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Ragionando e ripensando alla parte della mia vita riguardante il fetish ho capito che ci sono state varie fasi:
1) periodo in cui ho iniziato a provare eccitazione verso certe pratiche e oggetti (manette, guanti, pistola...) avevo circa 12 anni.
2) periodo in cui capivo che le mie fantasie non erano quelle di tutti. A circa 15/16 anni.
3) periodo in cui soddisfano le fantasie guardando film gialli, riviste... 16/25 anni
4) periodo in cui iniziai ad acquistare oggetti (pistola giocattolo, guanti in pelle...)
Fino ai 28 anni
5) periodo in cui iniziai ad avere il desiderio di provare personalmente certe pratiche con ricerche su internet fino ai 30 anni
6) prime esperienze reali
E voi avete mai pensato a riassumere la vostra storia fetish?. -
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Si, e coincide bene o male con la tua. Solo che io sono già arrivato alla fase 7, cioè famiglia, bimbi (che adoro) e ciao fetish . -
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Quindi arrivato alla fase 7 non senti più la "necessità" di sfogare le tue fantasie? oppure riesci a controllarle senza bisogno di coltivarle? . -
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Assolutamente no, non poter coltivare le mie passioni mi procura sofferenze indescrivibili, frustrazioni, depressione . -
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Sugli inizi del mio feticismo per guanti in pelle, gomma, latex, stivali a punta con il tacco a stiletto, cuissards e abiti in pelle nera fascianti, non saprei definirne una data precisa. So solo che all'età di 12/14 anni, quando vedevo una donna (meglio se attraente) indossare dei guanti in pelle o gomma, avevo delle erezioni incontrollabili.
Ricordo distintamente la madre di un mio amico, una bella donna dalle fattezze orientali (pur essendo italianissima) che stava lavando la terrazza con il classico tubo ed indossava guanti di gomma gialli... Quando entrammo in casa, lei si fermò e venne a salutarci e mi diede una carezza sul viso con la mano guantata, lievemente umida... Divenni tutto rosso dall'emozione ed ebbi un'erezione che stentai a trattenere. Non so se lei se ne accorse, certo che la vampata di calore che mi avvolse fu evidente.
La consapevolezza poi d'aver capito che le mie fantasie non fossero quelle di altri è arrivata qualche tempo dopo, intorrno ai 17/18 anni e, come ho già avuto modo di dire, durante lo sviluppo della tesi, grazie ad internet, ho scoperto tutto un mondo a cui non sarei mai arrivato naturalmente, immaginando di essere l'unico sulla faccia della terra con tali pulsioni.
Anche nelle poche relazioni affettive intercorse. non ho mai voluto palesare le mie inclinazioni, anche se, con il senno di poi, mi accorgo di aver sbagliato.
Con la attuale partner, dopo qualche tentativo di mettere in piedi dei giochi erotici, ho rinunciato (aumentando così il mio livello di profonda frustrazione) perché mi sembra di chiedere la luna.. -
.Assolutamente no, non poter coltivare le mie passioni mi procura sofferenze indescrivibili, frustrazioni, depressione
Non riesci a coltivarle nemmeno a livello virtuale, con video e foto?. -
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Si, quello ogni giorno. Ma io non sono un tipo da virtuale, almeno non solo . -
.Assolutamente no, non poter coltivare le mie passioni mi procura sofferenze indescrivibili, frustrazioni, depressione
una domanda, se posso: ma prima di avere i bimbi riuscivi a condividere con la tua partner?. -
.Assolutamente no, non poter coltivare le mie passioni mi procura sofferenze indescrivibili, frustrazioni, depressione
Come ti capisco...
Anche se non ho figli (è stata una scelta motivata da tantissime ragioni, non da ultimo il terrore per la gravidanza della mia partner e un'educazione cattolica che ha "rovinato" la nostra sessualità vanilla e, chiaramente, ostacolato quella alternativa).
Come ho sempre detto, siamo una bella coppia, purché non si faccia sesso di alcun tipo. A tal proposito mi viene in mente una barzelletta che girava molti anni fa. In breve, un gruppo di amici per "iniziare" un loro amico (particolarmente imbranato e fisicamente poco prestante) al sesso, prendono contatti con una prostituta che, dopo numerose insistenze, accetta di fornire la prestazione.
Quando l'amico imbranato entra nella camera della prostituta, lei, inorridita dal suo aspetto fisico, cerca tutte le strategie per evitare l'amplesso.
"Per fare l'amore devo sentire il vento" dice lei. E allora il povero le soffia sul viso.
"Per fare l'amore devo vedere i lampi" dice lei. E allora il povero accende e spegne la abat jour sul comodino.
"Per fare l'amore devo sentire i tuoni" dice lei. E allora il povero con una mano apre e chiude violentemente un cassetto.
Quando gli amici lo vanno a riprendere chiedono al povero sventurato se fosse riuscito a fare l'amore. Al che lui, ancora tutto sudato ed esausto, sbotta dicendo: "E voi pensate che con tutta quella tempesta ci sia riuscito???". -
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Il mio fetish si riassume in poche parole , arrivato a questo punto della mia vita lascerei sicuramente da parte la passione per piedi , calze , scarpe , piss , scat e blasfemia per poter avere anche solo una carezza o un po' di coccole che troverei essere molto appaganti . Forse perché le passioni fetish in passato ero riuscito a soddisfarle nel reale , ora mi rimane solo il virtuale . La solitudine .
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eccitazione unica, con la pelliccia . -
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Per quanto mi riguarda, per un sacco di tempo ho ritenuto le mie pulsioni un segreto terribile. Adesso alcune altre persone sanno, e me ne frega poco, e ho "praticato," ma certo non quanto avrei voluto.
C'è voluto tantissimo tempo e crescita interiore per realizzare qualcosa.
Altro motivo per ribadire, come s'era scritto in un altro thread, che le "passioni particolari" nella maggior parte dei casi ti rovinano la vita.. -
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No, lei non è partecipativa sulle mie passioni. -
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Non è facile trovare la donna a cui piace il fetish , come dico io è più facile avere un rapporto anale che riuscire a baciare i piedi ..... misteri .... . -
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io non riuscirei a stare più di tre mesi con una donna con cui non posso esprimere e realizzare le mie fantasie.
e non so, magari sono fatto male io, ma non riesco a capire come si possa stare in una relazione che non mi completa e non mi permette di vivere il lato più intimo e profondo di me..