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"Ciao ti aspetto stasera alle 21 a casa mia..." con questo messaggio inviato dalla ragazza nella foto ad un suo amico inizia il nostro racconto.
Vediamo se qualcuno di voi a voglia di iniziare la storia che poi completeremo a vicenda.
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andrea68rapi+1 .
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È che se prosieguo io te la "rovino" nel senso che la devierei verso una banca o una gioielleria, mentre credo che tu voglia infilare un confetto nel corpo del malcapitato che sta arrivando. 😉
Ovviamente quel cappello da cowboy per me è ideale per nascondere la calza da srotolare nei pressi dell'obiettivo.. -
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Ben venga la gioielleria, si fa sempre a tempo poi a far infilare una pallottola nel corpo di qualche cliente... . -
andrea68rapi+1 .
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La ragazza prese dal cassetto una calza da reggicalze, chiara, con la banda rinforzata e se la infilò sulla testa facendola scendere fin quanto era possibile. Poi la ripiegò bloccandola sulla fronte in modo tale che rimanesse coperta dal cappello da cowboy.
Era la volta di preparare il revolver: con le mani già inguantate infilò i 6 proiettili nel tamburo. Altri proiettili vennero riposti in un sacchettino di pelle da portare nella borsetta. Forse non ce ne sarebbe stato bisogno, ma in caso di scontro a fuoco era bene partire equipaggiate. Era pur sempre una rapina, magari banale, magari noiosa ma pur sempre una rapina.
La ragazza si guardò il collo. Sembrava spoglio, come se mancasse qualcosa. Concluse che un bel collier ci sarebbe stato benone e quel giorno era perfetto per colmare la lacuna.. -
+1 .
La gioielleria era poco distante dalla casa della ragazza ed era una facile obbiettivo visto che essendo posta all'interno di un centro commerciale al primo piano e non necessitava di suonare il campanello per entrare, ma il bancone era posto direttamente sul corridoio centrale dove affacciavano tutti gli altri negozi. C'era più di una via di fuga e alla ragazza il rischio di trovarsi di fronte dei poveri clienti che non c'entravano nulla non importava aveva con se il revolver e l'avrebbe usato su chiunque si fosse intromesso. Oltre che il revolver, la nostra protagonista aveva con se dei fumogeni che avrebbe utilizzato per seminare il panico e oscurare le telecamere di video sorveglianza.
Giunta attraverso una stradina secondaria sul retro del centro commerciale nota che l'ingresso è ostruito da 2 ragazze intente a chiacchierare.. -
andrea68rapi .
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"Ma dove cazzo si è cacciato quello stronzo?"
La ragazza aveva aspettato fino alle 21.10 l'amico che avrebbe dovuto fare da palo durante la rapina, ma non si era fatto vedere.
"Mi tocca fare tutto da sola! Questi uomini, quando c'è da tirare fuori le palle, se la fanno sotto dalla paura".
Diede un'occhiata alle due ragazze e sorrise. Era giunto il momento di entrare in azione. Si alzò leggermente il bordo del cappello, afferrò un lembo della calza srotolandola sulla faccia.
Di colpo il bel volto di ragazza sembrò quello di un mostro, le palpebre schiacciate, il naso appallottolato. Sembrava un viso confuso nella nebbia.. -
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In un secondo riconobbe le due ragazze che erano ferme davanti all'ingresso: erano sue amiche, l'avrebbero riconosciuta anche travestita in quel modo. La tensione era alle stelle e un istante decidette la sorte delle due amiche mise le mani nella borsetta afferrò il revolver si avvicinò a loro e puntò la pistola contro Miriam (ragazza dai capelli rossi) e bloccandola con l'altra mano:"ferma o ti faccio saltare il cervello, ora sarai il mio ostaggio per la rapina, e tu Barbara non mi servi sei di troppo" bang,bang in un attimo la nostra protagonista era diventata oltre che rapinatrice anche un'assassina. . -
andrea68rapi .
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Allarmato dal rumore degli spari, il gioielliere si avvicinò alla scena del delitto, ma di trovò faccia a faccia con la rapinatrice che teneva per un braccio la povera Miriam.
"Chi siete? Cosa volete?"
"Duro di comprendonio? Questa è una rapina e io voglio tutti i gioielli che tieni qui dentro!"
"Non oserete..."
"Certo che oso. Non sai che i gioielli sono i migliori amici delle donne?"
"Ma..."
"Ma un cazzo! Muoviti, altrimenti faccio saltare le cervella sia a te che a questa stronza!". -
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"oggi ho già ucciso una persona quindi uno in più non mi cambierà la vita, quindi ti dico quello che devi fare:ZITTO,PRENDI LA COLLANA DI DIAMANTI E GLI ALTRI PEZZI FORTI DELLA COLLEZIONE E METTILI IN QUESTO SACCHETTO, POI VEDREMO IL DA FARSI"
Nel frattempo Miriam era ovviamente terrorizzata e sperava solo nella brevità della rapina e di poter tornar presto libera, ma la nostra bella protagonista aveva altri piani per la giornata l'ostaggio gli sarebbe servito per eventualmente farsi scudo verso gli sbirri.. -
andrea68rapi .
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"Dai muoviti!"
La rapinatrice incitava il gioielliere a velocizzare il passaggio dei diamanti nel sacchetto, e allentò il controllo su Miriam. Questa, girando la testa verso l'esterno, notò la divisa della guardia di sicurezza privata del centro commerciale, un omone robusto. Pertanto la ragazza cercò di cogliere l'attimo giusto e scattò verso il corridoio.
"Aiuto! Aiuto! Una rapina!"
"Brutta stronza!" urlò la rapinatrice seguendola prontamente.
La guardia, dopo un'attimo di esitazione, notò la figura che aveva il volto camuffato dalla calza di nylon. Cercò di mettere mano alla fondina, ma la sua avversaria, con la pistola già in mano, sparò 2 proiettili in rapida successione colpendolo al cuore e facendolo stramazzare al suolo in un lago di sangue.
Quindi la donna con la coda dell'occhio vide che il gioielliere cercava di svignarsela verso l'uscita. Con calma, appoggiando il ginocchio a terra, prese accuratamente la mira e sparò. Il proiettile trapassò l'uomo da guancia a guancia.. -
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Miriam dov'era? La nostra protagonista nel difendersi dalla guardia aveva dovuto allentare la presa e Miriam se l'era svignata.
Una testimone che l'avrebbe denunciata di sicuro, tutto era a rischio, doveva trovarla al più presto. Nel frattempo la polizia era stata avvisata dai clienti del centro commerciale.. -
andrea68rapi .
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La ragazza sembrava una tigre. Sotto la calza, il respiro affannato sembrava un ruggito di una bestia affamata. Ma Miriam si era ormai dileguata, mentre i clienti del centro commerciale, al rumore degli spari, si erano allontanati di corsa.
Mentre la rapinatrice era intenta a perlustrare i vari locali alla ricerca dell’ostaggio fuggito, un rumore assordante di sirene le fecero capire che la polizia aveva ormai circondato il centro, bloccandola all’interno.
Era rintanata nel locale adiacente alla gioielleria e, mentre ricaricava il revolver, vide i primi poliziotti entrare nel centro, armi alla mano. Essi avanzavano lentamente, guardando a destra e a sinistra, ma erano allo scoperto nel corridoio centrale. Un obiettivo troppo ghiotto per un’assassina senza scrupoli. Questa balzò fuori e, prima che i suoi due avversari si riebbero dalla sorpresa, sparò due colpi precisi al cuore, uccidendoli.
Un sorriso si delineò sotto la calza chiara che le deformava il viso, ma durò poco perché una raffica di mitra la abbattè al suolo.
Il maresciallo che aveva sparato avanzò cauto, con il mitra puntato, ma la ragazza ormai era morta e i suoi occhi sbarrati erano visibili attraverso il nylon. L’uomo si chinò e con un gesto della mano alzò il lembo della calza che ricopriva il viso. Egli sbiancò e cominciò a tremare, piangendo.
Aveva riconosciuto sua figlia.. -
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Bello e commovente il finale a sorpresa! .
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Racconto da completare |
