Premio fetish: come realizzereste la vostra fantasia?

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    Personalmente invece io la vedo come un gioco dove la Domme/miss realizza professionalmente una mia fantasia.
    Non la vedo come ossessione.

    Comunque è ovvio che abbia utilizzato quegli elementi per questo gioco che comunque lascerebbero spazio anche ad molteplici interpretazioni e improvvisazioni.
    Per esempio un amante dei pordi partendo da questi elementi potrebbe poi finire in una sessione per adorare i piedi: la ragazza lo rapisce o lui rapisce la ragazza per i piedi.
    Ma ci sarebbero molte altre possibilità: il breathplay...
     
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  2. Zuckerman
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    Ho notato che avevi posto l'attenzione su dettagli specifici come guanti o armi che si attagliano perfettamente al tuo immaginario :) a me per esempio non fanno né caldo né freddo, per quello dicevo che partendo da quegli elementi si dovrebbe arrivare per forza ad una fantasia di un certo tipo (killer, rapimento, ladra che entra in casa, etc). :)
     
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    Non è detto🙂: la ladra potrebbe avere dei bei piedi... oppure altri elementi di altri fetish.
    La killer potrebbe avere dei bei seni (per chi ama quel tipo di cosa)... insomma non per forza il finale è scontato😉
     
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  4. Zuckerman
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    CITAZIONE (Fetishrevolver82 @ 26/8/2023, 11:11) 
    Non è detto🙂: la ladra potrebbe avere dei bei piedi... oppure altri elementi di altri fetish.
    La killer potrebbe avere dei bei seni (per chi ama quel tipo di cosa)... insomma non per forza il finale è scontato😉

    Però sempre lì siamo :)
    Ti ribalto la frittata: se io avessi scritto
    Quale fantasia sviluppereste con questi elementi:

    Ragazza cintura nera di judo/jiujitsu/kickboxing

    Abbigliamento: gi (kimono)/ guantoni e shorts/ tuta sportiva

    Luogo: tatami/dojo/ring

    Spettatori: nessuno/una donna/piccola folla di donne

    Come vivreste la fantasia? 😂

    Per carità, capisco le preferenze personali, e spesso noi uomini siamo talmente invischiati in certe nostre fantasie e scenari da non renderci neanche conto di quanto siano limitanti per gli altri, dall'esterno.

    La mia non è assolutamente una critica comunque! Anzi ho trovato il post simpatico, e anche uno spunto per riflettere su quanto sia io stesso in primis prigioniero di certe fantasie e dinamiche ben precise...
     
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  5. Andry79
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    Io mi immaginerei lei che mi lega mi Imbavaglia dopo avermi puntato una pistola e poi mi fa annusare i piedi dicendo parole che mi piacciono (che non mi sento di specificare) se lei poi ha i guanti o meno non mi interessa sinceramente
     
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    Certe cose le avrai col tempo, certe altre non le avrai mai. - "Diaframma"

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    l’ominicidio:
    scegliendo con cura tra la propria smisurata gamma di calze il giusto den da utilizzare per l’occasione G. si apprestò ad uscire ben determinata a porre in atto una fantasia che da tempo albergava trasgressivamente nella propria mente.
    aveva già fatto di giorno un precedente sopralluogo in quella località dove l’amico le aveva spiegato essere frequentata da alcuni individui dediti al voyeurismo, e così, ora che vi si stava recando di sera, sapeva come poter interagire.
    arrestando il veicolo, in un punto abbastanza appartato, non doveva fare altro che attendere di una qualunque furtiva apparizione, coprendosi nel frattempo il volto con la calza che aveva portato con se.
    quanto ipotizzato non tardò molto a materializzarsi, considerando che la vistosità di quell’auto difficilmente sarebbe passata inosservata ad un tal genere di avventori, lentamente qualcuno, con fare circospetto prese ad avvicinarsi, probabilmente incuriosito dal notare all’interno l’ombra di una sola presenza, trovandola forse anche una stranezza, ma rassicurato dal fatto che in fondo si trattase solo di una donna.
    G. armeggiando nella borsa griffata, e tastando all’interno, trovando accanto alla forma di un vibratore, anche quella della bomboletta di spray urticante, si sentì ulteriormente rassicurata dal contatto con il calcio del revolver che aveva portato con se.
    nel contempo, dall’esterno, quella sconosciuta presenza prese più forma accanto ad un finestrino, si trattava di un ometto di bassa statura e abbastanza grassottello che sempre più audacemente tentava di sbirciare oltre il cristallo, per comprendere meglio il perchè della stranezza inusuale di quella donna solitaria in una simile località.
    neppure il fatto che avesse il volto occultato oltre il nylon della calza gli fece presagire dell’altro se non che, tenendo al proprio anonimato, volesse salvaguardarlo in tale maniera, ne in fondo gli importava neppure più di tanto scoprirne l’identità.
    G. lasciando che la pelliccia indossata scoprisse un po di più l’aderentissima calzamaglia, che ben poco d’altro poteva lasciare all’immaginazione di forme così audacemente esposte agli sguardi lubrichi provenienti dall’esterno, avvertì quanto l’omettino si stesse visibilmente eccitando.
    sicuramente cogliendolo alla sprovvista, con lo scatto di sicurezza, che permetteva alla portira della parte opposta a quella di guida, di poter essere aperta, lo soprese permettendogli di accostarsi alla maniglia nel tentativo di aprirla.
    a quel punto, appena egli provò a compiere il gesto di socchiuderla, G. lo lasciò fare come se ciò non la turbasse per nulla, e neppure quando quell’omettino, sempre più audacemente convinto, vi si introdusse speranzoso di avere ottenuto un così facile accesso anche a ben altro, estraendo repentinamente il revolver gli ordinò di rimanere immobile nella posizione in cui si trovava.
    leggendo il terrore nel volto dell’uomo, ed abbandonando il posto di guida per aggirare attorno al veicolo, gli intimò di entrare nel baule dell’auto che nel frattempo aveva spalancato.
    rinchiudendolo all’interno riprese la guida muovendo alla volta di casa, sorridendo perversamente a se stessa all’idea di quanto fosse stato in fondo così semplice rapire quella preda con tale facilità.
    entrando nel garage della propria abitazione e lasciando che l’automatismo della saracinesca richiudendosi la isolasse dall’esterno, aprì il baule dell’auto intimando all’ometto di scendere e di seguirla senza provare a ribellarsi se non voleva subire una fine peggiore di quella che aveva pensato di riservargli.
    nella stanza dove lo condusse, si liberò della pelliccia rimanendo coperta con la sola aderentissima calzamaglia, assomigliando sempre più alla bionda compagna di quel personaggio diaboliko dei fumetti guarda caso nati propri dalla fervida fantasi di altre due donne.
    il tremore dell’uomo le infondeva ulteriore piacere, ed ammonendolo gli ordinò di confessare ed ammettere quanto fosse un grandissimo porco, in aggiunta pretendendo che si liberasse di tutti gli abiti, intendendo punirlo per ciò che era, come si meritava.
    quando fu completamente spogliato di fronte a lei, osservandone la flaccida nudità e deridendolo per le dimensioni di un pene reso ancora più minuto dall’adipe che ne avvolgeva le intime forme, gli intimò di iniziare a masturbarsi come di sicuro avrebbe voluto fare in quell’isolatissimo luogo, sperando di potersi godere ben altre visioni.
    sempre più terrorizzato dalla vista dell’arma, sempre puntata verso di se, ne assecondò il volere sebbene la paura ne reprimesse la completa erezione, facendo ancor più divertire G. osservando quanto fosse talmente angosciato dal non riuscire neppure a compiere un simile atto.
    estraendo da un cassetto un’altra pistola, a tamburo e caricandola con un solo proiettile, la consegnò all’ometto annunciandogli come intendesse ancora giocare, aggiungendo che, puntanosela direttamente sul cuore, ad ogni colpo che gli fosse andato a vuoto lei si sarebbe esposta sempre di più rivelandosi completamente a lui, solo così avrebbe potuto forse salvarsi ed essere liberato, ma se non non le avesse ubbidito, assecondandola, avrebbe provveduto lei stessa a finirlo.
    all’uomo non rimaneva altro che sperare in ciò, ed al tremore del primo colpo andato fortunatamente per lui a vuoto, fece seguito quanto promesso e G. , sfilandosi dal volto la calza, lasciò che potesse incrociare il proprio sguardo, reso ancor più glaciale dal grigioverde delle pupille.
    al secondo colpo a vuoto seguì lo strotolamento della calzamaglia giù sino ai fianchi, scoprendone la rotondità dei seni, e generando, a quella insperata visione, una subitanea turgidità a rendere meno rattrappito l’agonizzante martirio a cui era sottoposta la preda.
    al terzo colpo a vuoto G. rimase coperta con un solo impalpabilissimo perizoma, e l’uomo, ormai in preda ad ineludibili convulsioni emotive, evidenziate da una completa erezione che, pur non accrescendo per nulla le esigue dimensione del pene, ne confermava l’impossibilità a controllare l’istinto, poteva solo ormai solo sperare di riuscire a porre fine a quella follia e di potersi dire salvo.
    il quarto colpo lo raggiunse implacabilmente in pieno petto facendolo sanguinare e determinandone l’agonia, solo a qual punto G. raccogliendo il rantolo dell’ometto ed in un impeto di generosità, sfialndosi anche lo slip, gli si offrì nella propria integrale esposizione epidermica, osservandolo socchiudere gli occhi, in una smorfia espressiva che pareva un appagato sorriso.
    1118c3

    Edited by gloria - 25/11/2023, 12:01
     
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    Gloria hai scritto un bellissimo racconto, non avresti potuto dar di meglio.🙂👍
    Ogni particolare studiato per bene.
    Complimenti👍
     
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    Padrona sadica che malmena, esegue scissor e prese choke, costringe a dar tutti i codici di accesso alle banche
     
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