Cosa manca?

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    COSA MANCA?

    Breve salto nel passato.

    Siamo sposati da meno di un mese. Tutto bene, anzi benissmo.
    Siamo entrambi molto felici e ci godiamo tutto quello che la vita ci offre.

    Non esiste noia, manco l’ombra, e con la vita frenetica che facciamo non ci annoieremo neppure dopo 50 anni di matrimonio.

    Torno a casa nel tardo pomeriggio, nella nostra piccola ma accogliente dimora.
    Mia moglie è rincasata qualche ora prima di me e adesso, probabilmente, si trova in cucina.

    Un vento gelido mi accarezza il collo.
    E’ strano, ci sono circa 38 gradi fuori e io sono ancora sulla soglia.

    Panico.
    Ho la sensazione che ci sia qualcosa che non va.

    Entro in casa.
    Zero saluti, niente abbracci e niente baci.

    La mia sensazione diventa una certezza!

    Lei è seduta al tavolo della cucina.
    Pensierosa, accigliata. Guarda verso la finestra.

    Prendo il coraggio con due mani e le chiedo: “Amore come stai? Tutto bene?”

    Senza girarsi mi risponde: “Nsomma…io sto bene si, ma manca qualcosa.”

    “Manca qualcosa!? Ma cosa intendi dire? Cosa manca?”

    “Vieni!”

    Non aggiunge altro e se ne va in salotto.

    La seguo. Preoccupato e perplesso. La trovo seduta sul divano che fissa la tv spenta.

    Dopo un po’ ritorna tra gli abitanti di questo pianeta e mi chiede “Lo vedi?”

    Totalmente spiazzato rispondo con un’altra domanda “Cosa?”

    “Lo spazio vuoto che c’è qui davanti!”

    “Si ok e allora?”

    “Ma non capisci? Manca un tavolino, ci serve un tavolino!”

    Meno spaesato ma ancora leggermente perplesso cerco di farla ragionare: “Tesoro lo spazio che c’è non è abbastanza e se ci mettissimo un tavolino poi non ci muoveremmo più. Avevamo detto che andava bene così. Ti ricordi?”

    Un po’ sorpresa contrabatte: “Si è vero ma se mettessimo un tavolino piccolo ci starebbe benissimo ed, inoltre, sarebbe molto utile.”

    Disarmato dalla sua tenacia mi arrendo e concludo:”Va bene dai, non sono totalmente convinto ma possiamo provare. Si potrebbe andare a comprarne uno già sabato.”

    Mi sorride compiaciuta…ma dopo un attimo ritorna triste.

    Non ci capisco più niente, pensavo di averla accontentata.

    Quindi le chiedo:”Amore ma cosa c’è adesso?”

    “Niente niente…è che magari si potrebbe andare anche questa sera, no? Il salone del mobile chiude alle 21.00.”

    Messo all’angolo cerco di destreggiarmi con uno dei miei toni più supplichevoli: “Tesoro scusami ma adesso sono veramente molto stanco. Non puoi aspettare fino a sabato? Sono solo 2 giorni.”

    “Si si certo, credo si di. Non è poi una cosa così urgente.”

    Si! Ce l’ho fatta. Per una volta ho vinto io (devo ricordarmi di segnare la data di oggi sul calendario)!

    Rilassato vado in bagno ma quando ritorno lei riprende il discorso:”Beh, visto che non abbiamo ancora il tavolino potresti farmi tu da tavolino questa sera!”

    Le sorrido timidamente sperando che basti questo a far cadere la sua richiesta.
    Tra l’altro la sua l’idea non mi dispiacerebbe affatto se non fossi così stanco.

    “Dai schiavo, cosa aspetti? Mettiti a quattro zampe qui davanti a me!”

    Questa volte è un ordine. Mi sa che non ha proprio sentito quella parte in cui le dicevo che ero molto stanco.

    Obbedisco.

    Un attimo dopo sento le sue gambe appoggiarsi sulla mia schiena. Dopodichè sento battere i tasti sulla tastiera. Sta usando il portatile.

    I minuti passano ma mi sembrano ore. Il tempo è dilatato.
    Cerco di rimanere immobile e in silenzio.
    Dopo un po’ cominciano a farmi male le ginocchia.
    Il pavimento di legno non aiuta, non è poi così morbido.
    Deduco che non ci manca solo il tavolino ma anche un soffice tappeto 😀

    Dopo una lunga mezz’ora risento la sua voce: “Bene maritino mio, abituati. Questa sarà la nostra vita matrimoniale: io starò seduta sul divano a guardare la tv o il portatile mentre tu mi farai da poggiapiedi.”

    Sento la sua risatina divertita.

    Passa, credo, un’altra mezz’ora e sono ancora così:



    Mi sento stanco, dolorante e, a tratti (inverosimilmente), eccitato.

    All’improvviso odo nuovamente la sua voce ed è come se mi risvegliassi da un sogno.

    “Sono le 19:45, secondo te c’è ancora abbastanza tempo per andare al salone del mobile?”

    Rifletto. 19:45!? Dunque non è passata un’ora ma solo 20 minuti. Infine le rispondo: “Si si certo!”

    “E adesso dimmi: vuoi rimanere lì o preferisci andare a comprare il tavolino?”



    Cinque minuti dopo sono già con la macchina in moto. :lol:


    PS. Per il momento, mi fermo qui con i vecchi racconti. Preferisco dedicarmi ad altro, tipo le discussioni che mi interessano :)

    Buona continuazione,

    Sii felice.
     
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0 replies since 5/12/2023, 21:39   23 views
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