MyFetishroom ! Femdom, BDSM, Crime, Smother, Nylon Encasement, Fetish Kinky e Bizzare

Posts written by RufusByeBye

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    benvenuta
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 14/3/2024, 20:07) 
    oddio 2016 :|
    Rufus <3
    Almeno tu resisti, siam in pochi...

    resisto perchè sento che qui, in un modo o nell'altro, vengono compresi alcuni lati di me che altrove sembrano cose di un altro mondo.

    considerando però che sono sostanzialmente un disadattato non so se per voi è un buon segno che io mi senta compreso qui :lol:

    però davvero, qui ho trovato spesso una sensibilità su varie questioni che va al di là delle discussioni sulla sessualità.

    direi in generale una comprensione del concetto di diversità che altrove è molto difficile trovare.

    la consapevolezza che la diversità può essere anche emotiva, e non solo una serie di preferenze sessuali.
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    a distanza di quasi otto anni riscriverei quasi tutto, forse aggiungendo pure qualcosa
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    io personalmente non nego l'importanza delle radici.

    mi piacciono anche le tradizioni, almeno quando insieme all'esteriorità si tramanda il significato delle cose (questo lo diceva anche Goethe: se tramandiamo le tradizioni esteriori ma non spieghiamo il senso, allora rimane solo fuffa).

    e però non è che tutto il mondo di una volta sia carico di valori positivi, quindi alcune cose potremmo anche lasciarcele alle spalle più che volentieri.

    i posti in cui siamo cresciuti possono anche averci insegnato qualcosa di buono, ogni regione in italia ha le sue peculiarità, questo è vero.

    quello che a me non piace è la poca capacità di adattarsi di alcuni. se ti trasferisci da un posto ad un altro per me devi capire dove sei andato a vivere ed evitare, o almeno limitare, atteggiamenti che magari piacciono da dove vieni ma sono fastidiosi per dove siamo arrivati.

    questo per me vale per chi si sposta da una regione all'altra, per gli italiani che vanno all'estero e per gli stranieri che arrivano in italia.

    poi si possono anche mescolare le culture, entro certi limiti, e può uscirne anche qualcosa di buono.

    ma non sempre è possibile, non sempre è facile.

    a me piace essere aperto, ma deve essere un arricchimento reciproco.

    ho messo insieme un po' troppe cose, forse :)

    Edited by RufusByeBye - 12/2/2024, 20:39
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    un po' di cose sentite a Sanremo mi hanno fatto venire in mente questa domanda.

    voi sentite in maniera forte le vostre radici geografiche? in particolare mi riferisco a quelle regionali.

    io personalmente mi sento più italiano e cittadino del mondo, e un po' trovo fastidioso quello che a me sembra un eccessivo attaccamento alle proprie radici regionali.

    non so perchè, ma mi sembra un'ostentazione divisiva.

    voi come sentite la cosa?
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 2/2/2024, 18:49) 
    Rufus, tra le righe, ma nemmeno tanto, mi apre che ti stia veramente un po' ossessionando questo pensiero...

    credo che dietro all'ossessione ci sia la rabbia nei confronti di me stesso per il troppo tempo passato a cercare di farmi capire dalle persone sbagliate e qualche anno di frustrazione arretrata.

    finchè non mi passa mi dovrete sopportare :P

    e spero anche per me stesso che mi passi presto :D
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    Qualcosa credo di avere già scritto in altri thread sparsi qua e là, ma ora mi voglio soffermare su questo argoento nello specifico.

    Io mi sto sempre più allontanando dalla società che mi circonda.

    un po' è strano, perchè per natura non sono troppo individualista, anzi. tendo al compromesso e sono convinto che un po' tutti potremmo/dovremmo rinunciare a qualcosa per ottenere in cambio un maggior bene comune.

    ma alla lunga, se io rinuncio a qualcosa e quello che mi viene dato in cambio è qualcosa di cui non me ne faccio niente allora le cose iniziano a non starmi bene.

    così come se io combatto a fianco degli altri nelle loro battaglie ma nessuno mi affiance nelle mie, alla fine due conti devo pur farmeli.

    e non mi riferisco tanto alla politica. da quella non mi sono mai aspettato molto.

    ma parlo della gente che mi circonda, di quelli che dovrebbero essere in qualche modo miei amici.

    ho sostenuto a lungo le diversità altrui, ma poi quando si è trattato delle mie la risposta è stata qualcosa del tipo "eh vabbè, ma mica possiamo metterci a pensare a tutti, in qualche modo dovrai pur adattarti o fartene una ragione".

    e allora alla fine vaffanculo. mi ritrovo ad essere una sorta di "individualista di ritorno", che ha esigenze assai diverse da quelle mainstream, che si annoia a fare le cose mainstream, che ha sogni e mete diverse da quelle mainstream.

    ho vissuto gli ultimi anni a cercare di ricmporre un po' questa frattura tra l'individualismo montante e la mia natura sociale.

    ma alla fine ho deciso di mollare il colpo (e indovinate un po': penso che avrei potuto farlo prima :D).

    e non parlo solo di individualismo, ma proprio di isolarmi da un mondo il cui rumore mi infastidisce.

    vivo meglio, vivo più sereno, mi godo la pace del silenzio.

    voi come vivete il vostro rapporto con il resto del mondo? è cambiato negli anni? e se sì, ci sono momenti che ritenete dei punti di svolta?
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    Alla fine comunque continuo a sentirmi come il pendolo di un orologio che continua a sballonzolare prima da una parte poi dall'altra.

    da una parte c'è il Rufus adulto, quello che finalmente ha risolto un po' di cose del passato e che oggi sarebbe capace di vivere una relazione matura. Il Rufus capace e desideroso di dare tenerezza e di dedicarsi a un'altra persona. Il Rufus che saprebbe donare il proprio tempo e la propria vita a una donna.

    ma poi dall'altra parte c'è il Rufus che vuole solo giocare, che vuole fingere di vivere, che vuole sognare. e questo Rufus ha bisogna di stare da solo, di vivere seguendo solo i propri ritmi, i propri desideri. Il Rufus che si sentirebbe un animale in cattività se dovesse far dipendere la soddisfazione dei propri bisogni sessuali/erotici/fantasticherie emozionali dal desiderio e dalla disponibilità di un'altra persona. Quel Rufus che rischierebbe di spegnersi.

    probabilmente ho già scelto tempo fa di dare la precedenza a quest'ultimo Rufus.

    ma siccome la possibilità di scegliere genera angoscia, e il primo Rufus non vuole mollare del tutto, continuo a scriverne come se si trattasse di un tormento interiore per poter fingere di non avere già scelto. (ma anche questo credo di averlo già scritto da qualche parte).
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    vivere ciò che capita? mi sa che io me la sono persa questa fase =_=

    io da giovane cercavo la verità, perchè la verità rende liberi e felici! :lol:

    ho vissuto cose molto intense, ma molto concentrate nel tempo.

    per il resto temo di aver passato più tempo a pensare che a vivere.

    quindi magari so anche scrivere cose intelligenti e guardare la realtà da una finestra sapendola descrivere anche bene, ma quando si tratta di vivere in prima persona mi serve una babysitter :( :o: :lol:
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    già.

    comunque a me questo forum fa bene.

    e non costa quanto andare in analisi :lol:
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 9/1/2024, 22:22) 
    ma son tutte cazzate sta cosa della coppia aperta, suvvia.

    in che senso?

    cioè, io non ci credo alle coppie aperte. le poche che ho visto c'era uno che voleva fare cose anche con altre donne e lei che subiva la situazione, o viceversa.

    però se iniziassi a costruire qualcosa di serio con un'altra donna dovrei rinunciare ad alcuni lati della mia personalità e della mia vitalità.

    ma l'amore non può essere un suicidio.

    quindi alla fine continuerò a innamorarmi ma a tirarmi indietro.

    forse scrivo molto perchè non voglio accettare che questo sia il mio destino e continuo a girarci intorno.

    e il pay è sempre più dietro l'angolo.

    la vita è fatta di scelte, e le scelte comportano anche rinunce.

    probabilmente quella che mi fa meno male è rinunciare all'amore, anche se una parte di me continua ad essere restìa ad accettare la cosa.

    o forse è più semplicemente un caso di dissonanza cognitiva: vorrei la botte piena e la moglie ubriaca, ma la mia sensibilità mi dice che è sbagliato e continuo a cercare una scappatoia alla ferrea logica della realtà.
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    CITAZIONE (Gisy Scerman @ 9/1/2024, 22:10) 
    è un problema di molti, lo svalutarsi, e di molti atri sopravvalutarsi, ma vale per ambo i sessi.

    più che svalutarmi è proprio il non riuscire a uscire da una contraddizione.

    quella appunto di voler costruire davvero qualcosa di importante con una donna a cui donare il 90% di me, ma con il bisogno di tenermi un 10% di cose che possono stare solo fuori dalla coppia; ma senza accettare io per primo l'idea di una coppia aperta.

    perchè poi penso che in amore valga più il 100% di una bottiglia da mezzo litro che il 50% di una damigiana da 5 litri.

    anche parlandone con altre donne mi si risponde: "tu dai quel che hai da dare. se a lei sta bene è adulta e farà le sue scelte."

    ma io non accetto che per amore una donna possa fare per me qualcosa che (magari anche solo nella mia testa) a lei fa male.

    e in un certo senso nel non sopportare che una donna possa stare male per me c'è dell'egoismo.

    egoismo perchè rifuggo anche il minimo accenno di senso di colpa.
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    eh, però mi sa che se non risolvo i miei dilemmi interiori entro qualche anno mi metterò anche io a girovagare per i meandri delle donne a pagamento.

    c'è anche un risvolto che trovo un po' paradossale: io sono convinto che molte donne si accontentano anche di meno di quello che penso di poter dare io; solo che io penso che meriterebbero anche più di quello che ho da dare io, quindi mi escludo dalla "lotta" (passami il termine usato in senso etologico/evoluzionistico).

    quindi alla fine è come se per la troppa voglia di dare finissi per non dare nulla a nessuna.
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    Sì, la bellezza è effimera, soprattutto quella fisica.

    Nessun fiore rimane fresco per sempre, e poi noi ci vogliamo illudere di questa cosa che dentro una persona ci siano per forza quelle cose che noi immaginiamo vedendo una donna muoversi, sorridere, camminare.

    "quello è lo sguardo di una donna che...", quante volte lo abbiamo pensato, e quante volte sono state solo cazzate.

    a volte con la prima impressione ci si indovina, altre no.

    ma il punto non è questo. Io amo cercare in una donna la sua bellezza. E in alcune si nasconde più che in altre, ma c'è.

    ho superato da tempo l'età in cui avere la ragazza gnocca sembrava che potesse allungare il pene.

    e ci sono donne che a guardarle mi emoziono anche se non sono bellissime.

    che poi è sempre stato così per me, l'aspetto fisico è sempre stato solo uno dei tanti fattori.

    e devo anche dire che le ragazze con cui c'è stata maggior chimica non sono tra le più belle con cui io sia stato.

    però alla fine mi rimane sempre quello strano pensiero: il senso di colpa se sto con una donna e in lei non vedo la donna più bella del mondo.

    forse perchè mi sembra di toglierle il diritto di avere l'amore delle canzoni e delle fiabe.

    che poi nessuna delle donne che è stata con me voleva una fiaba. Io non sono certo il principe azzurro. sono al massimo il principe dei disadattati.

    e di certo nessuna delle donne che ha scelto me lo ha fatto per il mio aspetto fisico.

    eppure c'è sempre quella sensazione che mi appesantisce la mente, come se le stessi usando.

    che poi in realtà mi è capitato solo una volta e mezza di provarla, e la prima volta ero giovane giovane ed è stata lei a impegnarsi per farmi credere di essere innamorato di lei. e da allora ne sono rimasto traumatizzato.

    ne incontro ogni tanto di donne cui vorrei dare tanto, ma veramente tanto. e che mi eccitano anche, mi fanno provare un forte trasporto. ma il loro viso non luccica come quello della donna più bella del mondo.

    e così mi allontano.

    temendo il senso di colpa, non riuscendo a reggere la situazione, la paura un giorno di deluderle.

    o forse quella di perdere la testa per una ventenne che mi si siede di fianco in metropolitana.

    vorrei trovare una donna che accettasse che ho delle fantasie che stanno fuori dalla coppia e mi sentirei perso se dovessi rinunciare a quelle.

    ma non saprei gestire una coppia aperta, e se anche lei mi lasciasse libero di vivere certe cose fuori dalla coppia senza voler fare lo stesso (immagina. puoi) mi sentirei comunque appesantito da un senso di colpa.

    e quindi alla fine che faccio?

    continuo a fare il giro del tavolo riesaminando sempre le stesse idee, sentendomi pronto oggi per una cosa, domani per un altra.

    e alla fine mi cullo nel pensiero di amori impossibili, che quelli almeno non mi mettono di fronte all'angoscia della scelta. perchè impossibili sono e impossibili rimarranno.

    con un cuore che è rimasto per metà impigliato nell'adolescenza.

    sapessi scrivere un bel romanzo per ogni amora impossibile cui ho dedicato pensieri sarei piuttosto ricco :D
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    quindi patata pixelata come il pisello dei video giapponesi. perfetto. era meglio quando ci si zompava le pecore in mancanza di altro :lol:
163 replies since 17/11/2014
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