| Venerdì mattina ho raggiunto forse la mia apoteosi della degradazione, che è il fine ultimo di quello che io cerco in una sessione e, in generale, nella mia vita. La mia Domina era particolarmente predisposta e in forma per cui ha voluto donarmi un'abbondante scat eating, lento e molto saporoso. Nessun espediente (tipo pre-dolcificazione della bocca): ho voluto assaporare tutto l'amaro delle degradazione esistenziale attraverso l'amaro (quel giorno particolarmente intenso) della sua merda. Ha preteso che tenessi in bocca ogni singolo pezzo di feci per diversi secondi, per poi costringermi allo swollowing con le sue dita, che mi ha ogni volta imposto di leccare e rileccare. Al termine di ogni pezzo è seguito abbondante pissing in bocca e sul viso, come dono per la mia disinfezione. E mentre degluttivo, venivo percosso sapientemente sulle palle con il frustino di Hitler, mentre i miei capezzoli erano serrati dalle sue crudeli pinze (avevo portato anche le mie, ma l'ordine è stato quello di farmi torturare dalle sue). Finita la merda, mi ha deliziato con verdure infilate nel suo ano, obbligandomi a succhiarle e mangiarle lentamente. Mi ha poi costretto a ripulirle l'ano con la lingua facendo face sitting (fino quasi al choking) e con il dito, fino a tirare fuori le ultime molecole di escrementi rimaste. Successivamente, ha sputato e vomitato in una coppa che le avevo portato tempo fa, nella quale ha inserito un rosario. Ha versato il suo sangue mestruale nella coppa e si è seduta in poltrona, accendendosi una sigarette, obbligandomi a leccarle i piedi e infilandomi poi il suo alluce destro nel mio ano e costringendomi a leccarlo mentre mi insultava e derideva. Dal comodino vicino alla poltrona ha preso la Bibbia di Satana, obbligandomi a masturbarmi su di essa e a bestemmiare e a proclamare Lei come mia Unica Dea, rinnegando tutti gli altri. Mi ha infilato poi un crocefisso nel culo con particolare crudeltà mentre a sua volta pronunciava parole e frasi di rituali satanici in latino. A questo punto, ha spento il resto della sigaretta addosso a me e l'ha gettata nella coppa, mescolando il tutto con le dita dei suoi piedi. Mi ha fatto mettere in ginocchio, leccare avidamente le dita e poi bere lentamente, molto lentamente dalla coppa, sempre obbligandomi nel contempo a schiacciare ancora di più il crocefisso nel mio ano con terribile sofferenza. Alla fine, mi fa tatto stendere supino, infilandomelo in bocca e cominciando a passeggiare su di me con i tacchi e a far scendere sul mio corpo martoriato il suo divino pissing. Come umiliazione finale, mi ha spedito nel cortile di casa sua, guardandomi mentre mi rotolavo fra la polvere. Poi mi ha concesso di rivestirmi. Ecco cos'é la degradazione: l'annientamento, il rimanere in balia delle voglie - le più strane, le più perverse, le più crudeli - del prossimo senza opporre resistenza, senza dubitare mai della superiorità e "bontà" di chi ti sta facendo a pezzi moralmente e fisicamente, raggiungendo, mediante la contrapposizione tra feroce dolore ed elevato piacere, una specie di nirvana nel quale il tuo sé, così quotidianamente ingombrante, scompare, si annulla, si appiattisce in una dimensione di calma al di sopra di tutto e di tutti. Una sensazione che oggi ancora dura, anche se presto avrò bisogno di un'altra "dose".
Venerdì mattina ho raggiunto forse la mia apoteosi della degradazione, che è il fine ultimo di quello che io cerco in una sessione e, in generale, nella mia vita. La mia Domina era particolarmente predisposta e in forma per cui ha voluto donarmi un'abbondante scat eating, lento e molto saporoso. Nessun espediente (tipo pre-dolcificazione della bocca): ho voluto assaporare tutto l'amaro delle degradazione esistenziale attraverso l'amaro (quel giorno particolarmente intenso) della sua merda. Ha preteso che tenessi in bocca ogni singolo pezzo di feci per diversi secondi, per poi costringermi allo swollowing con le sue dita, che mi ha ogni volta imposto di leccare e rileccare. Al termine di ogni pezzo è seguito abbondante pissing in bocca e sul viso, come dono per la mia disinfezione. E mentre degluttivo, venivo percosso sapientemente sulle palle con il frustino di Hitler, mentre i miei capezzoli erano serrati dalle sue crudeli pinze (avevo portato anche le mie, ma l'ordine è stato quello di farmi torturare dalle sue). Finita la merda, mi ha deliziato con verdure infilate nel suo ano, obbligandomi a succhiarle e mangiarle lentamente. Mi ha poi costretto a ripulirle l'ano con la lingua facendo face sitting (fino quasi al choking) e con il dito, fino a tirare fuori le ultime molecole di escrementi rimaste. Successivamente, ha sputato e vomitato in una coppa che le avevo portato tempo fa, nella quale ha inserito un rosario. Ha versato il suo sangue mestruale nella coppa e si è seduta in poltrona, accendendosi una sigarette, obbligandomi a leccarle i piedi e infilandomi poi il suo alluce destro nel mio ano e costringendomi a leccarlo mentre mi insultava e derideva. Dal comodino vicino alla poltrona ha preso la Bibbia di Satana, obbligandomi a masturbarmi su di essa e a bestemmiare e a proclamare Lei come mia Unica Dea, rinnegando tutti gli altri. Mi ha infilato poi un crocefisso nel culo con particolare crudeltà mentre a sua volta pronunciava parole e frasi di rituali satanici in latino. A questo punto, ha spento il resto della sigaretta addosso a me e l'ha gettata nella coppa, mescolando il tutto con le dita dei suoi piedi. Mi ha fatto mettere in ginocchio, leccare avidamente le dita e poi bere lentamente, molto lentamente dalla coppa, sempre obbligandomi nel contempo a schiacciare ancora di più il crocefisso nel mio ano con terribile sofferenza. Alla fine, mi fa tatto stendere supino, infilandomelo in bocca e cominciando a passeggiare su di me con i tacchi e a far scendere sul mio corpo martoriato il suo divino pissing. Come umiliazione finale, mi ha spedito nel cortile di casa sua, guardandomi mentre mi rotolavo fra la polvere. Poi mi ha concesso di rivestirmi. Ecco cos'é la degradazione: l'annientamento, il rimanere in balia delle voglie - le più strane, le più perverse, le più crudeli - del prossimo senza opporre resistenza, senza dubitare mai della superiorità e "bontà" di chi ti sta facendo a pezzi moralmente e fisicamente, raggiungendo, mediante la contrapposizione tra feroce dolore ed elevato piacere, una specie di nirvana nel quale il tuo sé, così quotidianamente ingombrante, scompare, si annulla, si appiattisce in una dimensione di calma al di sopra di tutto e di tutti. Una sensazione che oggi ancora dura, anche se presto avrò bisogno di un'altra "dose". Quindi, per riallacciarmi al discorso di Pearlage!! , chiamatemi pure mangiamerda anche me. Non me ne vanto, ma non me ne vergogno nemmeno. Ognuno ha il suo/suoi Kink. L'importante è "neminem ledere". |
|