S/M e stati di coscienza alterati

come una droga ?

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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    Vorrei aprire una discussione che penso non sia mai stata aperta, ( almeno non mi pare ).

    Parlo principalmente a chi ama l'S/M più che il fetish, perché la cosa mi ha fatto pensare parecchio. Di base se abbiamo veramente queste pulsioni, in modo ( più o meno costante ) a mio parere è perché viviamo degli stati alterati, che siano dovuti a fatti naturali, a traumi o mix delle due cose importa fin là, non mi voglio soffermare ( cosa già ampiamente fatta ) sul perché la nostra destinazione ci sposta e ci sbilancia nel desiderare ( in certi contesti almeno ), la violenza, nel darla o nel subirla, ma vien da sé che non ci si può girare attorno, e chi vive l'S/M per davvero sa che anche quando lo pratica vive in un qualche modo uno stato alterato della coscienza, e perché no, diciamocelo se ci si azzecca nella situazione e nel partner ( che sia pro o stabile anche questo poco importa a seconda ), si può arrivare ad una specie di "estasi" nel quale il mondo sparisce, è uno stato mentale, di massima eccitazione; anzi penso che soprattutto queste dinamiche siano mentalmente come una dipendenza, come una droga, in quanto lo stato di coscienza è esaltato sia da parte dei sub che delle dom.

    Vedo che in alcune pratiche per esaltare questi stati d'animo si propende a somministrare anche alcune droghe alla controparte sub, questo principalmente mi pare sia diffuso in USA, l'idea quindi di portare la persona ad un limite ancora più estremo è quanto meno una fantasia molto diffusa ( non so poi nella realtà ...). Ora a livello mondiale sono stati proibiti per dire, tutti quei video che incitavano a fini femdom di assumere sostanze che possano alterare la percezione delle cose.
    Forse il sesso in generale può essere una dipendenza ( anzi si sa che può essere così ) e crea un'addiction non molto diversa da quello appunto delle sostanze, ma in ambito S/M l'esaltazione penso sia in maniera naturale estremizzata e maggiore, personalmente mi hanno sempre un po' spaventato le dipendenze, forse per il mio senso del controllo non solo non ho mai avuto a che fare con sostanze né fumo di nessun genere ( nemmeno alcool etc ), ma tendo forse in maniera anche esagerata a voler controllare le situazioni, nelle parti sub mi pare che sia esattamente il contrario, ovvero chi vive queste dinamiche vuole perdere il controllo in fin dei conti, ed è anche per questo che si affida a delle mistress che dovrebbero saper gestire il gioco.
    Nella mia esperienza che non è vastissima ( lo ripeto ) ma ho letto tanto, e tanti mi hanno scritto, mi pare di capire che la questione della tipologia di pratica / feticismo sia legata anche ad altri tipi ipotetici di dipendenza, molti moneyslaves per statistica hanno a che fare con meccanismi ludopatici ad esempio.

    BDSM del resto in sé è un acronimo che se analizzato fa pensare, in primis B - BONDAGE, che togliamo in sé la pratica, ma BONDAGE inteso sia come "Legame", inteso come "impossibilità di muoversi" e pertanto conferire il totale potere di controllo all'altro, che questo sia una pratica o figurativo in fin dei conti poco importa, ma per viverla davvero e con continuità è chiaro che si necessita di stati costantemente border line, oppure secondo voi no ?
    Secondo me sì, perché di base la libido è qualcosa che si rinnova continuamente e se vediamo ( e secondo me lo è ) il BDSM non solo come un gioco, ma anche come un "orientamento sessuale" a tutti gli effetti, uno non è che è gay un giorno o una volta e poi cessa di esserlo, lo sì è o non lo si è, le pulsioni sono pulsioni che si possono magari anche attenuare o accentuare ( col tempo chiaramente più la prima ), ma comunque o ci sono o non ci sono e il desideri quindi poi di andare fuori controllo a mio parere ci sarà sempre.

    Cosa ne pensate ?
     
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    La dipendenza può esserci nei due versanti, il Dom dipendente da controllo e il sub dipendente dall'essere controllato.
    Anch'io lontanissimo da sostanze, popper fumo alcool no, la sostanza è il D/s. E crea dipendenza, mi fa perdere il senso del tempo, poco grave.. quando però sbadata rischio di uscire in strada truccata come nel gioco.. qualche domanda me la faccio!
    Vivo la dualità antagonista, l'individuo regolare con vita lavoro relazioni standard contro la sissy che vive per servire la Padrona. Non è facile mantenere in equilibrio le due parti l'una contro l'altra armata. Sensi di colpa e dipendenza dal piacere sub confliggono.

    La mia paura non è tanto della dipendenza dal piacere ma della scorciatoia, dell'usare il D/s come fuga dalla realtà e relative responsabilità, per non affrontare il quotidiano.
    L'anestetizzare il dolore della vita con il farmaco BDSM alla lunga non va e non fa bene.
     
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 13/2/2024, 10:48) 
    +...) si può arrivare ad una specie di "estasi" nel quale il mondo sparisce, è uno stato mentale, di massima eccitazione; anzi penso che soprattutto queste dinamiche siano mentalmente come una dipendenza, come una droga, in quanto lo stato di coscienza è esaltato sia da parte dei sub che delle dom.


    (...) pertanto conferire il totale potere di controllo all'altro, che questo sia una pratica o figurativo in fin dei conti poco importa, ma per viverla davvero e con continuità è chiaro che si necessita di stati costantemente border line, oppure secondo voi no ?
    Secondo me sì, perché di base la libido è qualcosa che si rinnova continuamente e se vediamo ( e secondo me lo è ) il BDSM non solo come un gioco, ma anche come un "orientamento sessuale" a tutti gli effetti, uno non è che è gay un giorno o una volta e poi cessa di esserlo, lo sì è o non lo si è, le pulsioni sono pulsioni che si possono magari anche attenuare o accentuare ( col tempo chiaramente più la prima ), ma comunque o ci sono o non ci sono e il desideri quindi poi di andare fuori controllo a mio parere ci sarà sempre.

    Cosa ne pensate ?

    Penso che in una relazione D/s la sostanza è l'altro, forse non in quanto persona ma come ruolo.
    Se quindi vuoi analizzare una relazione D/s o TPE in chiave dipendenza.. forse è difficile uscirne bene, ahimé!
    Ma anche un grande amore forse analizzato come dipendenza ne uscirebbe male... ci innamoriamo della persona o della controparte dell'amore?

    In entrambi i casi si lascia tutto il mondo fuori e dentro pervade un senso di benessere attivato da dopamina o altri neurotrasmettitori?

    La 'sostanza' attivante è l'altro, non serve il tasto Play, quando c'è la Padrona sono la sissy e viceversa.

    Borderline? Inteso come confine fra le due vite, fra i due mondi, attraversando quel confine all'inizio timidamente nel sogno nel razionalizzare o nell'ora di una sessione, col tempo accade di prolungare quel tempo, di trovare un compagno di attraversamento e ci si fa insieme di sadomaso senza sapere bene dove si andrà a finire.
    Parlando con chi ha vissuto chi ha attraversato talvolta racconta di aver troncato spaventato da sé, dal non sapersi fermare e credo di capire, la paura di non saper tornare indietro, di non ritornare dall'altra parte del confine.. quando stai tanto bene pensi di non riuscire a smettere?
     
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    Siamo sicuri sul senso di benessere ? A me pare che la maggior parte di chi ha pulsioni sub, con i quali mi son relazionata, alla fine vivono questa dimensione in modo dicotomico.
    Sì, il senso "borderline" può avere più accezioni, alla fine secondo me cosa cambia tra una sessualità più tradizionale e l'S/M, non so se davvero cambia qualcosa, perché in fin dei conti anche chi vive il sesso vanilla in un certo modo, lo vede come una dissociazione dal reale, ma forse perché a me non interessa, vedo il rapporto S/M quando si compie con un feeling speciale come un "rito" e quindi davvero ha uno stacco dal reale che altre cose non mi danno ( solo la letteratura a certi livelli forse ), ma questo un tempo, col tempo sto diventando più basica anch'io PURTROPPO.
     
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 13/2/2024, 10:48) 
    (...) il desiderio quindi poi di andare fuori controllo (...)

    Non desidero andare fuori controllo, piuttosto desidero andare fuori dal *mio* controllo per entrare nel controllo altrui: D/s è questione di potere controllato ceduto scambiato, TPE.
    È spostare il fulcro della leva, sbilanciare dando all'altro il potere su di me. È relazione alterata rispetto allo standard che pone il fulcro al centro simmetrico, è un bilanciamento relazionale asimmetrico.
     
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 14/2/2024, 09:33) 
    , col tempo sto diventando più basica anch'io PURTROPPO.

    Siamo sicuri che sia proprio un male in certi ambiti?

    Cordialmente
     
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    CITAZIONE (sissymaid. @ 14/2/2024, 16:16) 
    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 13/2/2024, 10:48) 
    (...) il desiderio quindi poi di andare fuori controllo (...)

    Non desidero andare fuori controllo, piuttosto desidero andare fuori dal *mio* controllo per entrare nel controllo altrui: D/s è questione di potere controllato ceduto scambiato, TPE.
    È spostare il fulcro della leva, sbilanciare dando all'altro il potere su di me. È relazione alterata rispetto allo standard che pone il fulcro al centro simmetrico, è un bilanciamento relazionale asimmetrico.

    Penso non sia per tutti così, o meglio, molti come la maggioranza devono trovare uno specchio per le proprie pulsioni, è molto evidente con la rete questa faccenda, roleplay che di fatto non se ne frega se l'altro è l'altro o un altro/a. In generale, come diceva il buon "Erri de Luca in un racconto, "erano pensieri di merda, ma hanno reso un buon servizio. Ecco io questo lo penso spesso, magari non son nemmeno pensieri di merda o a volte sì, ma di fatto uno si soddisfa o no ?
    Poi ci sono le relazioni più o meno vere, chi ha una certa testa ( ma penso in verità una minoranza ) che vede l'altro in quanto altro e non in quanto "se stesso"....ma quanto questo è veramente possibile ?
    Ovviamente se non sei un demente sceglierai un partner complementare, ma che pensi possa dirigere il gioco oltre il gioco.
    Ma anche qui...
    Le pro sono molto preparare tecnicamente, ma la statistica non le porterà a sequenziare poi in serie e perdere quella luce di chi le cose le fa perché le sente ? E chi non è pro, ma free alla lunga non si stanca dentro un S/M puro ?
    Non so, io ancora certe risposte non le ho.

    CITAZIONE (tonycorti @ 15/2/2024, 06:20) 
    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 14/2/2024, 09:33) 
    , col tempo sto diventando più basica anch'io PURTROPPO.

    Siamo sicuri che sia proprio un male in certi ambiti?

    Cordialmente

    Non so. Ci sono stati d'estasi che provi veramente se senti coincidere il fuori controllo con un senso di onnipotenza, perché di questo si tratta, forse col tempo tutto si tende un po' ad appiattire anche per un senso di safe control.
    Però ne perdi in vita, a favore della sopravvivenza-
    Ma questo va anche a periodi, ma più i periodi vanno avanti, è più facile sentire questo.
     
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    In Inghilterra è legale il popper, almeno per quanto ne so.

    Mai provato, come mai provate altre droghe.

    Fumavo, ma ho smesso più di 25 anni fa.

    Solo alcol nella giusta quantità e qualità, così come le sessioni.

    Si altera lo stato di coscienza durante una buona sessione? Si.

    D'altronde se non erro i francesi chiamano l'orgasmo "la piccola morte" e durante il T&D, se fatto bene, se ne provano diverse.

    Crea dipendenza? Come tutte le cose che piacciono: si parla persino di workaolic per indicare le persone per cui il lavoro crea dipendenza. Idem per quelli che lo sono dall'esercizio fisico. Dal cibo. Dal gioco d'azzardo.
    Tutto sta nella giusta dose.

    Si guarisce, se la possiamo considerare una malattia?
    Si e si deve se, come per tutte le dipendenze, ci crea problemi.
     
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    Entro certi limite da certe cose è preferibile non guarire. Come dici, dipende quanto condiziona poi.
     
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 16/2/2024, 08:20) 
    Entro certi limite da certe cose è preferibile non guarire. Come dici, dipende quanto condiziona poi.

    Esatto. Dipende da quanto condiziona poi e da quanto questo si ripercuote sulla vita normale propria e degli altri.
     
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