In punta di piedi ...

... Ti sei accomodata.

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  1. Ash
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    Preludio.
    Non vi è piacere, senza dolore. Non esiste sorriso, se prima non hai pianto.
    Non c'è pace, se prima non hai battagliato ogni notte.
    Per noi maledetti, strani, diversi, atipici, non esiste aggettivo, parola, frase per descriverci dettagliatamente perchè quando intuisci di essere "strano", indipendentemente dall'età, la prima percezione che hai di te stesso e del mondo che ti circonda, è che sei maledettamente solo, in compagnia soltanto dei tuoi desideri strambi, del tuo modo di vivere la tua sessualità che ti porta ad isolarti, a creare la tua zona di comfort, senza mai parlarne con anima viva perchè ti senti in difetto, hai paura del giudizio altrui.
    Tutto cambia quando ti accetti, quando fai pace con te stesso, quando riconosci il tuo, che un tempo definivi lato, modo di amare, fare sesso, l'amore, perchè questo sono io, questo è il mio modo di dimostrarLe quanto, di come io La desideri più d'ogni altra persona.
    Semplicemente, questo è il mio modo di desiderarLa, amarLa.
    Poi il tempo, le esperienze, le gioie ed i dolori, le persone che come te ti han tenuto compagnia negli anni, hanno contribuito a questa forgiatura, ti hanno mutato dentro, nell'animo più profondo ed oscuro.
    Se oggi arrivi a concepire idee che tempo fa non prendevi neppure in considerazione, se oggi sei quello che sei, se oggi trovi la forza, la consapevolezza di parlarne con Lei, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, lo devi alle lacrime che ho versato in passato.
    Ciò che rende un Uomo forte, sono le lacrime, la consapevolezza di averle versate oggi, per un domani intriso di gioia.
    Presa di coscienza. La mia storia d'Amore, la Nostra storia d'Amore è iniziata così, con la mia presa di coscienza, ovvero il non nascondermi più, il parlarne apertamente anche con Lei che non è di questo tanto dannato quanto imprescindibile mio (adesso Nostro) mondo, trovare il coraggio di dirLe come sono, cosa sono, temendo sempre e comunque il Suo giudizio.
    Ma niente accade per caso, come mi ripete Lei, quasi ogni giorno, come a voler ricordarmi "va tutto bene, ho capito cosa, chi, come sei e non devi preoccuparti. Io sono qua".
    Fu così che oltre un anno fa oramai, decisi di inginocchiarmi e chinato in avanti il mio capo, Le offrii, seppure metaforicamente, il mio collo.
    Scelsi Lei e Lei, in un gioco di sguardi, di pochissime battute, scelse me. Ignara.
    Io ho vissuto molte vite, ho trascorso periodi importanti della mia vita con persone che mi han sempre conosciuto a "metà", mai del tutto, ma stavolta è tutto diverso.
    Con Lei non esiste un io a metà.
    Lei ho deciso di farLa entrare ed accomodare in punta dei Suoi graziosissimi piedi, sul mio petto e tenendoLa per mano, L'accompagnerò nei miei meandri tanto profondi quanto intimi, perchè non ha più senso mentire, nascondermi, specie da Lei.
    Non è stato facile per me aprirmi del tutto, vuoi per carattere, vuoi principalmente per paura che Lei potesse andare via, scappare da me una volta varcata la porta del mio mondo, una volta aver visto con i Suoi occhi qual è il mio modo di ... Amare, amarLa, una volta visto il mio mondo, perchè sebbene tu ti sei accettato, hai sempre paura a mostrarti per quel che sei, a parlare, ma non perchè sei tu quello che non va no (questa fase appartiene al passato oramai), hai timore che Lei non possa capire, temi il Suo giudizio, la Sua reazione a certe tue parole potrebbe essere troppo forte fino al punto di farti chiudere nuovamente in te stesso e far vacillare la fiducia che vi è fra due Persone che hanno deciso di non voltarsi più indietro, che hanno vinto i propri demoni, che portano addosso, dentro, cicatrici che non andranno mai via, due che hanno deciso di guardare avanti, sebbene da prospettive, altitudini differenti.
    Fu così che Lei entrò in un nuovo mondo, bislacco, stravagante ma mai volgare perchè un cavaliere, il Suo cavaliere, non oltraggerà mai la propria Dama, nè la condurrà verso sentieri intrisi di indecenza, dove ogni percorso, dove ogni meta saranno raggiunti da entrambi in contemporanea, dove nessuno dei due resterà indietro perchè mentre Lei muoverà dei timidi passi in avanti, il Suo cavaliere sarà ai Suoi piedi, dieci centimetri più indietro, come un'ombra.
    Perché non esiste più un Io, non vi è più posto per un Lei, ma tutto riconduce ad un Noi.
    Capitolo 1
    Il tempo, oltre che essere relativo, se ne fotte e scorre via inesorabile.
    Non importa se ridi, piangi, se stai da solo, se sei sul divano o se stai a lavoro, lui se ne fotte e scorre via senza avvisarti.
    Ti rendi conto del suo inevitabile passaggio quando sei triste o quando sei felice.
    La tua percezione cambia, quando stai bene.
    Ed io quando sono sotto di Te, ho la sensazione che il tempo scorre via più in fretta del solito.
    Ogni volta è sempre la stessa storia, ci promettiamo di fare mille ed una cosa, di andare in giro ogni giorno, di preparare una gran varietà di piatti e finiamo sempre col saltare il pranzo, dove l'unica volta che mi alzo dal letto, previa mia richiesta e Tua autorizzazione, è per andare in cucina a prepararTi il caffè.
    E così, dopo aver ricoperto di baci i Tuoi piedi, accarezzatoTi dolcemente le gambe e sfiorato i Tuoi glutei con le mie labbra, mi dirigo in cucina, lasciandoti li sul letto, a pancia in giù, con qualche timido raggio di sole che cerca di destarTi da quel Tuo torpore.
    Mi ritrovo in cucina, in maglietta e slip, ad armeggiare con la mia, pardon Nostra, caffettiera (che è soltanto di una tazza ma pazienza, il caffè è per la Signora, io ne faccio volentieri a meno) che una volta messa sul fuoco, mi concede quei tre/quattro minuti, dove penso di tornare a letto da Te.
    Ma poi mi torna agli occhi l'immagine di Te ancora assonnata, con gli occhi socchiusi, con il sole che Ti tiene silenziosamente compagnia e decido di restarmene in cucina, a fissare la nostra caffettiera.
    PortarTi il caffè a letto è un gesto normale, spontaneo quanto dovuto. E' semplicemente bello. La bellezza sta nei piccoli gesti, anche, soprattutto.
    La radiosveglia vintage sembra aver messo il turbo, poco fa segnava le 09:13 ed ora punta le 11:53. L'ho detto, il tempo accelera quando la tua gioia è incontenibile.
    Siamo abbracciati. I nostri corpi si fondono e pare che diano vita ad un solo essere.
    Provo a farTi meglio comprendere questo mio modo di essere, Ti parlo delle mie paure e ne provo molta mentre lo faccio perchè so che Tu vieni da un altro pianeta ed il rischio di non comprendermi, comprenderci appieno è molto alto.
    Click. Sono le 14:38. Assurdo, allucinante. Quando sono solo, quelle dannate lancette sono rallentate.
    "Hai dimenticato a fare le pulizie mattutine", di colpo, dici.
    Ed in men che non si dica, mi ritrovo ai Tuoi piedi a baciarli con delicatezza, a pulirli con cura, a scaldarli.
    Tu Ti godi il trattamento, come è giusto che sia in fondo e mentre la mia lingua fa il resto, la mia testa parte con i suoi ragionamenti, con quel tarlo che sembra non lasciarmi pace.
    Sembra quasi che Tu Ti sia accorta di questa mia défaillance mentale ed afferratomi per i capelli, mi riporti su, mi fai sdraiare e mi ritrovo il Tuo sesso sul mio viso.
    "Devi pulire anche qua", ma non è certo una domanda, così scosto il Tuo intimo e cerco di darmi da fare al meglio.
    Sei a cavalcioni sul mio viso, ogni tanto lasci andare del tutto il Tuo peso e faccio fatica a muovermi a respirare, e sebbene io riesca a malapena a muovere la mia lingua dentro di Te, nonostante il Tuo peso mi costringa a rimanere a bocca aperta, non riesco a non distogliere lo sguardo da Te: sei bellissima, lassù, incurante delle mie sofferenze, delle mie difficoltà.
    "Continua, non ti fermare", mentre inizi a dimenarTi sempre più sul mio viso ed io non posso e non voglio altro che assecondare questa Tua richiesta.
    Sono ad un passo dal girarmi di lato, vorrei prendere fiato, ho persino un leggero dolore alla bocca ma il desiderio di donarTi piacere, la voglia di eseguire quel Tuo "continua, non fermarti" di poc'anzi, mi fa desistere e continuo, con immenso piacere ed incommensurabile felicità.
    Ora sei Tu a prendere fiato.
    Una Tua mano mi accarezza i capelli. Il tempo d'un battito di ciglia, d'un paio di respiri e mi ritrovo col mio viso tra i Tuoi glutei.
    "Anche li, forza".
    La mia lingua è esattamente dove Tu vuoi che sia. Cerco di regolare il respiro, ma il Tuo peso, le Tue mani sul mio sterno che premono sul mio inguine, hanno lo stesso sapore del dolore d'un frustino da equitazione che va ad infrangersi sulla parte basse del gluteo, è quasi come un segnale a non fermarmi, quasi come un incitamento.
    Ogni tanto apro gli occhi, alzo lo sguardo e l'unica cosa che vedo è la Tua sinuosa schiena, con i Tuoi capelli che sembrano quasi un corto velo che fungono da coprispalla.
    Un altro maledetto click mi fa capire che quel farabutto del tempo sta andando via veloce ma stavolta non me ne curo più di tanto e non la guardo neppure la radiosveglia.
    E mentre dalla finestra l'ultimo timido raggio di sole sta lasciandoci, mi accorgo di aver trascorso una serie infinita di attimi in Tua compagnia che mi han fatto capire di quanto sia relativo lo scorrere del tempo se si è in compagnia d'una Persona in grado di completarci, nonostante le mille ed una difficoltà che ho creato io, principalmente.
    Scendi dal mio viso, sorridi, mi accarezzi il capo ed in punta di piedi vai in bagno, lasciandomi li, nudo, affannato, umido, bagnato, intriso di Te.

    (continua)
     
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  2. teppeibtxx
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    Bellissimo Ash, complimenti! Spero di leggere altro!
     
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  3. Ash
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    Capitolo 2
    Sento lo scrosciare dell'acqua, evidentemente hai deciso così di recuperare così le Tue forze.
    Dovrei alzarmi dal letto, dove giaccio ancora stravolto, come se avessi corso una maratona, ed invece me ne resto li, avvolto fra mille pensieri, con il battito che piano piano scende e torna regolare.
    Mi avessi chiamato da sotto la doccia, sarei corso da Te, sarei corso sotto, da Te e forse è stato meglio così perchè io faccio una gran fatica a riprendermi, sia fisicamente che emotivamente.
    Non mi interessa né dell'ora, né del pranzo, né se fuori piove o nevica: so che sei di la e questo mi basta per farmi stare bene.
    Ce ne staremmo volentieri a letto tutto il giorno e tutta la notte, ma si sa che gli amici, quelli con la A maiuscola, sono nelle nostre vite per incasinarcele e quindi tocca uscire fuori a cena, tocca andarli a trovare, tocca andare a fare l'aperitivo. Peccato.
    E fuori il tempo sembra non trascorrere con la stessa velocità di come quando siamo a letto. Assurdo ed ... ingiusto.
    Io non sono un gran bevitore, non reggo molto. Tu sei un tantino stanca, è tardi, l'una è passata da un pezzo.
    "Dormiamo", sussurriamo entrambi e toltoti il respiro con un bacio, mi fiondo sotto le coperte, giù in fondo, dietro di Te, con la mia testa in mezzo ai Tuoi glutei (alla Namio - ormai abbiamo imparato a dire - ed è fantastico), sposto tuo pigiama, ora è rimasto solo il Tuo intimo tra il mio viso ed il Tuo fondoschiena ma calma, non c'è mica fretta, d'altronde il mio obiettivo è quello di farTi addormentare con me ... in mezzo a ... Te.
    Poggio delicatamente il mio viso, mi inebrio del profumo del Tuo fondoschiena e resto alcuni istanti così, quasi come a contemplare un qualcosa di divino ed unico, un qualcosa in cui, fino a qualche a tempo fa, avevo perduto ogni speranza ed invece, adesso, sono li, ad un passo dal sogno anche se a pensarci bene, io dentro ad un sogno ci vivo già, grazie a Te...
    Mi aiuto con la bocca, sposto il Tuo intimo ed il mio naso può finalmente insinuarsi fra i Tuoi glutei, dove resto immobile a sentire il Tuo aroma.
    Vorrei tanto addentrarmi dentro Te con la mia lingua, ma alzato un attimo il capo, vedo che stai per addomentarTi (forse forse, neppure Tu reggi tanto il vino).
    Un bacio con tanto di schiocco al Tuo gluteo sinistro.
    Un altro con tanto di schiocco al Tuo gluteo destro.
    Mi rimetto con il viso "alla Namio".
    Buonanotte...
    (continua)
     
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2 replies since 7/12/2021, 19:37   192 views
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