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Cosa significa obbedire, essere umili, sapere ascoltare...
In assenza di rispetto reciproco non credo si possa parlare di obbedienza umiltà e capacità d'ascolto...
...e si può parlare di sottomissione...(?)
Non lo so, perchè anche in un vero rapporto di sottomissione immagino che il rispetto reciproco sia fondamentale...che la persona voglia essere considerata animale, oggetto (o qualsivoglia altra diavoleria) immagino non cambi in sostanza nulla...una sedia, se vuole essere usata come sedia dovrà essere rispettata in quanto tale da chi la userà e dovrà essere funzionale al proprio utilizzo senza far cadere la persona che la usa...un cane merita fiducia in quanto tale se sa fare quello che gli è richiesto... (mmm non so se sono riuscito ad esprimere al meglio il concetto che avevo in testa...in tal cso fatemi un cenno...)
Ora però credo che il discorso parta dal basso; chi deve sottostare ad un ordine, chi deve obbedire ad un ordine....chi vuole intraprendere questa strada, dovrà sempre comunque capire ed essere consapevole del passo che stà per fare, non potrà mai decidere di farlo senza avere chiaro questo.
Credo che le regole esistano per essere infrante...ma per poterle infrangere prima bisogna conoscerle...
Questo vale in ogni campo credo...
Il rispetto...
La conoscenza...
La fiducia...
...passo la palla.... -
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hai sollevato un'altra tematica molto importante.
Una delle cose più deprimenti della stragrande maggioranza di coloro si propongono come slaves è che sono presi completamente dal proprio ego, dalla propria voglia di essere sottomessi ( come piace a loro), e quasi mai, ma davvero quasi mai hanno una reale attenzione verso la parte dominate.
Così come molte che si propongono come mistress semplificano veramente all'infinito il concetto e credono che esista un unico modo di intendere la dominazione, spesso con dei pre-set vocaboli standard, umiliazioni standard, ricevendo monologhi standard, tipo "grazie Dea" , e questo vortice di standar crea convinzioni che in parte avviano a mio avviso false, fittizie percezioni, specie a mi parere nelle nuove generazioni, che nascono completamente nel virtuale e non hanno un confronto, un paragone solido con quello che è stato il reale ( alcuni ce l'hanno per caritò, ma meno di quanto lo possa vere in 30-40-50 enne oggi)
Naturalmente entrambi le parti, si possono dire appagate anche da approcci superficiali proprio in mancanza di paragoni e scarsissima elaborazione delle emozioni,
il punto è esattamente questoCITAZIONEOra però credo che il discorso parta dal basso; chi deve sottostare ad un ordine, chi deve obbedire ad un ordine....chi vuole intraprendere questa strada, dovrà sempre comunque capire ed essere consapevole del passo che stà per fare, non potrà mai decidere di farlo senza avere chiaro questo
spsso abbiamo discusso della differenza tra bottom e slave reale, chi si immedesima in una parte e chi è in grado di sostenere una parte.
Però sollevo anche un'altra questione, nel tempo c'è chi vive il proprio feticismo 24/h al giorno e non lo scinde dal reale, cosa molto pericolosa, e chi invece se ne rende conto e vive la propria fantasia, ma continua ad abbracciare anche la realtà, ecco la seconda ipotesi citata del secondo caso è la migliore, ma è anche la più difficile da contestualizzare come NO bottom.
Per questo gli schiavi reali sono davvero pochissimissimissimi.
chi scinde è spesso bottum, chi non scinde è spesso patologico.
Inoltre lo slave vero è colui che non sottostà alla volontò del proptio feticismo, ma dal punto di vista della Mistress, colui che fa ciò che veramente desidera la parte femminile dominante.
Detto ciò si presume una maggiore presa di coscienza da ambo le parti dato che, si voglia o meno si parla di passioni border line a volte e necessitano di molto equilibrio e stabilità da parte di chi si prende la responsabilità di praticare.
Edited by Gisy Scerman - 28/5/2015, 01:54. -
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...mi dicono che in quello che faccio per vivere deve esserci una parte "strana", una parte in conflitto, una parte così insomma...sul filo
...insomma cos'è questa diversità di cui si sente tanto parlare...la diversità esiste/non esiste...la diversità non fa paura, è l'uguaglianza stereotipata quella che fotte ogni sistema...quella che vorrebbero vendere come vita serena e tranquilla è in realtà l'anticamera della fine del pensiero...il ciglio di un baratro fatto di barbie e ken...quello che ogni giorno ci viene venduto come il male, come il diverso è solo un nostro compagno di viaggio su questo mondo-treno che corre verso un domani incerto per tutti (e ancora una volta mi stupisco di quello che scrivo ).... -
†SignoraInNero†.
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Credo che le regole esistano per essere infrante...ma per poterle infrangere prima bisogna conoscerle...
Questo vale in ogni campo credo...
Il rispetto...
La conoscenza...
La fiducia...
Ecco il problema, nessuno è più interessato ad approfondire gli argomenti, c'è troppa superficialità.
Nel Bdsm, purtroppo, spesso sembra che si stia giocando a "Me Tarzan, you Jane".
Come si faceva da bambini...facciamo finta che tu sei e che io sono.
Aspiranti-slave...se dici che voi una conoscenza maggiore del loro modo di essere, prima di accettarli, ti chiedono a cosa serve.
E stando in campo bdsm...
il rispetto...eh certo che ci vuole, da ambo le parti e per rispetto intendo anche "non vendere fumo" da parte delle pseudo-mistress e serietà di intenti da parte degli aspiranti slave
la conoscenza...intesa come "sapere", come voglia di imparare e di ascoltare chi è disposto a dare il proprio tempo per questo...la conoscenza è dialogo, coi mezzi che la tecnologia ci fornisce, nel quali si scambiano opinioni...lo slave non è un ammasso di carne da insultare e la Miss non è un ammasso di carne vestito di pelle nera, da leccare...
la fiducia...credo sia il passo più difficile...la fiducia può arrivare...ma ci vuole tempo, molto tempo...nessuno ha più tempo, si pretende "tuttoesubito" e si bruciano occasioni di crescita individuale e di stimoli nuovi.Per questo gli schiavi reali sono davvero pochissimissimissimi.
chi scinde è spesso bottum, chi non scinde è spesso patologico.
Inoltre lo slave vero è colui che non sottostà alla volontò del proptio feticismo, ma dal punto di vista della Mistress, colui che fa ciò che veramente desidera la parte femminile dominante.
Detto ciò si presume una maggiore presa di coscienza da ambo le parti dato che, si voglia o meno si parla di passioni border line a volte e necessitano di molto equilibrio e stabilità da parte di chi si prende la responsabilità di praticare.
Così dovrebbe essere e così raramente è.. -
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...però a mio avviso il problema stà a monte, dalla nascita non esiste più un'educazione ai valori, di nessun tipo e in nessuna direzione...non esiste effettivamente più il tempo della riflessione, dell'interiorizzazione dei contenuti...non esiste più un senso nelle cose...tutto è apparenza...tutto è in vetrina...che disperazione...
p.s. per sdrammatizzare un po' la situazione...perchè diamine ho questo utilizzo compulsivo dei puntini di sospensione...?. -
†SignoraInNero†.
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Usi i puntini, perchè scrivi come se stessi parlando...e quelli che pensano a che cosa dicono, fanno delle pause che sono appunto rappresentate dai puntini . -
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...punto di vista interessante...i puntini sono più simpatici delle virgole ...permettono di continuare una frase all'infinito...però mi rimane l'ansia dell'assenza di valori...ora...qui in questa stanza...in questa notte...non credo che continuare ad ascoltare Cupid Carries A Gun di Marilyn Manson serva a rasserenarmi...ma è in loop da circa 40 minuti...magari una canzone più solare mi aiuterebbe a distrarmi ...consigli? . -
†SignoraInNero†.
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...però a mio avviso il problema stà a monte, dalla nascita non esiste più un'educazione ai valori, di nessun tipo e in nessuna direzione...non esiste effettivamente più il tempo della riflessione, dell'interiorizzazione dei contenuti...non esiste più un senso nelle cose...tutto è apparenza...tutto è in vetrina...che disperazione...
Io credo che sia dal boom economico degli anni '60 che c'è crisi di valori.
Il problema è nato da un bel pò di tempo.
I giovani di adesso, non sono peggio di quelli di qualche decennio fa.
Vivono diversamente ma di fondo non vedo grosse differenze.
Sono le guerre che creano grossi cambiamenti e se negli anni '50 la gente era ancora sotto l'effetto dopo-guerra, avendo patito apprezzava anche il poco che aveva, è il cosiddetto benessere che portò e porta fisiologicamente a determinati comportamenti sociali...magari una canzone più solare mi aiuterebbe a distrarmi ...consigli?
Io mi definisco lunare ( non lunatica eh ) e di solare ho ben poco...
"Love song for a vampire"...io la amo. -
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...d'accordo...però la scuola non insegna più nulla di interessante?...e i leader da seguire dove sono finiti?...oggi la gente da chi deve sentirsi rappresentata?...solo la musica e l'arte ci possono ancora salvare? ma chi la ascolta,chi la guarda?chi si prende questo tempo...spero non serva una nuova guerra...anche se è vero, ricordo quando andai a prestare servizio per i terremotati dell'umbria...lì sembrava di conoscersi tutti anche quelli appena arrivati, tutti erano uniti nella paura...nella condivisione...
...in ogni caso "...curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti..."
Video. -
†SignoraInNero†.
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...d'accordo...però la scuola non insegna più nulla di interessante?...e i leader da seguire dove sono finiti?...oggi la gente da chi deve sentirsi rappresentata?...solo la musica e l'arte ci possono ancora salvare? ma chi la ascolta,chi la guarda?chi si prende questo tempo...spero non serva una nuova guerra...anche se è vero, ricordo quando andai a prestare servizio per i terremotati dell'umbria...lì sembrava di conoscersi tutti anche quelli appena arrivati, tutti erano uniti nella paura...nella condivisione...
...in ogni caso "...curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti..."
La scuola insegna per chi vuole imparare.
C'è sempre stato chi andava solo a scaldare la sedia e a rompere i coglioni a chi, invece, andava per imparare.
Leader=carisma, esempio da seguire.
Dagli anni '60, chi ha avuto carisma? Escludendo artisti, scrittori e giornalisti...nessuno direi.
Non successo, carisma!
Bella domanda, eh?. -
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Pertini?..era dopo il '60
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A me di questa discussione quel che non mi va è il percepito di fondo 'una volta era meglio di oggi' 'dove sono finiti i valori'.
Boh semplicemente la vedo diversa.
Oggi mi posso permettere cose (parlo anche e soprattutto del mondo BDSM e più nello specifico D/s che è quel che mi interessa) che 10 anni fa non mi potevo permettere, posso vivere una relazione D/s in modi che avrei solo potuto sognare. Quanto meno lo posso fare in modo molto più esplicito, ho molte più alternative tra le quali anche il virtuale. Anche qui è possibile creare fiducia e consapevolezza, dipende da quel che si cerca e da come lo si vive.
Se esco dal mondo BDSM, per me poi ci sono leader e valori, solo che sono diversi di quelli che abbiamo conosciuto in passato.
L'obbedienza è un valore?
Dipende. Però se pensate ai voti francescani (obbedienza castità e povertà) mi viene il sospetto che la moneyslavery sia sempre esistita. -
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Che si possa accettare o no il BDSM e' anche un fatto culturale.Perche' molti anni fa qualcuno si e' preso la briga di cercare di capire come mai l'animo umano,cosi' complesso e variegato,comprende pulsioni sessuali fuori da quello che si dice "norma"ovvero dalla procreazione.
Sono stati scritti libri sulle "perversioni" sessuali..studi sull' argomento..tutto portato alla luce del sole quindi.Chi vuole puo' approfondire in qualsiasi momento.
Purtroppo l'educazione sessuale rimane ancora un' utopia...io come tanti invece di avere un qualcosa scritto ad hoc per infanzia e adolescenza...un libro..un testo..ho trovato LE ORE in edicola.Poi ho scoperto altre cose piu' autorevoli che con un linguaggio meno grossolano della pornografia spiegavano le stesse cose.Quasi a dire che per gli analfabeti del sesso va bene il giornaletto porno..per quelli piu' "eruditi" invece si trova Histoire d'O,Il Delta di Venere o i libri del Marchese De Sade,per citarne alcuni.E tutti
portano alla stessa conclusione.La sessualita' e' svelata ma ancora un mistero...ecco la vera contraddizione che fa si' che esistano pulsioni particolari.. ma!....siano tenute nel proprio cassetto.
Questo crea un grande problema di fondo:se esiste un' esigenza,che chiave usare per poterlo aprire?
Per me solo il conoscere,leggere,aprire la mente,puo' servire al sapere che esistono molte realta' sessuali,fantasie piu' o meno condivisibili e ricerche destinate alla conoscenza dei fenomeni umani(tra cui la sessualita')che possono aiutare chi si trova in una condizione che vorrebbe analizzare per crescere interiormente e umanamente.
Pero' questa volonta' ci deve essere e se ci fosse piu' diffusa tra la gente comune non staremmo qui a disquisire su argomenti che dipendono dal grande male che non si sconfigge mai.
IGNORANZA.. -
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Dopo il mio chilometrico intervento dimenticavo la radice del thread..
L'obbedienza e' una virtu' perche' sottointende una consapevolezza della superiorita' di un qualcosa o qualcuno a cui si deve qualcosa in termini di rispetto o devozione.
La sottomissione invece sottointende solo la volontà di schiacciare o annullare la volonta' di autodeterminazione di un individuo in termini di integrita' individuale o di personalita' mettendolo in condizione di diventare privo di autonomia psicologica.
Chi obbedisce di solito ha la consapevolezza della propria capacita' e dei limiti della propria obbedienza,perche' riesce a mantenere una propria individualita'.
Edited by Soldier Of Fortune - 28/5/2015, 09:50. -
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Non so se ho colto la tua distinzione, Marco, ma vediamo se corrisponde.
A chi mi chiede se mi piacerebbe leccarle le scarpe ho sempre risposto che odio inchinarmi e baciare i piedi a qualcuno, che lo trovo umiliante. Solo che al tempo stesso ammetto che di fronte alla giusta persona non saprei dire di no. L'umiliazione rimane, solo che si ubbidisce.