i filistei non avrebbero potuto guardare nell’appartamento ne tantomeno usare il loro controllo telepatico per governarlo!

    A tentoni si diresse verso l’armadio dell’anticamera.
    Schiaccio’ nel farlo un paio di scarafaggi e sbatte il ginocchio contro lo spigolo di un tavolino.
    A furia di abituare la vista alle tenebre VTX avrebbe potuto farsi passare per un essere di degna appartenenza al mondo felino, ma le sue movenze tradivano, ahime’, una matrice ancora umana.
    Sempre sussurrando chiamò in causa la vergine maria.

    Lo faceva spesso ma non era un problema:
    Anche se tutti facevano finta di non saperlo, la vergine non era altro che una metafora arcaica dell’astronave madre con cui le razze extraterrestri Arturiane venivano a visitare la terra per raccogliere i dati di catalogazione.
    Tecnicamente quindi la sua non era blasfemia.

    Apri’ l’armadio e fu colto da un’ansia improvvisa.

    -Lampredo? Lampredo ci sei?!-
    Sussurro’ senza ricevere nessuna risposta.

    -Lampredo! Non fare lo stupido, rispondi, lo sai fin troppo bene che non posso alzare la voce…-

    Si sentiva il cuore battere fortissimo.
    Un presentimento tetro, che trovava conferma nella mancanza di risposta di Lampredo cominciava a prendere una forma e un peso quasi fisico all’interno del suo stomaco.

    “Pensa Vtx… pensa, che giacca indossavi quando lo hai ordinato li al tavolino?”

    Poi si rese conto di essere stato uno sciocco!

    L’armadio era si pieno di spezzati, ma e’ pur sempre vero che chiunque supera i quaranta si riempie l’armadio di giacche blazer che puntualmente non usa quasi mai.

    I soprabiti in cui lo avrebbe potuto mettere erano solo due.
    Uno col bavero, kaki, macchiato, che gli dava quell’aria trasandata e patita da “mia moglie mi ha lasciato insieme alla casa e adesso devo lottare per la custodia dei figli” (che nell’armadio di ogni persona di una certa eta’ non puo’ e deve mancare!) e un chiodo in similpelle, utile per ammantarsi, invece, in quell’aura da “Nonostante l’eta voglio che tu creda che ci so fare visto indossando questa giacca si presuppone che abbia una moto e che come cavalco detta moto io possa effettivamente cavalcare anche te... Pupa!” e che fa impazzire tutte le sfitinzie di eta’ compresa dai 50 ai 65 anni.
    C’era anche una giacca militare, quella con le losanghe e i pattern mimetici, ma VTX sapeva che andava solo usata quando si facevano un certo tipo di discorsi.
    Era sicuro di averla messa l’ultima volta al suo intervento contro le scie chimiche avvenuto nel 2013.

    Frugo’ nelle tasche esterne di quella kaki.
    Il chiodo poteva indossarlo, ma non chiuderlo ne tantomeno sedercisi.
    Quindi Lampredo non poteva esere stato deposto neanche li’.
    La sua mano finalmente tocco’ una pallina di stagnola stropicciata.
    La estrasse.

    -Lampredo? Lampredo avanti non sei simpatico!-

    Cerco di srotolare la carta, ma le mani gli tremavano troppo’.
    Allora ci rinuncio’ e riuscendo a opporre i pollici, a stento, divelse l’involucro lasciando cadere per terra i rimasugli.
    Un panino incartapecorito e coperto di varie forme di vita fungifere vegetava nel palmo della sua mano.

    -Lampredo! Mi hai fatto preoccupare! Ma perche’ non mi rispondi piu’?
    Il lampredotto… o quello che rimaneva non si mosse e come e’ ovvio non diede segni di vita… a meno che non si voglia contare le macchie pelose di muffa pulsanti e sature di spore.

    -Lampredo che c’e’ stai male?! Federica!!! Solo lei puo’ aiutarmi!-

    Si fiondo’ al telefono con il fagottino tumefatto stretto nella mano.
    Sollevo’ la cornetta, (il dispositivo era un vecchio apparecchio telecom degli anni 2000 color pelo di topo) e compose il numero dell’ambulatorio che conosceva bene.

    -Avanti Federica! Rispondi!-

    -Pronto?-

    Federica era una giovane trentenne che faceva la veterinaria, amava gli animali sinceramente, VTX non ricordava bene quando si erano incontrati, ma fin da subito lei gli aveva fatto una buona impressione, e doveva essere stato cosi’ per lui, visto che almeno ricordava di aver indossato il chiodo famoso al loro incontro.

    -Federica! Pronto! Sono io…-

    Dall’altro capo del telefono si udi’ un sospiro.

    -Si’ al momento sono un attimo imp..-

    -Ascolta e’ urgente! Si tratta di Lampredo!-

    *altro sospiro, ancora piu’ marcato.*

    -Ti prego… dimmi che Lampredo e’ il nome di un cagnolino. Dimmi che non hai portato ancora una volta a casa un avanzo di cibo e gli hai dato un nome.
    Ti prego…-

    -No! No non e’ un avanzo di cibo… e’ un… un lampredotto…-

    *terzo sospiro e parvenza di principio di singhiozzo*

    -No! Devi ascoltarmi Federica! Io l’ho ordinato qualche giorno fa, eravamo al tavolino di un bar e… e… dopo un mozzico… lo sento che mi supplica…
    “Ti prego Padroncino, risparmiami e ti garantisco un desiderio…”
    E tu lo sai Fede come sono fatto no?! Lo sai che sono un tipo a posto... sotto il mio atteggiamento cinico si nasconde un cuore d’oro e quindi gli dico…
    “Lampredo tutto quello che voglio’ e’ la tua amicizia!”
    E da allora me lo sono tenuto in tasca e abbiamo fatto discorsi sulle cose, sui massimi sistemi… ma… adesso non parla piu’ temo sia ammalato… ho pensato che il cimurro in questa stagione non perdona e…”

    -Ascolta! Santo Cielo! Te lo ricordi che ne abbiamo parlato un mese fa?-

    -Ma…-

    -Hai portato in clinica un Kebap semi mangiato e mi hai detto che si chiamava Kabib il Kebap di Kabul, che volevi che gli facessi l’iniezione di antirabbica e che dovevo ascoltarlo quando mi diceva che gli americani sono peggio dei talebani…-

    -Ma Fede…-

    -Ci sono voluti due infermieri per fartelo buttare, e mentre tu parlavi dei fascisti, di un presunto demonio a stelle e strisce e di come acqua ghiacciata intrisa di sgradevole acido citrico sia la merenda preferita dei bambini che hanno visto il crollo del muro...-

    -Infatti lo e’...-

    -Basta! Volevano portarti in reparto psichiatrico per accertamenti…-

    -…-

    -Non hai idea di cosa ho dovuto dire, inventarmi…-

    -Io…-

    -Esci con qualcuno… parla con esseri umani, c’e’ quel ragazzo sul forum che ogni mese chiede di conoscerti! -

    -Ma io non voglio… puo’ essere pericoloso…-

    -Sei un uomo grande e grosso che vuoi che ti succeda…-

    -Non voglio!-

    -E io allora? Anche io sono pericolosa? Perche’ mi chiami solo quando hai bisogno e poi rifiuti sempre di incontrarmi???
    La vita e’ corta…-

    -Scusami ma in questo periodo non e’ cosa Federica, abbiamo avuto una grave perdita…-

    -Oh mi spiace….-
    -il fratellino di Lampredo, Guido il ghiacciolo al tamarindo si e’ sciolto mentre lo portavamo a casa in macchina… e non abbiamo neanche un corpo su cui piangere come avrai capito…-

    -Inutile… comunque e’ Veronica… non Federica… e prendilo sto cazzo di tavor!-

    La donna doveva aver messo giu’.
    Vtx prese un post it… poi ci scarabocchio’ un “-“ seguito da un 1 e lo attacco’ arrabbiato alla cornetta.
    Guardo’ Lampredo, caldo nel suo palmo ma inerte.
    Quindi cancello’ con la biro il numero 1 e scrisse un 2.

    Ando’ a prendere una birra dal frigo e poi si lascio’ sprofondare sulla poltrona davanti al televisore.
    Si apri’ la lattina, ma non appena ne prese un sorso sputo’ tutto.
    La birra era stranamente calda.
    Fisso’ lo scuro del liquido con malinconia.
    Lo sapeva che Veronica aveva ragione, ma non sentiva nessuna voce ne aveva bisogno di alcun farmaco.
    Solo di un poco di compagnia.
    Guardo’ Lampredo e poi lo getto’ in un angolo della stanza.
    Topi e scarafaggi avrebbero pulito al posto suo.

    Infine sorrise.

    Veronica era carina, uno di quei giorni l’avrebbe richiamata e sarebbero usciti assieme.
    Prese il telecomando e premette il tasto di accensione del televisore.
    Nulla.
    Poi se ne ricordo’.
    Aveva staccato la corrente per evitare di essere divorato nel sonno dai fuochi fatui kandariani.

    CONTINUA NEL SEQUEL “ VTX CONTRO MOTHRA”.

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